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“Cuore a cuore” l’iniziativa al femminile si fa manifesto

Nell’ultimo giorno del convegno del Movimento per la vita italiano la presidente Marina Casini rilancia la proposta di legge basata sul riconoscimento del concepito come un essere umano a pieno titolo legandola all’imminente anniversario della Convenzione Onu sui diritti del bambino con una petizione delle donne

di Antonietta Nembri

Si è chiuso il 41esimo convegno nazionale del Movimento per la vita italiano che si è svolto in versione navigante a bordo della MSC Magnifica sulla rotta Venezia Spalato (vedi news ), ma i circa 400 partecipanti non sono metaforicamente attraccati alla terra ferma. Anzi sono salpati verso nuovi obiettivi, sono stati invitati – per richiamare il titolo – a “uscire a rivedere le stelle”. A farlo la presidente Marina Casini che dal palco ha lanciato una petizione al femminile. «Noi donne presenti al 41esimo Convegno nazionale del Movimento per la Vita, proprio in quanto donne, sappiamo di avere una particolare autorevolezza nel chiedere che ogni figlio fin dal concepimento sia considerato un essere umano, portatore di una dignità uguale a quella di ogni essere umano e quindi titolare del diritto alla vita» ha detto richiamando da un lato il manifesto “Cuore a cuore” e dall’altro l’imminente trentennale della ratifica da parte italiana della Convenzione Onu sui diritti dei bambini. Convenzione che ha ricordato Casini «afferma che “il fanciullo, a causa della sua mancanza di maturità fisica e intellettuale necessita di una protezione e di cure particolari, ivi compresa una protezione legale appropriata, sia prima che dopo la nascita”».

Obiettivo della petizione è altresì il rilancio della proposta di legge di iniziativa popolare, curata dal fondatore dello stesso Mpvi Carlo Casini che si ispira al «riconoscimento del concepito come essere umano a pieno titolo come indicano la scienza e la ragione» e che è stata presentata anche in questa legislatura con l’invito al parlamento a porla in discussione e approvarla. La petizione “Cuore a cuore” è online sul sito del Mpvi

I tre giorni di convegno sono stati ricchi di spunti e hanno visto i volontari partecipare attivamente ai tanti panel e workshop (nell'immagine uno dei gruppi di lavoro) organizzati come momento di formazione per gli operatori dei Cav, di SosVita, delle Case di accoglienza e di chi cura i Progetti Gemma, con momenti particolari pensati anche per il centinaio di giovani presenti ragazzi della “generazione Z”, cioè quella digitale che hanno seguito le numerose sessioni proposte dagli organizzatori, pensate proprio per loro e il loro linguaggio.

Alla comunicazione è stata dedicata un’intera giornata proprio come momento di riflessione sullo stile che si è voluto dare il Movimento per la vita italiano per il quale, come ha ricordato la presidente Casini «il tema di come comunicare il valore della vita nascente in una società caratterizzata da quella che oggi si chiama “cultura dello scarto”, si è posto sin dagli inizi del Movimento per la vita, in modo particolare nel momento della campagna referendaria del 1981 che coinvolse l’opinione pubblica».

Come intervenire? Come dare voce a chi non ha voce? Si è chiesta la presidente che ha ricordato a tutti i partecipanti: «Dobbiamo vincere il male attraverso la comunicazione persuasiva del bene, del valore della vita, della libertà che viene dall’accoglienza. Senza condannare le persone. Non perché l’aborto non sia uno sfacelo, una sconfitta totale, ma perché la cultura della vita nasce dello sguardo d’amore. Solo così si esce dall’agone ideologico e ci si apre fino in fondo alla verità». Nelle sue parole anche un richiamo a Papa Francesco che «è tornato a parlare della vita nascente (sul volo di ritorno dalla Slovacchia, alla Pontificia accademia per la vita, ai farmacisti, quando ha benedetto le campane “la voce dei non nati”, destinate alla Polonia e all’Equador). E lo ha fatto con il suo linguaggio schietto, diretto, inequivocabile, efficace, immerso nella forza della verità, ma anche intriso di misericordia. Nelle parole di Papa Francesco» continua Casini «si ritrova ciò che è stato e vuole essere, il Movimento per la vita italiano: continua ricerca di uno stile e di un linguaggio che esprimono amore alla vita e ricerca di dialogo, visione positiva, appello alla ragione prima che alla fede, solidarietà concreta verso le madri in difficoltà, ricerca di dialogo, fiducia nella presenza del valore della vita nel cuore di tutti, rifiuto di giudizio sulle persone mentre si mette in campo con ogni energia per rimuovere la cultura dello scarto a favore della civiltà della verità e dell’amore, attenzione all’universo femminile in prima linea nella accoglienza della vita». Casini ha quindi sottolineato come il Mpvi punti a «far guardare tutta la società al bambino concepito e portarla a dire “sì è uno di noi”. E questo ci dà un’energia in più per essere accanto a ogni prossimità vincendo la cultura dello scarto».