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Sostenibilità sociale e ambientale

La legalità parla la lingua della biodiversità

Una "Summer School" nel Bosco di Troina, nel cuore del Parco dei Nebrodi, promossa dalla Rete Fattorie Sociali di Sicilia per formare agronomi forestali nel campo della biodiversità. I boschi diventano in tal modo luoghi della legalità, dell’educazione ambientale e dell’inclusione sociale, finalmente sottratti alla criminalità mafiosa e ridati in mano alla comunità

di Gilda Sciortino

I boschi come luoghi della legalità, dell’educazione ambientale e dell’inclusione sociale. Spazi dei quali riappropriarsi per ripristinare, in aree svantaggiate, il rapporto tra lo sviluppo locale e le opportunità offerte dall’azienda agricola, con particolare riferimento alla bioagricoltura sociale. Se poi tutto questo avviene in un luogo per anni nelle mani della criminalità, il valore di questo percorso si espande all’ennesima potenza.

È questo il senso dell’AgriSocial Summer School sulla Bioagricoltura sociale, Biodiversità e le aree tranquille, Poegetto, Sicilia Agrisocial, finanziato nell'ambito del piano di sviluppo rurale misura 16.9. Programma complessivo coordinato dalla Rete Fattorie Sociali della Sicilia, che prenderà vita dal 24 al 26 settembre nel Bosco di Troina, a 1.120 metri di altitudine, immersi nel Parco nazionale dei Nebrodi. Un luogo che, per oltre quaranta anni, è stato nelle mani della criminalità e che oggi è presidiato da una società civile vigile e presente, capace di ripristinare il senso del bene comune.

«È la vittoria della comunità – afferma Salvatore Cacciola, presidente della Rete Fattorie Sociali – che finalmente può ripercorrere sentieri prima interdetti respirando finalmente aria di libertà. La Summer School è un pezzo di questo mosaico che vuole mettere in connessione il percorso di ricerca-azione con le esperienze dirette per conoscere e approfondire, in un'area svantaggiata, il rapporto esistente tra lo sviluppo locale e le opportunità offerte dalla multifunzionalità dell’impresa agńcola. Significativo che la Summer School si tenga in un territorio come quello di Troina, che può essere considerato per la bioagricoltura sociale siciliana un ''laboratorio a cielo aperto'' grazien alla presenza significativa di imprese agroforestali multifunzionali e biologiche quali la Societa Agricola ''Agrima Bio'' e l'Azienda Speciale comunale “Agro Silva Pastorale”, entrambi aderenti alla "Rete Fattorie Sociali Sicilia – BioAS”».

Tra gli obiettivi del corso c’è la formazione di tecnici, soprattutto agronomi forestali, sui temi dell'agricoltura sociale e della multifunzionalità. A loro spetterà il compito di intervenire in un'area interna siciliana come questa, valorizzando il patrimonio boschivo e le sue potenzialità culturali, economiche e sociali.

Si formeranno giovani imprenditori agricoli che saranno messi in grado di creare o riconvertire le loro aziende in fattorie sociali e didattiche bio, sperimentando concretamente quel che vuol dire valorizzare e mettere a sistema servizi ecosistemici culturali forniti dalle aree forestali. Impareranno ad analizzare le specifiche potenzialità territoriali, in modo tale da essere messi nelle condizioni di promuovere il benessere della popolazione attraverso la messa in campo di attività socio-culturali basate sulla valorizzazïone del “bene comune”. Il bosco, quindi, diventa sintesi e punto di riferimento della biodïversità, patrimonio di risorse materiali e immateriali.

I lavori si apriranno alle 15 di venerdì 24 nella sede della Fattoria sociale didattica "San Francesco" con i doverosi saluti istituzionali. Seguiranno le relazioni di Salvatore Cacciola, presidente di Fattorie Sociali, sulle “Opportunita di sviluppo dell’agricoltura sociale e multifunzionale nelle aree interne delta Sicilia: il Progetto Sicilia Agri Social” e quella di Salvatore Fazio, del Dipartimento di Agraria dell’Universit Mediterranea di Reggio Calabria, su “Multifunzionalità e servizi sistemici culturali delle aree forestali: il bosco come luogo educativo e laboratorio di sostenibilità.

Sabato 25 terranno banco le conversazioni ed esperienze in bosco che vedranno i partecipanti raggiungere il Bosco di Troina per respirare aria di libertà nel cuore dei Nebrodi.

Le relazioni che seguiranno punteranno il riflettore sul progetto “Tranquillity ereas mappas” di mappatura e valorizzazione delle aree tranquille, così’ su come conoscere e mappare la biodiversità vegetale. Domenica 26 si tireranno le fila di un discorso che ha preso il via, avviando un percorso virtuoso volto a ridare fiducia e senso di appartenenza alla popolazione locale rispetto a un territorio, la cui fruizione è stata per anni impedita dall'ingerenza della criminalità mafiosa.

«Un percorso prezioso per tutta la comunità, – conclude Cacciola – che finalmente risente proprio e condiviso questo territorio, Essere riusciti a liberare questo spazio, riconvertendolo per un utilizzo sociale, va considerata una conquista di tutti».


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