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Covid19, il Terzo settore ha dato risposte efficaci ai bisogni sociali vecchi e nuovi

«È guardando l’anno appena trascorso», scrive la presidente di Cesvi Gloria Zavatta, riconfermata per un nuovo mandato, «che è possibile tentare di delineare il futuro dei prossimi anni della Fondazione perché la pandemia ha portato a galla alcuni principi che non possono mancare nell’operato di realtà non profit, soprattutto nella gestione delle emergenze»

di Redazione

In un momento così delicato di ripartenza globale è per me un grande onore aver ricevuto nuovamente la fiducia dell’Assemblea dei Soci di Cesvi per il prossimo mandato. Essere parte di una Fondazione come Cesvi nel prossimo triennio rappresenta un’enorme sfida, così come lo è per tutti coloro che lavorano nel settore non profit: un settore che è stato duramente colpito nell’ultimo anno ma che ha avuto anche l’enorme opportunità di mostrare concretezza e pragmatismo nel portare delle risposte concrete ed efficaci ai bisogni sociali vecchi e nuovi, riformulandosi e adeguandosi alla nuova realtà che tutti noi conosciamo. È guardando l’anno appena trascorso che è possibile tentare di delineare il futuro dei prossimi anni di Cesvi perché la pandemia ha portato a galla alcuni principi che non possono mancare nell’operato di realtà non profit, soprattutto nella gestione delle emergenze.

Tra questi, i più importanti, quello della trasparenza e dell’accountability, ovvero raccontare il “senso” del nostro operare, il cambiamento che promuoviamo e generiamo con i nostri interventi. Per Cesvi è sempre stata molto importante anche la pratica ordinaria, del day by day: ogni nostro progetto è scrupolosamente monitorato e, in occasione dell’emergenza Covid-19 come nelle altre emergenze (alluvioni, siccità, terremoti…) abbiamo prestato particolare attenzione alla trasparenza e alla tempestività.

Da subito abbiamo attivato alcune raccolte fondi per sostenere le iniziative volte a rispondere ai fabbisogni urgenti che progressivamente venivano identificati; grazie alle prime risorse raccolte tramite la piattaforma GofundMe siamo riusciti a colmare le bolle di bisogno più urgenti: abbiamo supportato le strutture sanitarie del territorio (ospedali, ATS, case di riposo) nell’approvvigionamento dei presidi medico sanitari e macchinari urgenti, donando 2.5 milioni di dispositivi di protezione individuale, un cardio help, una TAC mobile, 500 ventilatori polmonari e altre attrezzature mediche necessarie. Contestualmente abbiamo attivato in collaborazione con le Istituzioni locali e realtà associative del territorio a Bergamo e Milano interventi di sostegno a domicilio per la categoria vulnerabile degli over 65. Abbiamo avviato il Programma Rinascimento con il Comune di Bergamo e Intesa Sanpaolo, per dare aiuto concreto alle pmi della città duramente colpite dal lockdown di prima e seconda fase, per sostenere la ripartenza delle attività in difficoltà e ridare speranza al tessuto produttivo urbano e di quartiere ad oggi abbiamo sostenuto oltre 4.000 micro imprese del territorio). Con una nuova formula di collaborazione per un fine comune: la pubblica amministrazione, il privato ed il terzo settore a condividere la individuazione dei target, le modalità di supporto e le valutazioni di impatto. Altri due progetti sviluppati con e per il mondo dell’arte e i lavoratori della musica e dello spettacolo, colpiti dall’emergenza Covid-19, #insiemeperlamusica (che ha permesso di supportare 46 band con borse di studio di 3.000 euro ciascuna) e SCENA UNITA (che ha raccolto 4.780.000 euro grazie al contributo di 154 artisti e più di 100 aziende).

Questo rapido excursus è doveroso per mostrare come e dove abbiamo indirizzato molte energie nell’ultimo anno: abbiamo affrontato con determinazione il nuovo scenario in Italia senza tuttavia mai perdere di vista le criticità già esistenti nei 22 Paesi dove Cesvi è attivo. Ed è su questa strada che proseguiremo, mantenendo un costante impegno per sostenere le popolazioni e le categorie vulnerabili tanto in Italia quanto nel resto del mondo, perseguendo la missione che guida la Fondazione da 36: non lasciare indietro nessuno.

La focalizzazione sul nostro Paese continuerà, con un presidio importante su interventi destinati asoggetti fragili, come i minori in condizioni di vulnerabilità in continuo aumento. Avvieremo il programma Casa del Sorriso, anche in Italia, forti di quell’esperienza di “hub di servizi” che ci ha permesso negli anni di sostenere, attraverso questo modello, bambini e donne in Brasile, Perù, India, Sudafrica, Haiti e Zimbabwe, offrendo loro opportunità di crescita e sviluppo, cure, accesso all’istruzione e alla formazione lavorativa, proteggendoli da ogni forma di violenza, abusi, sfruttamento e trascuratezza. Porteremo questa esperienza nel nostro Paese, dove i bisogni e le condizioni di povertà rappresentano sempre più una problematica endemica che necessita di essere affrontata in maniera integrata e di lungo periodo.

Nei prossimi anni continueremo a focalizzarci sultema dello sviluppo sostenibile, per contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Da molti anni Cesvi è presente in Paesi come Pakistan, Somalia, Zimbabwe, Myanmar, Palestina dove promuove la gestione sostenibile delle risorse, sia naturali che quelle contenute nei rifiuti, e opera per migliorare la capacità di resilienza delle comunità. Interviene, inoltre, nei contesti colpiti da catastrofi naturali, garantendo acqua pulita e nutrizione, alloggio sicuro e accesso ai servizi igienici di base. Questi ed altri interventi ci vedranno ancora in prima linea nel prossimo triennio perché il cambiamento climatico richiede ai Paesi ad alto reddito non solo attivarsi in modo più deciso per una riduzione delle emissioni climalteranti, ma anche per azioni concrete di supporto destinate alle comunità a Sud del Mondo. È necessario lavorare a un nuovo modello di sviluppo che includa una serie di azioni sia locali che globali tra cui la riforestazione, l’agricoltura sostenibile, l’aumento della resilienza delle comunità più colpite, l’educazione ambientale e l’empowering giovanile.

Tutto questo percorso, lo faremo, stringendo importanti partenariati: con realtà private che credono sempre più nella forza di azioni congiunte per gestire efficacemente problematiche d'impatto sociale ed etico; con il mondo delle istituzioni per sviluppare modelli di welfare efficaci ed efficienti; con realtà del mondo non profit per costruire reti di azioni capillari e specializzate.

*Gloria Zavatta, presidente Fondazione Cesvi