Cooperazione & Relazioni internazionali

Haiti, Bocelli: «Non lasciamo inascoltato il loro grido d’aiuto!»

Duemila morti, 10mila feriti, 40mila case distrutte: è il bilancio, ancora provvisorio, del terremoto che il 14 agosto ha duramente colpito il Paese caraibico, già ridotto allo stremo dalle drammatiche condizioni socio-politiche e dai contagi Covid. Andrea Bocelli Foundation lancia un invito a unire le forze per sostenere nell’emergenza, un popolo martoriato e spesso dimenticato

di Redazione

«Il nostro cuore è ad Haiti, accanto a tanti amici sacerdoti, medici, insegnanti, cooperanti, che stanno facendo l’impossibile, curando, confortando, nutrendo tanta gente disperata. Il cuore di Veronica e mio, dei miei figli e della nostra grande famiglia allargata, Abf, è accanto ai bambini haitiani e ad una popolazione che sta affrontando in queste ore una durissima prova. Le concomitanze geopolitiche fanno sì che i media e l’opinione pubblica si concentrino altrove, sui drammatici sviluppi in Asia meridionale, ma il rischio», ha sottolineato Andrea Bocelli, «è che per contro troppo flebile giunga il grido d’aiuto di questo Paese che rischia d’implodere. Per questo, mi appello alla bontà di tutti voi, affinché tale grido di Haiti non sia lasciato inascoltato, affinché insieme si possa tendere una mano ad un popolo così martoriato e dimenticato».

“Nou se victim” (Siamo noi le vittime): così è scritto sui cartelli imbracciati da uomini armati, giunti allo stremo, che bloccano le strade appiccando roghi e assediando le poche auto in circolazione, in cerca di acqua, cibo e denaro.
Storie di ordinaria disperazione ad Haiti, a una settimana dal devastante terremoto che è tornato a scuotere il sud del Paese. Non c’è pace, per questo paradiso caraibico. Le recenti calamità naturali hanno esasperato una precarietà già spinta ai limiti della rottura, in ragione di una profonda, annosa crisi politica, sfociata nell’assassinio del presidente Moïse, e di una situazione sanitaria gravissima, con la variante Delta del Covid che miete vittime su tutto il territorio.

In questo scenario sconfortante, il 14 agosto scorso un sisma di magnitudo 7.2 si è abbattuto sulla regione, colpendo soprattutto il sud di Haiti, uccidendo almeno 2000 persone, ma i numeri sono destinati a crescere, perché tante sono le macerie non ancora rimosse.

La natura si è accanita poi con il passaggio dell’uragano Grace, che ha causato frane ed ha letteralmente spazzato via migliaia di abitazioni, aggiungendo tragedia alla tragedia, anche per le famiglie sopravvissute al sisma, che si trovano adesso senza cibo e senza un riparo.


La Andrea Bocelli Foundation fin dalla sua fondazione è stata particolarmente vicina ad Haiti, e prima ancora, attraverso importanti iniziative d’aiuto realizzate direttamente dalla famiglia Bocelli. Qui Abf ha costruito e supporta, insieme al partner locale Fondation St Luc, sei scuole, di cui due nella regione più colpita dal terremoto. Tutte comunque uscite senza danni gravi dal sisma. Qui Abf continua a fornire acqua potabile, sanità, istruzione, nella capitale Port-au Prince ma anche nelle zone più remote del Paese.
In contatto con i propri referenti locali, la fondazione si è immediatamente attivata, già nelle ore successive alla prima scossa di sabato 14, alla individuazione delle priorità di intervento e modalità di sostegno immediato e mirato nei territori colpiti da terremoto.

Il team Abf ha messo a punto una campagna di raccolta fondi per sostenere Haiti, parallelamente studiando e individuando priorità di aiuto, sul campo. «È una corsa contro il tempo, c’è carenza di tutto e i soccorsi tardano ad arrivare, la popolazione civile è stremata e spesso non ha un tetto con cui ripararsi», ha rimarcato il presidente Abf Stefano Aversa: «Urge fornire unità di rifugio per chi ha perso la propria abitazione, oltre a beni di prima necessità».

La Andrea Bocelli Foundation lancia un appello, invitando ciascuno a dare il proprio contributo in ogni forma, per sostenere gli abitanti di Haiti. Una terra solare e sfortunata, una popolazione che nonostante un tale susseguirsi di calamità, cerca strenuamente di non perdere il sorriso. E alla domanda "Come stai?", risponde sempre "Gras a Dye" (Grazie a Dio).

Immagini d'archivio da Ufficio stampa Abf Foundation


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