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L’educazione al centro del Consiglio generale dell’Agesci

Si riunisce dal 3 al 5 settembre il parlamentino dell’associazione guide e scouts cattolici italiani. Tema dell’appuntamento il documento “per un futuro educativo e sostenibile”. «Per noi educare è una sfida», spiegano la Capo Guida d’Italia Daniela Ferrara e il Capo Scout d’Italia Fabrizio Coccetti

di Antonietta Nembri

La riflessione sui temi educativi, in questo tempo unico e straordinario che stiamo vivendo, sarà il centro dei lavori del 47esimo Consiglio Generale, in pratica l’organo legislativo dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani che si riunirà dal 3 al 5 settembre al Centro Giovanni XXIII di Frascati. All’appuntamento parteciperanno 200 capi dell’associazione in rappresentanza di tutte le regioni italiane. «Vogliamo interrogarci sulle sfide e le priorità educative per essere generative per i nostri ragazzi e per il Paese. Al Consiglio Generale decideremo le Strategie Nazionali d'intervento che sono le linee di indirizzo dell'associazione dei prossimi anni» spiegano la Capo Guida d’Italia, Daniela Ferrara, e il Capo Scout d’Italia Fabrizio Coccetti (le cariche all’interno dell’Agesci sono sempre una diarchia maschio/femmina). Linee di indirizzo sulle quali l’Agesci sta lavorando e che, spiegano Ferrara e Coccetti «ha visto il coinvolgimento di un po’ tutti i livelli associativi dalle comunità capi, alle zone e alle regioni».

“Per un futuro educativo e sostenibile”, questo il tema al centro del documento che emergerà dalla tre giorni di lavori che punta a riaffermare la missione dell’Agesci che è appunto l’educazione dei ragazzi e che guarda all’appello di papa Francesco per un “Patto educativo globale”. «Le parole del Papa e il fatto che la riflessione sulla scelta scout dell’educare è coincisa con la pandemia sono stati elementi sfidanti», continuano Ferrara e Coccetti «Ci siamo resi conto della necessità di fare una riflessione più ampia sulla sfida educativa, su come essere generativi e di come essere sempre più un’associazione al servizio dei ragazzi e del Paese». Insomma, costruire un cambiamento che sia generativo e sostenibile.

L’esperienza del primo e del secondo lockdown di questi ultimi mesi ha segnato anche l’Agesci «certo non siamo riusciti a fare le attività che si facevano prima, ma questo non ci ha fermati perché abbiamo fatto di tutto per mantenere la relazione educativa con i ragazzi» ricordano. «Quest’anno siamo stati fortunati perché siamo riusciti a fare delle attività all’aperto, abbiamo potuto sperimentare l’essenzialità e la profondità dello scautismo. Questa ripresa nel periodo estivo è stata un’esperienza forte, abbiamo vissuto tutti il piacere di ritornare a fare esperienza di strada, comunità e avventura con una maggior consapevolezza», insistono Ferrara e Coccetti ricordando anche il fatto che se lo scorso anno era richiesta “resistenza” ora è il momento della “speranza”. «L’esperienza educativa che abbiamo fatto in questi mesi è stata come poter testimoniare una speranza in un notte che mantiene l’albore del giorno».

Una delle riflessioni in corso in questi ultimi anni all’interno dell’Agesci ha riguardato anche l’accoglienza dei ragazzi di altre religioni «sono tanti i temi educativi che ci attendono e che affrontiamo stando sulla soglia per poter meglio andare incontro agli altri, in un percorso di costruzione insieme agli altri di comuità autentiche e accoglienti».

Tante le tematiche e le esperienze che si intrecciano in questo 47esimo Consiglio generale che guarda a un futuro educativo e sostenibile e che vedrà gli interventi anche di p. Fabrizio Valletti, Cecilia dall'Oglio e Chiara Giaccardi.

Sarà possibile seguire il Consiglio generale su Twitter con #CG2021.

In apertura foto di Andrea Pellegrini