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Dedalus presenta i risultati di “Buone pratiche, scambi di Esperienze e Training per l’intercultura”

La Cooperativa sociale Dedalus, il 20 novembre alle ore 09:30 presso il Centro Interculturale Officine Gomitoli, presenta i risultati del progetto B.Es.T (Buone pratiche, scambi di Esperienze e Training per l’intercultura) che ha coinvolto in tutto 66 ragazzi su territorio nazionale, nelle città di Napoli, Padova, Bologna, Torino, Palermo, Genova e Roma. Il progetto, in particolare, ha lavorato sulla necessità dei protagonisti di sentirsi e raccontarsi. Nel corso dell’incontro sarà proiettato il nuovo cortometraggio “Nuove generazioni di italiani/e percorsi di cittadinanza” a cura di Maurizio Braucci

di Redazione

Sono poco più di 1,3 milioni i minori stranieri di seconda generazione nati (circa 1 milione) o cresciuti in Italia. Solo una piccola parte di questi, 290 mila, ha ottenuto la cittadinanza italiana(Dati Istat). Nella sola città metropolitana di Napoli sono circa 20 mila i minori stranieri e più di 30 mila i ragazzi fino a 26 anni.

Ma quali sono i loro bisogni? Quale il modo di "sentire" la loro condizione di cittadini italiani/non italiani, o comunque con una doppia cittadinanza culturale? E come a loro parere sono percepiti dagli altri?

Sono i temi di cui si è occupato il progetto B.Es.T (Buone pratiche, scambi di Esperienze e Training per l’intercultura), partito tre anni fa e che oggi arriva a conclusione, con capofila la Cooperativa Sociale Dedalus in partenariato con il CONNGI – Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane. Co-finanziato dall'Unione Europea nell’ambito del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020, B.Es.T ha coinvolto in tutto 66 ragazzi su territorio nazionale, nelle città di Napoli, Padova, Bologna, Torino, Palermo, Genova e Roma, e appartenenti a quelle che vengono chiamate "nuove generazioni di migranti".

Il progetto, in particolare, ha lavorato sulla necessità dei protagonisti di sentirsi e raccontarsi. Si è promossa la loro partecipazione al dibattito pubblico sulle questioni di policies che li riguardano e la possibilità di esprimere e portare i propri bisogni e proposte anche alle istituzioni con cui hanno interagito. Il tutto tramite l’implementazione ed il rafforzamento di una rete di collaborazione tra attori del terzo settore che operano in Italia e in Europa per promuovere il protagonismo dei giovani con background migratorio e lo sviluppo delle competenze interculturali degli educatori e operatori professionali che operano con loro.

Il progetto sarà raccontato nel convegno “Nuove generazioni Cittadinanza attiva e intercultura. Esperienze ed idee a confronto” in programma il 20 novembre alle ore 09:30 presso il Centro Interculturale Officine Gomitoli. Nel corso dell’incontro sarà proiettato il nuovo cortometraggio “Nuove generazioni di italiani/e percorsi di cittadinanza” a cura di Maurizio Braucci e che vede come protagonisti i ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa nella città di Napoli.

“Con Best – spiega la presidente della Cooperativa sociale Dedalus, Elena de Filippo– abbiamo dato voce ad un universo, quello delle seconde/nuove generazioni, eterogeneo, variegato, che esprime una grande voglia di essere protagonisti, di essere cittadini attivi e partecipi della società in cui sono cresciuti e in cui vivono. Solo una piccola parte di questi ragazzi ha ottenuto la cittadinanza italiana, perché l’anno acquisita i loro genitori (o per altro motivo), ma la gran parte di loro non ha questo riconoscimento, pur sentendosi molto spesso cittadini italiani o comunque con una doppia cittadinanza culturale. Parliamo di quella che è oramai una realtà importante della società italiana sempre più multiculturale, ricca di culture e incontri tra culture, storie ed esperienze diverse”.

I ragazzi stranieri, con cittadinanza non italiana, che frequentano la scuola in Italia sono circa 887 mila: il 10% del totale degli studenti. Il 65% di questi è nato in Italia. A Napoli (dove sono iscritti 13 mila studenti stranieri – in Campania 28 mila) gli studenti nati in Italia sono solo il 43%. (Dati Miur). Più della metà degli studenti stranieri, quindi, è nato nel paese di origine.

“Questo dato – continua Elena de Filippo- è sicuramente uno degli indicatori di una più recente stanzialità della presenza stranieri nella città di Napoli rispetto ad altre città (soprattutto del centro nord). Quando infatti si passa da migrazioni temporanee a migrazioni stanziali con il tempo il numero dei bambini/ragazzi nati in Italia aumenta,così è avvenuto prima delle regioni del centro nord e poi in realtà del sud, come la città di Napoli”.

Il progetto ha previsto attività teoriche e pratiche e visite-scambio sul territorio nazionale, anche per mettere a punto un modello di buone pratiche intese come un insieme di interventi migliorativi della qualità delle attività e dei servizi destinati a giovani con background migratorio. L’obiettivo è stato quello di superare criticità quali il bisogno di accrescere le competenze di cittadinanza dei giovani stranieri affinché possano avere un atteggiamento proattivo ed esercitare il diritto all’aggregazione e alla partecipazione civica; la scarsa capacità degli enti pubblici e privati e dei loro operatori di migliorare ed innovare l’offerta di servizi aggregativi e di cittadinanza in chiave interculturale; la difficoltà ad impattare e trattare situazioni di isolamento per ampie fasce di giovani con background migratorio meno integrate.