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Reddito di Cittadinanza, presentata oggi la Relazione del Comitato Scientifico

Rimodulazione dei criteri di accesso e del beneficio economico per riequilibrare la misura in favore delle famiglie con figli minorenni e numerose ad oggi penalizzate; maggiore flessibilità nel considerare il patrimonio; parziale cumulabilità dei redditi da lavoro con il beneficio per incentivare l'offerta di lavoro: sono queste alcune tra le dieci proposte scaturite dai lavori del Comitato Scientifico per la valutazione del Reddito di Cittadinanza

di Redazione

Rimodulazione dei criteri di accesso e del beneficio economico per riequilibrare la misura in favore delle famiglie con figli minorenni e numerose ad oggi penalizzate; maggiore flessibilità nel considerare il patrimonio; parziale cumulabilità dei redditi da lavoro con il beneficio per incentivare l'offerta di lavoro: sono queste alcune tra le dieci proposte scaturite dai lavori del Comitato Scientifico per la valutazione del Reddito di Cittadinanza la cui Relazione è stata presentata oggi alla stampa dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, e dalla presidente del Comitato, professoressa Chiara Saraceno.

Nel corso del suo intervento, il ministro Orlando ha ringraziato i componenti del Comitato e posto in rilievo quanto la Relazione sia "uno spaccato che parte dalla realtà e, per questo, estremamente attendibile, un punto di riferimento per ogni discussione sul tema, una riflessione per ogni ulteriore integrazione parlamentare". Il lavoro del Comitato, infatti, ha anticipato il ministro, sarà sottoposto a confronto con le altre forze politiche.

La professoressa Saraceno, prima di scendere nel dettaglio della Relazione, ha ricordato "le due gambe del RdC: da un lato, una misura monetaria per sostenere i consumi, dall'altro una misura di rafforzamento della capacità delle persone", sottolineando quanto la pandemia abbia impattato su un mercato del lavoro già rallentato di suo e sui servizi responsabili dell'attuazione della seconda gamba.

Presentando la Relazione, la professoressa ha sottolineato il problema connesso alla scala di equivalenza con la quale le soglie di accesso e il contributo spettante sono parametrati per famiglie di diversa dimensione. "Che nel calcolo i minorenni contino la metà di un adulto – ha rilevato – è sbagliato: ciò fa sì che famiglie numerose abbiano più difficoltà ad accedere al sussidio. È un'iniquità tra poveri e particolarmente grave perché a sfavore dei minorenni. La nostra proposta equipara adulti e minorenni e alza la soglia massima del coefficiente della scala di equivalenza, contestualmente abbassando l'importo base dell'assegno mensile."

La presentazione della Relazione ha offerto al ministro Orlando l'opportunità di anticipare che tutte le Regioni, "dopo tre anni, hanno finalmente presentato il piano di potenziamento dei Centri per l'impiego ma la percentuale di spesa è ancora molto bassa". Si tratta di un tema di rilievo, ha concluso, che è anche elemento integrante a supporto del PNRR.

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