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Il Presidente Mattarella chiude i “Giorni della ricerca”

«La ricerca è un vettore indispensabile del benessere della società», ha detto Matarella. «Senza investimenti sulla ricerca non vi sarà quello sviluppo equo e sostenibile, posto al centro delle politiche europee e che abbiamo indicato come obiettivo comune dell’intero pianeta. Dobbiamo colmare ritardi storici in questo campo, e abbiamo la possibilità di farlo. L’Airc è stata all’avanguardia. Il Paese le è riconoscente»

di Redazione

Si è svolta oggi al Palazzo del Quirinale l’annuale cerimonia dedicata a Fondazione AIRC, appuntamento conclusivo dei Giorni della Ricerca, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«La ricerca è un vettore indispensabile del benessere della società: una condizione per la cura più efficace della persona; e al tempo stesso un motore di crescita economica, sociale, civile. Senza investimenti sulla ricerca non vi sarà quello sviluppo equo e sostenibile, posto al centro delle politiche europee e che abbiamo indicato come obiettivo comune dell’intero pianeta. Dobbiamo colmare ritardi storici in questo campo, e abbiamo la possibilità di farlo. L’Airc è stata all’avanguardia. Il Paese le è riconoscente, come lo sono milioni di persone che, grazie ai risultati della ricerca, sono state curate meglio; che hanno vissuto più a lungo; che sono guarite in virtù degli avanzamenti delle tecniche di diagnosi e delle terapie», ha detto Mattarella.

Il Presidente ha parlato dei vaccini come «la nostra maggiore difesa» e il fatto che siano stati realizzati e prodotti in un tempo così breve e in quantità così grandi come mai era accaduto nella storia «è in larga misura, merito della ricerca». Durante la pandemia «la ricerca è stata un grande esempio di collaborazione mondiale. Un esempio per gli Stati, quanto alle relazioni, nella comunità internazionale: il dialogo e la cooperazione sono possibili, e necessari, come la ricerca ha dimostrato. I vaccini adesso vanno posti nella disponibilità di tutti i Paesi in misura equa. È un dovere morale distribuire rapidamente i vaccini nei luoghi dove sono ancora insufficienti. Farlo è anche interesse concreto di tutti.

La seconda cruciale alleanza che i Giorni della Ricerca propongono è quella tra ricerca e volontariato: «senza i volontari non ci sarebbe la speranza che, possiamo dire, è divenuta ormai la bandiera ufficiale della campagna. «La pandemia ci ha insegnato che dobbiamo costruire un sistema sanitario nazionale più vicino alla persona, al domicilio, al territorio. L’importante apporto dei privati, del terzo settore, del volontariato va orientato, anch’esso, in un quadro che assicuri il carattere universale del diritto alla salute».

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede investimenti importanti nella ricerca e nel miglioramento del servizio sanitario. «Dobbiamo saper realizzare quel che abbiamo posto in programma. Ne va del nostro futuro. E del destino dell’Europa, viste le rilevanti risorse che sono in gioco in un grande Paese come il nostro»

Il Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, il Ministro della Salute Roberto Speranza, il Presidente Fondazione AIRC Andrea Sironi, il Direttore Scientifico Fondazione AIRC Federico Caligaris Cappio e la Professoressa Silvia Piconese ricercatrice dell'Università Sapienza di Roma, hanno presentato al Presidente Sergio Mattarella i risultati del comune impegno di un anno di lavoro per la cura del cancro, mettendo in luce come, nel periodo pandemico, i programmi di screening oncologico siano stati sospesi o ritardati, incidendo negativamente sulla tempestività delle diagnosi precoci che aveva contribuito a risultati positivi negli ultimi decenni.

Al termine della cerimonia, il Presidente della Repubblica ha consegnato tre importanti riconoscimenti a scienziati e sostenitori di AIRC. Il Premio “Beppe Della Porta” è stato assegnato allo scienziato Enrico Tiacci dell’Università degli Studi di Perugia, il Premio AIRC “Credere nella Ricerca” è stato attribuito a Geppi Cucciari e Banco BPM.