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Agli Europei di Softball un “first pitch” nel solco di Lou Gehrig

È stato Paolo Zanini, consigliere nazionale di Aisla e uno dei 6mila italiani ammalati di Sclerosi laterale amiotrofica, l’ospite speciale che ha effettuato il lancio pre partita alla finale vinta dalle Azzurre neo campionesse europee. L’associazione e la Fibs - Federazione Italiana Baseball Softball nel 2016 si sono gemellate

di Redazione

Le azzurre del Softball sono le nuove campionesse europee dopo aver conquistato la finale, sabato 3 luglio, all’arena del softball di Castions di Strada vincendo contro l’Olanda. Un ennesimo successo dell’Italia che si è aggiudicata il suo dodicesimo titolo. Ma quello del 3 luglio non è stato solo un emozionante momento sportivo, è stato anche un evento di solidarietà e sensibilizzazione grazie alla Fibs – la Federazione Italiana Baseball Softball che è gemellata con Aisla dal 2016 nella lotta alla Sla e che ha voluto l’associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica al suo fianco in questo evento sportivo per celebrare una tradizione statunitense.

Prima delle partite più importanti, infatti, nel baseball americano a effettuare il primo lancio è un ospite speciale e in occasione della finale degli Europei di Softball il cosiddetto firts pitch è stato affidato a Paolo Zanini, consigliere nazionale di Aisla. «Ringrazio la Fibs per l’emozione indescrivibile vissuta questa sera» sono le parole di Paolo Zanini. «Un momento simbolico per sottolineare, ancora una volta, l’unione di due mondi in apparenza tanto diversi ma profondamente legati. Due realtà che condividono principi fondamentali quali l’importanza della squadra, lo spirito di sacrificio e la forza di volontà. Esattamente quello che Lou Gehrig ci ha insegnato essere un fondamento di vita».


Le Azzurre di Softball neo campionesse europee

La Sla, malattia neurodegenerativa grave che colpisce i motoneuroni, ha iniziato a essere conosciuta dall’opinione pubblica proprio con il nome del campione di baseball Lou Gehrig. Era il 4 luglio 1939, quando – davanti a 62mila tifosi dello Yankee Stadium – il giocatore annunciò il suo addio al baseball nel suo celebre discorso su quanto si sentisse “l’uomo più fortunato della terra”, “Luckiest Man Alive” nonostante la malattia.

L’apertura della partita con Paolo Zanini testimonia il coraggio silenzioso delle 6mila persone che in Italia convivono ogni giorno con la malattia. Insieme a lui, la moglie Catia e Alessandro Fabbri, volontario e consulente legale dell’Associazione. Con loro, il presidente della Federazione Andrea Marcon.

La presenza di Paolo Zanini nella serata della finale ha raccontato ancora una volta, la bellezza di un’alleanza fondata sulla consapevolezza che solo unendo le forze si può vincere la partita.


Nella foto in apertura Paolo Zanini, con la moglie Catia, Alessandro Fabbri e Andrea Marcon