Welfare & Lavoro

Ruolo sociosanitario: a quando anche per gli educatori?

Nel decreto sostegni bis, atteso al Senato, si riconosce il ruolo sociosanitario alle figure dell’Assistente sociale, del Sociologo e dell'Operatore Socio Sanitario. Ma con caratteristiche simili lavorano nei servizi della salute e in ambito sociosanitario anche l'educatore professionale sociopedagogico e il pedagogista: a quando una revisione organica per queste professioni?

di Fabio Ruta

Il Governo ha posto la fiducia alla Camera su un provvedimento che riconosce il ruolo sociosanitario alle figure dell’Assistente sociale, del Sociologo e dell'Operatore Socio Sanitario. Si tratta di un giusto e atteso provvedimento – fortemente voluto dalle organizzazioni sindacali – che va nella direzione della concretizzazione della nuova “area delle professioni sociosanitarie” prevista dalla Legge Lorenzin (e già precedentemente individuata nell'articolo 3 del Dlgs. 502/92).

Questo passaggio è importante perché si riconosce di fatto a professioni sociali non propriamente sanitarie un concorso ad un concetto di Salute, più ampio ed olistico, rispetto al solo livello della presa in carico medico-infermieristica e riabilitativa.

Infatti, mentre nella figura dell'OSS possiamo cogliere evidenti elementi sanitari per le mansioni previste e la esposizione ad alti rischi biologici, ciò non si rintraccia ugualmente nelle pratiche e dell’impronta epistemologica degli assistenti sociali e dei sociologi.

Spiace che nel provvedimento approvato alla Camera (e che dovrà essere sottoposto al Senato) non siano state per ora incluse le figure professionali dell'educatore professionale sociopedagogico e del pedagogista, che pure da molti anni operano in ambito sociosanitario e nei servizi della salute (con caratteristiche simili, per quanto detto, a quelle di Assistenti Sociali e Sociologi). Sappiamo che la attuale congerie normativa, pur complessa e disorganica, prevede la presenza di questi professionisti in ambito sociosanitario e nei servizi della salute per le loro peculiari competenze socioeducativi (in base a quanto già disposto dall'articolo 1, comma 517 della legge di bilancio 2019 ovvero L.145/2018 e dal successivo articolo 33 della conversione in legge del Decreto Agosto 2020). Un futuro auspicabile inserimento anche di queste figure nella area sociosanitaria (sempre in quella ottica olistica di salute già prevista dall'OMS) potrebbe essere propedeutico ad una maggiore armonizzazione degli interventi con la compresente figura dell'educatore professionale sociosanitario (formato in CL/SNT2, ordinato come professione sanitaria e dotato di un proprio albo professionale Interno al TSRM/PSTRP). Potrebbe inoltre essere propedeutico anche ad una futura (auspicabile e fin troppo a lungo rimandata) legge organica di riordino della normativa che riguarda le professioni educative e pedagogiche. Legge che potrebbe prendere esplicitamente spunto da un quadro europeo ed internazionale dove educatori e pedagogisti possiedono una forte impronta “sociale", umanistica e multidisciplinare e possono operare con riconoscimenti e pienezza di funzioni in una molteplicità di settori ed ambiti occupazionali (spesso peraltro con riconoscimenti salariali e contrattuali notevolmente migliori e più elevati rispetto al nostro Paese).

Una riflessione su questa prospettiva sarebbe auspicabile se finalmente condivisa dalle forze sociali e sindacali, dai parlamentari sensibili alla materia, dalle associazioni categoriali, dai comitati spontanei delle colleghe e dei colleghi delle professioni educative e pedagogiche. Ovviamente andrebbero evitati i muri pregiudiziali e le chiusure corporative: a beneficio di una più fruttuosa riflessione sul rinnovamento del nostro welfare e di cura. Che è un argomento complesso e di importanza strategica che ci riguarda tutti e tutte. Esprimo questi pensieri a titolo del tutto personale, in seguito a quanto meditato in anni di attenzione alle problematiche di riconoscimento professionale del lavoro educativo.

*Fabio Ruta, dott. In Consulenza Pedagogica e Ricerca Educativa, Educatore


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