Welfare & Lavoro

Pesanti i ritardi sulle regolarizzazioni: pratiche ferme al 25%

“Dati sconfortanti” secondo la campagna Ero straniero quelli forniti dalla ministra Lamorgese che ha riposto oggi pomeriggio a un’interrogazione in Senato. Su oltre 200mila domande di emersione presentate nel 2020 quelle lavorate dalle prefetture sono poco più di 51mila. Critiche le situazione nelle grandi città come Roma e Milano

di Redazione

I dati che la ministra dell'interno Lamorgese ha fornito oggi in Senato rispondendo alle 15, nel corso del question time, a un'interrogazione delle senatrici Bonino e De Petris, nata a partire dal monitoraggio che la campagna Ero straniero sta svolgendo ormai da un anno in merito all'avanzamento delle pratiche relative alla regolarizzazione straordinaria del 2020, sono definite in una nota "ancora sconfortanti".

Da quanto riferito dalla ministra dell'Interno, su 207.870 domande di emersione presentate, 45.173 sono in via di conclusione con esito favorevole e la gran parte, circa 40.000, riguardano il settore domestico e di cura. Considerando anche rigetti e rinunce, sono 51.394 le pratiche lavorate dalle Prefetture (il 24,7%) sul totale di quelle presentate a quasi un anno dalla chiusura della finestra utile per mettersi in regola (15 agosto 2020). A queste si aggiungono 9.918 permessi di soggiorno per attesa occupazione rilasciati dalle questure che riguardano la seconda procedura prevista dalla sanatoria lo scorso anno nel decreto "rilancio".

Giusto per avere un'idea dei tempi lunghissimi – sottolinea una nota della campagna -, si ricorda che dai risultati della ricognizione svolta sulla base dai dati forniti dal ministero dell'interno, a maggio scorso, delle oltre 200mila domande presentate in tutt'Italia, erano stati rilasciati per il primo canale di accesso all'emersione, meno di 30mila permessi di soggiorno per lavoro, con situazioni molto critiche nelle grandi città: a Roma, al 20 maggio, su un totale di circa 16mila domande ricevute, solo 2 pratiche erano arrivate alla fase conclusiva e non era stato ancora rilasciato alcun permesso di soggiorno. A Milano, su oltre 26mila istanze ricevute, poco più di 400 erano i permessi di soggiorno rilasciati.

La nota prosegue: “Nonostante i piccoli passi in avanti, come campagna Ero straniero non possiamo che esprimere nuovamente la nostra preoccupazione per il grave ritardo in cui versa l'esame delle domande. Tale ritardo, nella realtà, significa precarietà e incertezza per decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici presenti nel nostro Paese, da un punto di vista sociale e sanitario. Ancora una volta, dunque, ribadiamo la richiesta al governo di intervenire immediatamente per velocizzare l’esame delle domande e portarle a conclusione; al Parlamento continuiamo a chiedere, invece, un intervento a lungo termine che favorisca legalità e integrazione, senza bisogno di sanatorie, come previsto nella proposta di legge di iniziativa popolare della campagna Ero straniero, ferma in Commissione affari costituzionali della Camera da oltre un anno”.

Ero straniero è promossa da: Radicali Italiani, A Buon Diritto, Oxfam Italia, ActionAid Italia, ASGI,CNCA, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ARCI, Centro Astalli, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche in Italia, CILD, ACLI, Legambiente Onlus, ASCS – Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, AOI, con il sostegno di numerosi sindaci e decine di organizzazioni.

In apertura foto da Unsplah


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