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Sapelli: «Grillo vs Conte? Macché scontro tra leader. È l’anticamera dell’implosione del M5S»

Secondo l'economista «in ultima analisi il M5S è senza leader. É un guscio vuoto». E sul rischio scissione: «Io definisco i 5 stelle mucillagini peristaltiche. Non possono avere scissioni ma solo implosioni. I grillini sono destinati a scomporsi, a sciogliersi»

di Lorenzo Maria Alvaro

L'ultima puntata della saga del Movimento 5 Stelle, che sta fogocitando l'attenzione di tutti gli analisti politici, ha visto oggi un tentativo di Luigi Di Maio, che ha avuto un colloquio di un ora con Giuseppe Conte, di evitare quello che tutti considerano lo scenario più imminente, la scissione del partito. Lo scontro al vertice tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte è nato dopo che lo stesso fondatore dei 5S, che aveva chiamato l'ex premier per rilanciare la sua creatura, si è poi ripreso la scena e le redini del partito mettendo in un angolo il leader in pectore. Il perché non è chiaro. Secondo l'economista Giulio Sapelli quanto sta accandendo «dal punto di vista politico, e della teoria politica classica, non ha nessun senso. È figlio di quella che Antonio Gramsci chiamava crisi organica dei partiti». L'intervista.


Il sabotaggio di Conte da parte di Grillo, dal punto di vista strategico, cosa ci dice?
Dal punto di vista politico, e della teoria politica classica, non ha nessun senso. La teoria politica classica è stata elaborata in assenza di crisi organica dei partiti. Quello che oggi è in atto in Europa, soprattutto in Italia, Francia e Spagna e sta arrivando anche in Germania è che c'è in atto quella che Antonio Gramsci chiamava crisi organica dei partiti. I partiti perdono via via il loro radicamento territoriale, che ancora avevano nonostante tutte le parole che si sono spese sui social, globalizzazione e media. Invece adesso diventano sempre più strumenti di nuove classi politiche, quelle che Luciano Gallino chiamava “quasi gruppi sociali”. O classi medie in discesa, che hanno perso il loro ubi consistam o classi medie in ascesa, soprattutto tipici del Movimento 5 Stelle. Non sono infatti degli ultimi ma dei quasi ultimi, figli di commercianti, piccoli imprenditori e impiegati pubblici. E naturalmente cadono vittima di agenti esterni, generalmente di altre potenze, che usano di questa crisi organica per influire sugli apparati dello Stato. Non a caso la vicenda di Grillo inizia dopo il suo viaggio in Cina. Oggi tutto il fuoco è acceso sui grillini ma la situazione del Pd non è molto diversa.

In che senso?
Bé il Partito Democratico oggi ha come segretario Enrico Letta, che non è stato eletto da nessuno e che non ha affrontato alcun congresso e fino a due mesi prima era un funzionario dell'apparato statale francese.

E Giuseppe Conte?
Quello cui assistiamo in 5S è uno scontro tra gruppi di influenza cinese e gruppi di influenza gesuitico vaticani che sono rappresentati da Giuseppe Conte. L'ex premier ha fallito nel suo scopo, che era quello di evitare la Legge Zan. Ecco perché è lasciato affondare. Mi sembra evidente che Grillo faccia quello che può e che rifletta le grandi tensioni che ci sono nel Partiti Comunista Cinese dove Xi Jinping è sottoposto un fuoco di fila durissimo soprattutto per via del suo fallimento sul vaccino anti Covid. Sembra che in Cina ci siano tumulti, scontri e scioperi ogni giorno. I rappresentanti della Cina all'estero sono tutti saltati. Basti guardare all'America Latina, dalla elezioni del Perù a Bolsonaro. Grillo è sempre stato un eterocomandato che fa quello che gli fanno fare. Il caso di Conte invece è più interessante. Rappresenta l'influenza dei gesuiti in Vaticano che non era mai stata così forte. L'arrivo di Papa Francesco ha sconvolto tutte le regole della curia romana. In ultima analisi il M5S è senza leader. É un guscio vuoto.

Si parla insistentemente di scissione…
No, no e ancora no. Calma. Io definisco i 5 stelle mucillagini peristaltiche. Non possono avere scissioni ma solo implosioni. I grillini sono destinati a scomporsi, a sciogliersi. Sono diventati ultra penultimi. Come dicevo, già non erano ultimi, in più è partito un massacro sociale evidenziato dai recenti avvenimenti pugliesi e del carcere, che testimonia la disgregazione dello Stato di cui anche loro fanno parte.

Se c'è una cosa su cui tutti concordano è che i 5S siano stati argine allo scontro sociale. Chi li sostituirà in questo ruolo?
È un'idea assurda che io ho sempre contestato. Anzi sono proprio i 5 stelle che hanno fatto in modo che le tensioni si acuissero e che crescesse l'insoddisfazione degli ultimi che , ripeto, non rappresentano.

Allora riformulo: fino ad oggi erano la casa dei populisti. Questo elettorale dove andrà?
Anche qui non sono d'accordo. Non sono mai stati un movimento populista. I populisti storicamente hanno sempre avuto un sindacato. È il caso brasiliano, il caso argentino e il caso del Partito Democratico americano alla fine del '800, che aveva il sindacato degli agricoltori. Loro sono stati un movimento di tipo reazionario di destra, una versione della Lega. Quando il partito sparirà l'elettorato si disperderà e la maggioranza non voterà più, diventerà astensionismo.

E le tensioni sociali?
Se all'ultimo non si dà una rappresentanza, l'ultimo girerà con una bomba in tasca.


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