Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Politica & Istituzioni

Virginia Raggi per ragioni elettorali dimentica le persone con disabilità

«Sempre a causa del mancato aggiornamento del Bilancio del Comune di Roma, di 3.165 famiglie con disabili gravi e gravissimi, non sta ricevendo i contributi per l’assistenza flessibile», sottolinea Vittorio Barbieri, presidente del Gruppo di studio sui diritti delle persone con disabilità del Cese, «li hanno lasciato solo al sole in piazza del Campidoglio fingendo di non vedere»

di Lorenzo Maria Alvaro

Quando la politica diventa teatrino e non si cura del bene comune corre il grande rischio di diventare grottesca. È quello che è successo a Roma dove il sindaco Virginia Raggi, in piena campagna elettorale si è “dimenticata” di 3.165 famiglie con disabili gravi e gravissimi. Quello che è successo è che a causa del mancato aggiornamento del Bilancio del Comune di Roma questi nulcei famigliari non stanno ricevendo i contributi per l’assistenza flessibile che gli spetterebbero.

La denuncia l'ha lanciata Pietro Vittorio Barbieri, presidente del Gruppo di studio sui diritti delle persone con disabilità del Cese, Comitato Economico e Sociale Europeo, cui si sono riferiti per ricevere sostegno e aiuto le associazioni dei familiari Oltre lo sguardo e Hermes.

«Ci sono fondamentalmente due norme innovative nel panorama nazionale che sono il fondo per la non autosufficienza, previsto dal 2016 in poi con una modalità nuova di erogazione e la legge sul Dopo di noi. Sono meccanismi diversi da quello dell'ordinaria gestione delle risorse e quindi dei servizi e prestazioni. In questo caso si tratta di sostenere dei percorsi delle famiglie che sono protagoniste. Roma Capitale ha lasciato alle famiglie l'onere di anticipare le risorse sia per l'assistenza che per i percorsi per l'autosufficienza. Roma Capitale ha lasciato alle famiglie l'onere di anticipare le risorse sia per l'assistenza che per i percorsi per l'autosufficienza», spiega Barbieri.

Perché questo grave impasse? «Per una ragione squisitamente politica: In questi giorni la sindaca Raggi sta facendo la campagna elettorale, dicendo che ha risanato il bilancio riportandolo in attivo. Aprire il bilancio in questa fase elettorale, con le enormi pendenze che ci sono, farebbe venire a galla proprio nel mezzo della corsa elettorale evidenze scomode», chiarisce Barbieri.

A farne le spese però sono le famiglie. «Ci sono famigliari che stanno facendo bellissimi percorsi di abilitazione graduale per arrivare a vedere il proprio figlio autosufficiente e adatto alla vita fuori dal proprio nucleo. Sono percorsi belli ma difficili. Bene queste persone sono state lasciati sole. Non solo. Hanno manifestato e sono state lasciate sotto il sole a piazza del Campidoglio senza che nessuno li abbia ricevuti o ascoltati», conclude Barbieri, che aggiunge: «È folle pensare che non sia una priorità della Giunta Capitolina sbloccare una situazione che vede già molti servizi non riattivati in termini di aumenti orari e di assistenza. Assistenza che è un diritto, non scordiamolo. Queste famiglie già vivono nell’abbandono delle istituzioni, ed è imperdonabile. Oltre al “Dopo di noi” anche il contributo sulla disabilità grave e gravissima è completamente bloccato. Significa, cioè, non porre alcuna attenzione nei confronti dei concreti processi di inclusione e di vita autonoma delle persone con disabilità. È ora che la Sindaca Virginia Raggi e l’Assessora alle Politiche Sociali Mammì garantiscano davvero la dignità ed il rispetto che le persone con disabilità e le proprie famiglie meritano».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA