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Economia & Impresa sociale 

Legge antispreco: le eccedenze Leroy Merlin alle non profit grazie a Regusto

L’azienda multispecialista è la prima nella grande distribuzione non-food ad aderire alla piattaforma digitale, segnando un importante passo avanti della legge Gadda “anti-spreco” del 2016. Grazie a Regusto, che sfrutta la tecnologia blockchain, Leroy Merlin potrà donare le eccedenze dei propri punti vendita ad associazioni in tutta Italia, anche a distanza. Il progetto è esteso a tutti i 50 negozi sul territorio italiano. A cinque anni dalla legge l'invito di Maria Chiara Gadda a fare un passo avanti oltre il food

di Redazione

La Legge 166/2016, cosiddetta “antispreco” ha consentito in questi anni di sottrarre allo spreco migliaia di tonnellate di alimenti e farmaci. Ora bisogna fare un passo in avanti, perché questa legge rende giá possibile il recupero di molti altri prodotti non alimentari che risultano in eccedenza nella filiera commerciale, e che allo stesso tempo possono rispondere ai bisogni dei cittadini in difficoltà.

È questo l’invito che oggi, quinto compleanno della legge, hanno fatto all’unisono Maria Chiara Gadda, deputata e prima firmataria di quella legge e sua instancabile promotrice, Mauro Carchidio, Direttore Immobiliare e Sviluppo Sostenibile di Leroy Merlin Italia (nella foto di cover) e Marco Raspati, Ceo di Recuperiamo srl a cui fa capo la piattaforma Regusto.

Il passo in avanti riguarda la donazione di mobili e materiali edilizi agli enti non profit. Spiega Carchidio: «Nell’edilizia le eccedenze sono quelle delle scatole rotte delle piastrelle o di partite di piastrelle con qualche unità rotta, oppure prodotti che passano di moda perché la tecnologia è sorpassata da innovazioni (vedi gli umidificatori) oppure da materiali, mobili rimasti in esposizione. Ovviamente, tutto ciò che si cede è in perfetta regola riguardo gli standard ambientali e di sicurezza. Le eccedenze di Leroy Merlin in un anno corrispondono a più di 11.000 tonnellate di materiale. Nel dato non sono inclusi gli imballaggi, non sono inclusi neanche i prodotti RAEE e pericolosi (che escludiamo dalle donazioni). Quindi si tratta solo dei prodotti effettivamente utilizzabili per donazioni».

Grazie alla legge “antispreco”, sono sempre di più le aziende italiane che decidono di donare prodotti invenduti ed eccedenze di magazzino agli enti non profit, nel segno della sostenibilità e dell’economia circolare. Non solo nel settore alimentare: grazie alla diffusione di tecnologie sempre più innovative, le donazioni rappresentano uno strumento fondamentale anche in altri settori, come quello della casa.

Donare mobili e materiali per l’edilizia agli enti non profit è il cuore della partnership che Leroy Merlin ha siglato con Regusto: l’azienda multispecialista per il miglioramento della casa è la prima nella grande distribuzione non-food ad aderire alla piattaforma digitale che sfrutta la tecnologia blockchain per gestire le donazioni di eccedenze alle associazioni.

L’on. Maria Chiara Gadda sottolinea l’importanza dell’annuncio: «L’esempio di una azienda come Leroy Merlin dimostra che è possibile donare al terzo settore anche prodotti ingombranti, come possono essere piastrelle, elettrodomestici, sanitari o materiali per l’edilizia per progetti di reinserimento sociale o anche per migliorare la funzionalità delle sedi degli enti. La collaborazione con una piattaforma virtuale come Regusto rende più agevole l’incontro tra profit e non profit, e risolve un grande collo di bottiglia determinato dalla logistica e dalla disponibilità per le associazioni di grandi spazi per gestire il recupero. Spesso si pensa che obbligare le imprese a donare sia la strada migliore, ma è semplicistico. Ora che la legge ha chiarito responsabilità, aspetti burocratici e fiscali, dobbiamo preoccuparci di farne conoscere tutte le potenzialità e migliorare l’efficienza della rete della solidarietà e del recupero con adeguati strumenti. Tecnologia, innovazione e piattaforme informatiche, insieme a una cultura diffusa della sostenibilità e della prevenzione, sono in questo percorso un tassello molto importante».

Dopo il primo test avviato nel negozio di Baranzate (MI), il progetto è stato ora esteso a tutti i 50 store in Italia. Ogni punto vendita Leroy Merlin può caricare autonomamente sulla piattaforma le referenze da donare, le quali potranno essere prenotate non solo dalle associazioni iscritte a Regusto attive nei territori vicini al punto vendita, ma da tutte quelle presenti sul territorio italiano, con la possibilità di accordarsi sul ritiro o sulla spedizione in base alle diverse esigenze. Ogni donazione sulla piattaforma è tracciata con la blockchain, rendendo disponibili report, statistiche e indici di impatto ambientale, come le emissioni di CO2, lo spreco di acqua e il consumo di suolo evitati. Da giugno, sono state effettuate 129 donazioni a 20 associazioni per un totale di oltre 38.600 kg di materiale, contribuendo a un risparmio di più di 20 mila kg di CO2 e di 116 mila m3 di acqua. Il 55% delle donazioni ha riguardato prodotti per la casa, mentre il 44% ha interessato materiali per l’edilizia e l’arredamento.

“Attraverso la donazione delle eccedenze e degli invenduti dei negozi, Leroy Merlin rafforza il proprio impegno per la lotta contro la povertà e per garantire benessere a ogni livello della comunità” sottolinea Mauro Carchidio di Leroy Merlin Italia che ricorda come «l’iniziativa rafforza il percorso di supporto agli enti non profit intrapreso da Leroy Merlin nel 2016 con gli Empori Fai da Noi, luoghi di condivisione di materiali e utensili da eccedenze e invenduti messi a disposizione, attraverso la formula del prestito, di persone e famiglie in condizioni di disagio, e il progetto (Ri) Generiamo con l’Associazione Bricolage del Cuore, l’impresa sociale ConVoi Lavoro, la Cooperativa Liberitutti».

“Questa partnership è per noi una grande soddisfazione sia in termini di responsabilità sociale sia in termini di sviluppo aziendale, perché attraverso l’ingresso di un’azienda come Leroy Merlin nella nostra piattaforma, non solo riusciamo in maniera più capillare a trasformare lo spreco in aiuti concreti a chi è economicamente più fragile, ma andiamo a coprire ulteriormente il segmento della lotta allo spreco no-food, già avviato da Regusto con altre importanti collaborazioni. È stato fatto un ulteriore passo avanti, estremamente importante e strategico per la collettività, nell’ottica di un sistema economico circolare che mira a ridurre lo spreco a 360 gradi” ha commentato Marco Raspati, CEO di Recuperiamo srl.

Per saperne di più iononsprecoperche.it


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