Attivismo civico & Terzo settore

Valentina, il simbolo della rinascita che parte da Casa Futuro

In una delle realtà che fanno capo alla Fondazione Domus de Luna, si intrecciano storie di uomini e donne, di persone con fragilità che inseguono un'opportunità di integrazione. La storia di Valentina parla di una trasformazione radicale, avvenuta grazie alla sua caparbietà ma anche all'amore e alla pazienza degli operatori

di Luigi Alfonso

Valentina ci apre la porta, sorridente, subito seguita da alcuni delle decine di ospiti di Casa Futuro. Indossano tutti una maglietta rossa, con il logo della struttura che è stata inaugurata ufficialmente ieri mattina, nonostante fosse operativa dall’inizio di quest’anno. La pandemia ha costretto a cambiare i piani anche in questo gioiello che fa parte della grande famiglia Domus de Luna. Niente tagli di nastri, nessuna cerimonia ufficiale o discorsi: meglio evitare assembramenti, non è proprio il periodo giusto.

Le responsabili di Casa Futuro, Francesca Mulas e Raffaella Ruiu, vestono una maglietta lilla. Soltanto dopo alcuni minuti scopriamo che Valentina è una delle persone che si sono rivolte a loro per fare un percorso di vita, dopo l’esperienza maturata con l’associazione Codice Segreto Onlus dal 2011 a pochi mesi fa. Ha 24 anni e sembra nata per curare le pubbliche relazioni. Parla in maniera forbita, e ci stupiamo non poco quando Francesca spiega meravigliata che «è la prima volta che si mostra così disinvolta in presenza di estranei».

Valentina non è soltanto timida. Dalla nascita ha difficoltà relazionali, che tuttavia non le hanno impedito di arrivare sino al diploma in Servizi socio-sanitari. «Seguendo il programma ministeriale completo e non quello ridotto», precisa lei con legittimo orgoglio.

Tutti i giorni parte da Quartu Sant’Elena e arriva a Pirri con i mezzi pubblici, e questa è un’altra conquista di autonomia. «Il percorso che sto compiendo in questa realtà – sottolinea lei – mi ha permesso di avere maggiore consapevolezza nei miei mezzi. Certo, ho ancora dei blocchi emotivi, ma se mi sento a mio agio mi comporto senza alcun problema. Le attività al teatro Dante e all’Exmè mi stanno aiutando moltissimo, sia nella comunicazione che nella socializzazione».

Questi progressi sono stati premiati nel settembre 2019 con una sorpresa inattesa. «Ho trovato lavoro come assistente di uno stilista cagliaritano, amico di Francesca», racconta, «ma dopo pochi mesi abbiamo dovuto interrompere per la pandemia. Riprenderemo ai primi di ottobre, non vedo l’ora. Ho un regolare contratto ma per ora lavoro soltanto poche ore alla settimana. L’impresa è nuova e piccola, la speranza è che cresca e mi offra una posizione più stabile. Quello è il mio prossimo traguardo».

Valentina si allontana per prendere dalla cucina bevande e biscotti preparati dai ragazzi. Francesca ne approfitta per sottolineare ancora questa piacevole novità: «Davvero, è la prima volta che la vedo così spigliata. Già da un po’ avevamo registrato notevoli progressi, se pensiamo che agli inizi comunicava soltanto attraverso dei bigliettini… Ha una famiglia molto presente e attenta, si vede dai modi gentili ed educati. I suoi genitori sono molto contenti, Valentina sta compiendo passi da gigante».

«Questi sono i frutti che premiano il lavoro dei nostri operatori», si limita a dire il fondatore della Fondazione Domus de Luna, Ugo Bressanello, mentre si intrattiene con i ragazzi e gli ospiti arrivati ad ammirare Casa Futuro, un’esplosione di colori e di vivacità in una struttura recuperata da un vecchio edificio di Pirri, che oggi trasuda pulizia, organizzazione ed efficienza.

Dietro la mascherina, Valentina probabilmente sorride: lo intuiamo dalla luce dei suoi occhi. «Qui mi trovo a mio agio, non mi sento giudicata: ecco perché sono incoraggiata ad uscire dal guscio. Prima avevo una paura terribile del giudizio degli altri, oggi molto meno. Questa è diventata la mia seconda famiglia, vado d’accordo con tutti, si è creato un ambiente meraviglioso. Svolgiamo tante attività, il tempo vola».

Casa Futuro, dove i sogni si coniugano al presente. Non è uno slogan, Valentina è la testimonianza concreta del lavoro che si svolge al numero 49 di via Santa Maria Goretti.