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I sorprendenti “più” della Lega del Filo d’Oro nell’anno della pandemia

La Lega del Filo d'Oro presenta il Bilancio di Sostenibilità 2020: un processo autenticamente partecipato per comprendere l’evoluzione delle risposte all’emergenza sanitaria, gli aspetti che hanno consentito di contenere il contagio e i punti di debolezza riscontrati, i cambiamenti apportati, le lezioni apprese e le prospettive di sviluppo. Crescono gli utenti seguiti sul territorio e le donazioni: +15% rispetto al 2019.

di Sara De Carli

«Perseguire la crescita è inevitabile, perché i bisogni sono tanti. Sono i bisogni che ci chiamano a una responsabilità: ce la prendiamo con “coraggio e senza mai voltarsi indietro”, come diceva la nostra fondatrice, perché questo è il compito che ci siamo assunti ormai 57 anni fa. Ma nell’assumerci questa responsabilità siamo consapevoli del fatto che dovremo capire se possiamo essere utili alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali anche con modalità nuove, diverse da quelle fin qui sperimentate, perché il modello di presa in carico che finora ha distinto la Lega del Filo d’Oro prevedendo due operatori al fianco di ogni utente è evidentemente un modello molto oneroso».

Così Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro, ha chiuso questa mattina l’evento di presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2020, accennando oltre alla conclusione del nuovo Centro Nazionale di Osimo, prevista per fine 2021, anche all’apertura di nuove Sedi e allo sviluppo di nuovi modelli di presa in carico domiciliare e sui territori. La presentazione si è svolta presso l’Università degli Studi di Milano, con gli interventi della professoressa Daniela Vandone, Direttore Milano School of Management, Università degli Studi di Milano, del professor Elio Borgonovi, Dipartimento Economia e Management Amministrazioni Pubbliche, Università Bocconi e di Marco Morganti, Responsabile Direzione Impact Intesa San Paolo.

“Guardare oltre” è qualcosa che caratterizza l’operato quotidiano della Lega del Filo d’Oro: guardare oltre i limiti posti dalla disabilità, cogliere le potenzialità e le possibilità e puntarci per andare oltre ciò che oggi è possibile. Questa capacità è la stessa che ha permesso alla Lega del Filo d’Oro di reagire tempestivamente alle impegnative sfide legate alla situazione emergenziale, tra cui la sospensione di alcuni servizi per 170 giorni: malgrado tutto nel 2020 la Lega del Filo d’Oro è riuscita a fornire risposte ai bisogni di 913 persone sordocieche e delle loro famiglie, ha aperto due nuove Sedi Territoriali a Pisa e Novara, ha consolidato la propria presenza sul territorio nazionale, ha aumentato il numero di sostenitori e il volume delle donazioni ricevute, arrivando a sfiorare i 40 milioni di euro, un buon 15% in più rispetto al 2019. Anche nel 2020 si conferma la netta e crescente prevalenza del sostegno privato, che rappresenta ormai circa il 74% delle entrate del bilancio: è quindi grazie alla solidarietà e alla generosità di tanti privati che la Lega del Filo d’Oro è riuscita in un anno complesso come quello appena vissuto ad aumentare e differenziare i suoi interventi, mantenenendo alto lo standard dei servizi.

Perché fare il Bilancio di Sostenibilità

«La Lega del Filo d’Oro da sempre coniuga la fedeltà alla missione e ai valori fondativi con la volontà di miglioramento. È questo che ci permette di fornire risposte sempre più adeguate ai bisogni delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e delle loro famiglie. Dal 1964 il nostro lavoro è orientato a valorizzare le potenzialità di ciascuna persona, andando oltre i limiti tracciati dalla disabilità, senza arrenderci mai e questa capacità di “guardare oltre”, che sin dall’inizio ci contraddistingue, ci ha consentito di affrontare le difficoltà legate alla pandemia spingendoci a ripensare tempestivamente il nostro modo di operare», ha affermato Rossano Bartoli, Presidente della Lega del Filo d’Oro. «Attraverso il Bilancio di Sostenibilità 2020, non solo raccontiamo con trasparenza ai nostri stakeholder i risultati e l’impegno profuso per gestire l’emergenza, ma tracciamo gli assi prioritari che definiranno i nostri obiettivi futuri: maggiore capacità di risposta, innovazione dei servizi, condivisione delle conoscenze, che si potranno concretizzare anche attraverso il completamento del Centro Nazionale di Osimo, l’apertura di nuove Sedi e lo sviluppo di modelli di presa in carico domiciliare e sui territori».

Alzare l’asticella dello strumento

Il Bilancio di Sostenibilità 2020 della Lega del Filo d’Oro si è avvalso del supporto scientifico della Milano School of Management dell’Università degli Studi di Milano, con l’obiettivo di dare piena attuazione al principio di neutralità. Giunto alla terza edizione, anche per il 2020 il Bilancio conferma l’adozione di uno standard di rendicontazione internazionale (il GRI Sustainability Reporting Standards). Pur nella complessità della situazione emergenziale, l’edizione 2020 non si è limitata ad “aggiornare” i dati del Bilancio precedente ma ne rappresenta una evoluzione: un Bilancio quindi profondamente e autenticamente partecipato, come ha sottolineato Clodia Vurro, responsabile scientifico del progetto per la Milano School of Management dell’Università degli Studi di Milano. Sono state condotte consultazioni interne con i referenti di ciascuna direzione, per un totale di 23 ore di registrazione, per comprendere l’evoluzione delle risposte all’emergenza sanitaria, gli aspetti che hanno consentito di contenere il contagio e i punti di debolezza riscontrati, i cambiamenti apportati nei processi dell’Ente, le lezioni apprese e le prospettive di sviluppo. Dando piena attuazione al principio di rilevanza per gli stakeholder, la nuova analisi di materialità si è basata sull’analisi delle risposte restituite da ben 2.214 persone: questo ha consentito una completa revisione della struttura del bilancio in chiave di rilevanza delle informazioni, nonché l’identificazione di opportunità di sviluppo e ambiti di miglioramento.

In ragione di tali cambiamenti, il Bilancio di Sostenibilità 2020 si struttura – diversamente dai precedenti – attorno a cinque assi: identità, evoluzione, adattamento, competenza e relazioni. «Rigore, trasparenza e partecipazione sono i principi che ci hanno guidato nella stesura del Bilancio di Sostenibilità 2020», ha dichiarato la professoressa Vurro. «La Lega del Filo d’Oro ha correttamente interpretato questo strumento come occasione di crescita e consapevolezza, con benefici evidenti sia nella gestione delle attività ordinarie di programmazione e monitoraggio dei risultati e degli impatti conseguiti che nella comunicazione. L’approccio scientifico alla raccolta dei dati e all’attivazione di canali di ascolto degli stakeholder hanno consentito di superare il rischio di cadere nell’autoreferenzialità, rendendo quello del bilancio un progetto corale e identitario».

Accanto alla chiara scansione dei capitoli e organizzazione dei materiali, il Bilancio di Sostenibilità 2020 mantiene anche la scelta di affiancare la presentazione dei dati con un apparato narrativo – editing, grafica e supervisione editoriale a cura di Vita Società Editoriale S.p.A. – che restituisca la dimensione di vissuto concreto ed esperienziale da parte dei vari stakeholder, particolarmente importante in un anno così delicato come quello della pandemia. Nell’ottica di una maggior leggibilità e diffusione del Bilancio, accanto alla versione cartacea e al pdf disponibile sul sito della Lega del Filo d’Oro, è stato realizzato un “Estratto del Bilancio di Sostenibilità”, allegato al notiziario ufficiale della Lega del Filo d’Oro, e per la prima volta è stata prevista una versione digitale del documento, consultabile nella sezione dedicata del sito.

I risultati

La pandemia da Covid-19 ha amplificato la condizione di isolamento che le persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale già vivono quotidianamente a causa della loro disabilità. Il distanziamento sociale, insieme al conseguente diradarsi di ogni possibilità di contatto e alla sospensione di tanti servizi, oltre che alla paura del contagio, hanno rappresentato per chi non vede e non sente l’ennesima sfida da affrontare. Alla complessità di tale situazione, la Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus ha risposto lavorando per adeguare le strutture e per riorganizzare il proprio modello di intervento in funzione dei nuovi bisogni, con l’obiettivo di garantire continuità ai programmi educativo-riabilitativi di ospiti e utenti, tutelandone in via prioritaria la salute.

La Lega del Filo d’Oro nel 2020 ha garantito uno o più servizi a 913 persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e alle loro famiglie: il decremento del 3,1% rispetto al 2019 – a fronte di 170 giorni di sospensione delle attività del Centro Diagnostico, delle valutazioni psicodiagnostiche, dei trattamenti intensivi e degli interventi precoci – dice della tenuta e della sostanziale continuità di servizio che la Lega del Filo d’Oro è riuscita malgado tutto a garntire. Fra queste persone, 685 sono state seguite dalle Sedi e Servizi Territoriali, con una crescita del 5,7%: un dato che dice della volontà di continuare a crescere per fornire sempre più risposte ai loro bisogni là dove serve. Le giornate di ricovero erogate sono state 63.274 (a tempo pieno e a degenza diurna), con una contrazione del 10% rispetto al 2019. I dipendenti sono arrivati a 616 unità, in crescita rispetto all’anno precedente. Un pesante segno meno è stato invece segnato dalle attività di volontariato: nel 2020 è stato d’altronde impossibile l’ingresso dei volontari e quelle relazioni personali che sono caratteristiche proprie del volontariato alla “Lega”. Malgrado tutto, anche qui, sono state garantite più di 10mila ore di volontariato direttamente con l’utenza, utilizzando le tecnologie per svolgere attività a distanza.


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