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Affondi sulla reciprocità

Una settimana dedicata ad aggiungere valore all'agire sociale è quella organizzata da Spazio Spadoni, dal 6 all’11 settembre, al Convento di San Cerbone a Lucca con la possibilità di partecipare anche a distanza. Questa prima convention nazionale avrà tra i suoi ospiti Luigino Bruni e padre Bernardo Gianni, Abate di San Miniato a Firenze

di Redazione

Un momento in cui costruire e concentrarsi sul senso e sul valore della reciprocità incrociandolo con il concetto e la pratica della missione. È questo l’obiettivo della prima convention nazionale dal titolo “Fare Spazio… alla reciprocità” edizione 0 2021. L’appuntamento è al Convento di San Cerbone a Lucca, dal 6 all’11 settembre con la possibilità di partecipare anche a distanza. A organizzare l’evento Spazio Spadoni, un gruppo di persone, ma allo stesso tempo un percorso e un progetto il cui obiettivo primario è la costruzione di esperienze sociali in varie parti del mondo (Africa, Asia e Sud America). Esperienze che portino, da un lato, un contributo valoriale e pratico in queste terre e a molte Congregazioni religiose femminili e aiutino, dall’altro, le organizzazioni italiane che compartecipano alla realizzazione di questi progetti a ri-centrare dentro la propria vision e nelle attività il concetto di missione che non è solo quindi una dimensione da portare o praticare “fuori” ma da ri-portare e ri-praticare fortemente anche “dentro” le organizzazioni stesse.

Ma cosa significa provare a parlare per una settimana, quasi “intensiva”, di reciprocità? La risposta è duplice. Significa approfittare di un tempo da dedicare alla costruzione di un piccolo patrimonio per il presente e soprattutto per il futuro. Perché per costruire un patrimonio – parola che «deriva da patres munus quindi dono dei padri» (come dice molto bene Luigino Bruni, che sarà ospite della convention, nel suo recente intervento al Comitato editoriale di Vita) – dobbiamo immaginare di generare pensieri che aiutino a edificare opere solide e durature capaci di diventare patrimonio appunto possibilmente per sempre.

E significa anche affidare alla reciprocità il compito di essere al centro dell'agire sociale. Un agire sociale che non può essere pensato come unilaterale, come costruzione direzionata verso una parte che riceve e una che dà. Ognuno, in un rapporto reciproco, contribuisce a far crescere l'altro e contemporaneamente cresce personalmente.

Per questi motivi parlare di cura della reciprocità, di dimensione spirituale della reciprocità, di connessione fra reciprocità e agire giovanile, di “scambio” di senso con parole come prossimità, di incontro fra reciprocità culturali diverse (che sono alcuni dei temi trattati durante la settimana) diventa un modo fecondo per dare profondità al suo significato.

E questo diventa probabilmente efficace in termini di ricaduta nelle cose che accadono ogni giorno nelle organizzazioni e nelle pratiche sociali se a parlarne e ad ascoltare c'è una consapevole e voluta ibridazione di conoscenze, di provenienze e anche di ruoli. L'idea che l'intelligenza collettiva funzioni proprio quando si ha la capacità di mettere insieme storie e persone anche molto diverse e in alcuni casi sensibilmente lontane fra loro (o geograficamente o nel pensiero) è stata ed è, infatti, la base fondamentale su cui è costruita l'impalcatura della settimana “Fare spazio… alla reciprocità”.

È un po' come dice il grande e visionario psicologo e jazzista Keith Sawyer:Anche se sapessimo tutto quello che c'è da sapere sulla struttura mentale di ciascun musicista, faremmo comunque fatica a predire lo svolgimento di una improvvisazione di gruppo”. Ecco, la convention sulla reciprocità ha un po' questo come modello, cioè il concentrarsi su una parola, la reciprocità, e fare poi in modo che le differenti ricchezze delle persone che partecipano, compongano lo spartito di un piccolo patrimonio da mettere a disposizione di tutti.


C'è un altro ospite nella settimana di Spazio Spadoni che è padre Bernardo Gianni, Abate di San Miniato a Firenze nonché organizzatore degli esercizi spirituali di Papa Francesco nel 2019 che dice una cosa meravigliosa, che sposa perfettamente questa prima esperienza di incontro a settembre ovvero che in questo nuovo tempo che ci attende, nel pensare a qualsiasi evento e momento dove la relazione tra persone e contenuti è al centro, abbiamo la responsabilità di lavorare anche a “ripensare insieme la sintassi del nostro stare insieme”.
Ecco, la convention “Fare spazio… alla prossimità” prova nel suo piccolo a fare anche questo.

Info, programma e iscrizioni segreteria@spaziospadoni.org o segreteria2@spaziospadoni.org


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