Cooperazione & Relazioni internazionali

The Last 20, l’alternativa al G20 per cambiare il mondo

Mentre a Napoli si svolgeva il G20, Reggio Calabria dal 22 al 25 luglio ha ospitato la prima tappa del meeting itinerante The Last 20, l’incontro dei 20 Paesi più “impoveriti” della terra. Nuovi appuntamenti a settembre e ottobre

di Redazione

Mentre a Napoli si svolgeva il G20, Reggio Calabria dal 22 al 25 luglio ha ospitato la prima tappa del meeting itinerante The Last 20, l’incontro dei 20 Paesi più “impoveriti” della terra. I Paesi L20​ non sono Paesi “poveri” ma piuttosto “impoveriti” da sfruttamento coloniale, guerre e conflitti etnici, catastrofi climatiche. Si tratta di Afghanistan, Burkina Faso, Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea Bissau, Libano, Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Sierra Leone, Somalia, Sud Sudan e Yemen. Paesi che sono “ultimi” in classifica in base al reddito pro-capite, ma non, ad esempio, per il loro patrimonio culturale, archeologico, naturalistico, e per la grande riserva di umanità e biodiversità di cui sono detentori.

Le rappresentanze di questi Paesi, a Reggio Calabria hanno raccontato di voler essere riconosciuti per la loro storia, per l'impegno dei soggetti sociali che in quei Paesi lottano per il cambiamento, per le forme di altra economia nascenti e per le bellezze naturali straordinarie. L'evento “The Last 20” vuole cambiare il punto di vista sul mondo e invita a guardarlo con gli occhi degli “ultimi”: per Tonino Perna, tra i promotori del comitato, «The Last 20 misura la temperatura sociale, economica e ambientale del Pianeta, visto come un organismo vivente, e analizza i punti più sensibili della Terra, scoprendo i mutamenti che stiamo attraversando e andando alla radice dei problemi e delle contraddizioni del nostro tempo». L'obiettivo principale di “The Last 20” è quindi politico: affermare che i Last 20 esistono e soprattutto che “i Last 20 contano” e non possono essere dimenticati.

The Last 20 si è aperto con l'intitolazione del ponte sul waterfront di Reggio Calabria all’Ambasciatore italiano Luca Attanasio e alla sua scorta, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l'autista Mustapha Milambo: «Un ponte di grande valore simbolico – sottolinea Perna – perché unisce l’ultimo lembo della penisola italiana con il mare che ci porta nel Continente africano». Sono state particolarmente coinvolgenti le testimonianze delle donne presenti, dall’Afghanistan allo Yemen, dal Mozambico, al Congo e molti altri, che hanno messo in evidenza il loro ruolo fondamentale per la rinascita di questi Paesi. L'incontro ha messo insieme istanze molto diverse: le ong, i sindaci che sperimentano nuove forme di accoglienza e di welfare, i soggetti della cooperazione internazionale decentrata, le comunità di immigrati. I rappresentanti degli ultimi Paesi della Terra hanno inviato un messaggio video diretto ai G20, “Salviamoci insieme”, nel quale spiegano che per salvarci è indispensabile abbandonare il carbone e tagliare le emissioni di C02.

“The Last 20” proseguirà nell’autunno 2021 in parallelo al G20 sotto la Presidenza italiana, che culminerà con il Vertice dei Leader G20 di Roma (30-31 ottobre). I prossimi appuntamenti di “The Last 20” sono: dal 10 al 12 settembre a Roma, con un focus sulla questione della lotta alla fame e alla povertà, dal 17 al 21 settembre in Abruzzo e Molise, sui temi del dialogo interreligioso e della pace, dal 22 al 26 settembre a Milano, dove si parlerà di sanità, impatto del mutamento climatico, resilienza. “The Last 20” si concluderà a Santa Maria di Leuca il 2-3 ottobre con la stesura di un documento comune da presentare nelle sedi internazionali e ai media. L'obiettivo di lungo periodo è formare un comitato scientifico che ogni anno presenti un “Report Last 20”, che dia conto della situazione con dai criteri obiettivi, andando al di là della misurazione PIL, includendo cioè fattori come le condizioni sociali ed economiche, l’ecosistema, la riduzione dei conflitti. Un’analisi a 360 gradi sulle parti più fragili dell'umanità, per ribadire che il mondo si può cambiare e non solo dall'alto.

I rappresentanti dei Last 20
Afghanistan, Burkina Faso, Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea Bissau, Libano, Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Sierra Leone, Somalia, Sud Sudan, Yemen.

I promotori
The Last 20 è stato promosso da: Comune e Città metropolitana di Reggio Calabria, Federazione delle diaspore africane in Italia, Fondazione Terre des Hommes (Italia), ITRIA (Itinerari turistico-religiosi interculturali accessibili), Mediterranean Hope, Re.Co.Sol. (Rete Comuni solidali), Rete azione TerraE, Fondazione Casa della Carità (Milano), Parco Ludico Tecnologico Ecolandia.


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