Economia & Impresa sociale 

Giovani dell’area penale, con (ri)Abilita a Bari si promuove l’inserimento lavorativo

L’iniziativa si svilupperà nell'arco di due anni ed è stata co-progettata dalla cooperativa sociale Semi di Vita e dal gruppo Intesa Sanpaolo. L’obiettivo è quello di sostenere il percorso di formazione e inserimento occupazionale di una ventina di ragazzi. Saranno coinvolti i giovani detenuti dell’Istituto penale per minorenni “Fornelli” di Bari e i ragazzi sottoposti a misure alternative alla detenzione presso le Comunità del territorio

di Luigi Alfonso

Si chiama (ri)Abilita ed è un progetto di agricoltura sociale per l’inserimento lavorativo di giovani dell’area penale. L’iniziativa, che si sviluppa su un arco temporale di due anni, è stata co-progettata dalla cooperativa sociale Semi di Vita di Bari e dal gruppo Intesa Sanpaolo. Il progetto ha l’obiettivo di sostenere il percorso di formazione e inserimento lavorativo di una ventina di ragazzi, promuovendo le opportunità di riscatto destinate ai giovani detenuti dell’Istituto penale per minorenni “Fornelli” di Bari e ai ragazzi sottoposti a misure alternative alla detenzione presso le Comunità del territorio.

Il progetto (ri)Abilita risponde all’esigenza di reinserimento sociale di ragazzi che vivono una situazione di marginalità. È un processo indirizzato alla riconquista della dignità sociale e culturale attraverso il lavoro, strumento indispensabile per migliorare la qualità della vita e offrire opportunità concrete, come confermano i dati di uno studio condotto dal Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria (DAP). La percentuale dei recidivi fra coloro che scontano una pena in carcere è del 68%, valore che scende al 19% tra quanti scontano una pena alternativa, a conferma del fatto che i detenuti che hanno avviato esperienze di lavoro registrano una sensibile riduzione del tasso di recidiva.

«Dare la possibilità a giovani dell’area penale di potersi riscattare attraverso il lavoro, per noi è una missione molto importante», sottolinea Angelo Santoro, presidente della cooperativa Semi di Vita. «Avere Intesa Sanpaolo come partner a sostegno del progetto con le azioni previste da (ri)Abilita, ci ha dato la possibilità di accelerare i processi di inserimento lavorativo sui terreni confiscati alla criminalità organizzata. Una chance importante per il territorio e la comunità per cui operiamo, volta a lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato».

«Con questo progetto sviluppato a Bari – è il commento di Elena Jacobs, responsabile Valorizzazione del sociale e relazioni con le Università di Intesa Sanpaolo – il nostro gruppo conferma il proprio impegno in termini di responsabilità sociale e interviene su importanti nodi strutturali della missione Inclusione e Coesione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), promuovendo il lavoro come forza riabilitante per giovani in condizioni di fragilità, realizzando una vera e propria scommessa educativa e facilitando la rigenerazione di beni comuni. Sosteniamo l’azione del Terzo settore in un importante territorio del Sud Italia, all’interno di un percorso che abbiamo intrapreso da tempo e che ci vede operare al fianco delle migliori realtà del Paese in ambito sociale».

I ragazzi verranno inseriti all’interno dei progetti di agricoltura sociale della cooperativa Semi di Vita, tra i quali “La Fattoria dei Primi”, avviato su un terreno di 26 ettari confiscato alla criminalità organizzata a Valenzano (Città metropolitana di Bari) e affidato nel 2018 dal Comune alla Cooperativa, e nell’orto sociale nel quartiere periferico di Bari Japigia, che Semi di Vita ha avviato nel 2014 realizzando opportunità di rinascita comunitaria in un’area particolarmente complessa della città. Prenderanno parte anche al progetto “Cardoncelleria Fornelli”, supportato dal Ministero della Giustizia, che prevede entro il 2021 la realizzazione di una serra di 330 metri quadri per la coltivazione di funghi cardoncelli e di un laboratorio di confezionamento di 70 metri quadri all’interno dell’Istituto penale Fornelli.

Presso la Cardoncelleria, Semi di Vita darà vita alla produzione coinvolgendo direttamente i giovani detenuti in un programma formativo che prevede l’acquisizione di nozioni teoriche e pratiche in campo agricolo, economico e di gestione aziendale.

La partnership tra la cooperativa Semi di Vita e Intesa Sanpaolo viene ulteriormente consolidata dalla sinergia tra diverse funzioni della banca che, oltre alla co-progettazione e al sostegno economico, mettono a disposizione dei giovani beneficiari il know-how con una proposta di moduli formativi di alfabetizzazione economico-finanziaria realizzati attraverso l’associazione di volontariato Vobis, costituita da ex-dipendenti bancari con l’obiettivo di offrire la propria professionalità per far diventare il credito un “diritto di molti”, e la messa a disposizione di For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo, per il reperimento di risorse utili alla realizzazione di importanti filoni progettuali di Semi di Vita o per un sostegno nel portare avanti le attività quotidiane.