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Medicina del lavoro, cura e riabilitazione una mission lunga 50 anni

Celebrata nell'Auditorium della sede di Pavia, la "Giornata Salvatore Maugeri" a 116 anni dalla nascita del medico e scienziato che nel 1965 diede vita alla "Fondazione della Clinica del Lavoro" di Pavia, ponendo le basi di una moderna medicina riabilitativa. Nell'occasione presentato il libro dello storico Giorgio Cosmacini "Storia della medicina del lavoro - da Bernardino Ramazzini a Salvatore Maugeri".

di Redazione

Ripercorrere la vita di Salvatore Maugeri per ripercorrere la storia della medicina del lavoro incrociando anche quella della città di Pavia a 116 anni dalla nascita dello stesso Maugeri, il 17 novembre 1905. È questo il percorso realizzato mercoledì mattina all'istituto clinico scientifico Maugeri grazie alla presentazione del libro dello storico Giorgio Cosmacini e alle testimonianze di tanti professionisti ed istituti che hanno ereditato e proseguono l'opera del medico del lavoro. A organizzare la giornata l'istituto clinico e la fondazione (di cui si celebra il 56esimo anniversario) che portano il nome del "medico, professore e maestro".
Diritto al lavoro e diritto alla salute, parafrasando le parole dei relatori che si sono succeduti, sono il binomio costituzionale che descrive l'impegno clinico e professionale del medico che fondò nel 1951, il primo centro italiano per la medicina del lavoro. Prevenzione, ricerca e riabilitazione per il reinserimento lavorativo del paziente sono i fronti di questo impegno.
"I medici del lavoro – è stato il messaggio inviato dal ministro della Salute Roberto Speranza – sono da sempre sentinelle nell'avvertire i cambiamenti e offrire risposte alla domanda di salute della popolazione: una peculiarità che assume una valenza particolarmente significativa alla luce della pandemia che stiamo fronteggiando e che ha reso tutti noi più consapevoli dell'importanza del rapporto tra medico e paziente".


da sx Chiara Maugeri, Giorgio Cosmacini e Mario Melazzini

«Salvatore Maugeri ha sempre avuto a cuore i pazienti e la loro cura: è stato un grande scienziato, dalla straordinaria sensibilità umana. Il primo esempio di medico diventato manager della sanità». Queste le parole del prof. Mario Melazzini, amministratore delegato di Ics Maugeri, nel ricordare il fondatore della struttura sanitaria a lui dedicata in occasione della "Giornata Salvatore Maugeri" celebrata nell'Auditorium della sede di Pavia, che resta il luogo centrale dell'attività di Maugeri, presente con 19 strutture in 7 regioni italiane. "In occasione di questa Giornata – si legge ancora nel messaggio del ministro Speranza – sono lieto di unirmi al ricordo di Salvatore Maugeri che con la sua esperienza di vita e professionale ha realizzato i principi sui quali si fonda il nostro Servizio Sanitario Nazionale. Il suo profondo senso della cura verso le persone più fragili rappresenta, mai come ora, un'eredità da custodire con cura". Maria Cristina Messa, ministro dell'Università e della Ricerca, ha ricordato "il ruolo fondamentale svolto anche dagli Istituti Maugeri nell’arginare il Covid-19. La ricerca oggi è l'unica arma che abbiamo contro la pandemia".

Melazzini, facendo riferimento alla crisi pandemica ha affermato: «Da quasi due anni viviamo la prova faticosa della lotta contro la pandemia: un'esperienza che non si è ancora chiusa e che ha cambiato i nostri stili di vita e anche la stessa organizzazione sanitaria. Dal febbraio 2020 ad oggi sono state più di 6.500 le persone ricoverate per Covid nei 19 Istituti Maugeri. Continuiamo a seguire molti dei pazienti colpiti dal Covid, per le conseguenze lasciate in loro dal virus. È un compito che svolgiamo grazie alla grande competenza dei nostri professionisti e alla loro attenzione verso ogni paziente: una missione nella quale seguiamo la strada tracciata dal nostro fondatore»

«Siamo orgogliosi del nostro passato, ma dobbiamo essere determinati per restare protagonisti anche in futuro di una storia che continua», ha dichiarato Chiara Maugeri (nella foto), vicepresidente della Fondazione. «Sono qui non solo per il cognome che porto e per essere nipote del fondatore, che per me è stato il nonno più buono del mondo. Voglio trasmettere a tutti i dipendenti, che hanno avuto il merito di credere nella nostra istituzione anche in momenti difficili, l'orgoglio di appartenere a Maugeri. La nostra "mission" resta quella della prevenzione, della cura e della riabilitazione: una presa in carico del paziente a 360 gradi. Maugeri resterà sempre un luogo di eccellenza per la medicina del lavoro e la cura delle cronicità».

Nel corso dell'incontro è stato presentato il libro (edito da Utet) del prof. Giorgio Cosmacini, docente di Storia della Medicina all'Università Vita e Salute di Milano, "Storia della medicina del lavoro – da Bernardino Ramazzini a Salvatore Maugeri". Che in apertura del capitolo dedicato allo scienziato che nel 1965 diede vita alla "Fondazione della Clinica del Lavoro" di Pavia, ponendo le basi di una moderna medicina riabilitativa scrive: "Salvatore Maugeri è professore ed è maestro. Dall'arrivo a Pavia dimostra di avere ben chiari i problemi che la medicina del lavoro deve affrontare e contribuire a risolvere in una Italia che cambia".
Il volume di Cosmacini costituisce un prezioso lavoro di ricerca e ricostruisce un percorso storico che, a distanza di quasi due anni dall'inizio della pandemia da Covid-19, diventa di grande attualità: il contributo di Salvatore Maugeri, la sua visione del rapporto medicina-territorio, medico-paziente, la sua idea di riabilitazione della persona, che dopo l'evento acuto deve essere accompagnato nei percorsi di cura per un ritorno a una vita quanto più possibile autonoma. «Una grande qualità del professor Salvatore Maugeri» ha sottolineato Cosmacini, «è stata la sua grande capacità di personalizzazione della cura per ogni paziente»


Nell'immagine in apertura l'intervento in streaming del presidente della Fondazone Maugeri, Gualtiero Brugger