Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Comitato editoriale

Housing first, in cascina a Milano si può portare Fido

Inaugurata ufficialmente “Cascina Vita Nova - Giorgina Venosta” per l’accoglienza in appartamento di senza dimora con cani. Un modello innovativo cui si aggiungono numerosi servizi aperti anche alla comunità del territorio, per poter raccogliere così in un unico luogo ospitalità, sostegno alimentare, inclusione sociale e reinserimento lavorativo

di Redazione

Una struttura totalmente rinnovata nel cuore del quartiere di Baggio (quartiere a nord di Milano) che ospita un modello innovativo di housing first dedicato all’accoglienza in appartamento di persone senza dimora che vivono in strada insieme ai loro cani. Questa è “Cascina Vita Nova – Giorgina Venosta”, aperta ufficialmente da Fondazione Progetto Arca giovedì 7 ottobre. Oltre ad ospitare gli homeless con i propri animali si aggiungeranno, grazie all’acquisto di tre lotti vicini alla Cascina, altre attività aperte anche alla comunità del territorio. Spiega Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca: «La nostra idea è di riunire in un unico luogo servizi di accoglienza, sostegno alimentare, inclusione sociale e reinserimento lavorativo. La casa e il lavoro sono da sempre i due capisaldi su cui si fonda la nostra attività, e “Cascina Vita Nova – Giorgina Venosta” è la realizzazione della nostra mission, di un sogno che volevamo avverare da tempo e che ora finalmente prende vita sotto i nostri occhi».

Risultato di importanti lavori di ristrutturazione cui Progetto Arca si è dedicata nell’ultimo anno, la prima unità di servizi attiva all’interno della Cascina riguarda i 7 appartamenti (bilocali e monolocali) pronti ad accogliere persone senza dimora insieme ai loro cani.
Molti senza dimora decidono di non ripararsi nei centri di accoglienza, dove gli animali non sono ammessi, rinunciando così alle cure necessarie per sé pur di non abbandonare gli amici cani, con cui spesso sviluppano l’unico legame affettivo della loro esistenza. Progetto Arca crede nella casa come diritto primario e nei legami affettivi come forza unica per rialzarsi dalle situazioni più disperate, per questo sono stati ristrutturati i 7 appartamenti che al momento ospitano i primi 2 inquilini: Luigi con il fido compagno Jack e Giuliano con i suoi due cani (nella foto in apertura).


In alto un momento dell'iaugurazione, sotto Luigi con il suo cane Jack

Tutti gli ospiti contribuiscono attivamente alla scelta degli arredi dei locali dove vivranno, sempre nella convinzione che il design bello e utile possa essere uno strumento per promuovere l’autonomia. E tutti sono come sempre seguiti da un’equipe multidisciplinare che li accompagna, uno ad uno, nel percorso di recupero della vita, in particolare la ripresa delle abitudini e delle relazioni sociali, l’orientamento ai servizi sul territorio, la valutazione delle competenze e la formazione per poter procedere con la ricerca di un lavoro, l’avvio di un piano di risparmio per consentire un’autonomia economica duratura.

Il progetto di accoglienza residenziale per persone senza dimora insieme ai loro cani nasce da un desiderio e un’ispirazione di Giorgina Venosta, affezionata donatrice di Progetto Arca che insieme al marito Aldo Bassetti ha permesso di ristrutturare questo primo progetto della Cascina. A questa generosa donazione si aggiunge il supporto della Fondazione europea Guido Venosta (intitolata al padre di Giorgina, e oggi presieduta dal figlio Giuseppe Caprotti) che ha consentito a Progetto Arca di acquistare l’immobile dove ora prendono vita tutti i progetti tanto desiderati.

Negli spazi della Cascina, vicino agli appartamenti, aprono oggi anche uno spazio per la cura degli animali e il salone di bellezza che fornisce servizi di parrucchiere non solo per gli inquilini ma anche per uomini e donne fragili del quartiere che necessitano del servizio. Il parrucchiere si chiama Emilio, ex ospite di Progetto Arca e talentuoso professionista che ha avuto l’opportunità di riprendere in mano la sua vita.

Nei lotti adiacenti sorgeranno altri servizi dedicati alle persone fragili del territorio: una mensa che servirà 70 pasti ogni giorno, un social market comprensivo anche di parafarmacia, uno spazio polifunzionale con biblioteca, cineforum e numerose attività ricreative aperte anche ai cittadini e alle associazioni del territorio per promuovere la condivisione e il dialogo. In costruzione anche spazi per l’accoglienza residenziale per persone fragili in emergenza abitativa.

Conclude il presidente Sinigallia (nella foto con Enrico Ruggeri): «È stata la nostra cara amica Giorgina Venosta a scegliere il nome della Cascina per fare un augurio di “vita nuova” a chi la abiterà e a chi la frequenterà. Penso a famiglie vulnerabili e a individui soli della zona che, a lavori ultimati, potranno avere un punto di riferimento in questa che ci piace definire una ’cittadella della solidarietà’ dove ogni persona potrà sentirsi inclusa. A lei e alla Fondazione europea Guido Venosta che ci hanno sostenuto nell’ideazione e nell’avvio del progetto, dedichiamo questa inaugurazione».

Numerosi sono i sostenitori di Progetto Arca che hanno permesso la realizzazione degli importanti lavori di ristrutturazione di Cascina Vita Nova: Latter-day Saint Charities, Fondation Somfy, Mars Italia, Professional by Fama, Fondazione europea Guido Venosta, Otto per mille UCEBI – Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia, l’amica Simonetta, Giorgina Venosta e Aldo Bassetti, e altri generosi donatori privati.

Progetto Arca ringrazia inoltre la Nazionale Cantanti per la collaborazione sempre più stretta nei progetti di contrasto alla povertà. È già in programma una partita della Nazionale Cantanti a novembre a sostegno di Progetto Arca, in attesa del grande evento della Partita del Cuore 2022.

Immagini da ufficio stampa credit @DanieleLazzaretto