Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Welfare & Lavoro

Professione home stager: ecco come ridisegnare le nostre case

Dopo il lockdown, l’attenzione verso lo spazio domestico, spesso diventato anche spazio di lavoro, è cresciuta. «Oggi la nostra attività ha un valore essenziale. Costruire una casa bella e coerente fa felici tutti, sia chi vende che chi acquista», dice Francesca Martinelli di Hooms

di Redazione

Quando valorizzare fa rima con vendere. Succede con le case e con la pratica dell’home staging, soprattutto dopo che il Covid-19 ha accresciuto la nostra attenzione verso l’ambiente domestico. Quello che, in molti casi, è diventato anche luogo di lavoro. E, perché no, anche per praticare attività sportiva.

Una professione diventata sempre più centrale in fase di vendita e acquisto di un immobile. Se il tempo medio di vendita di un appartamento è salito da 212 a 228 giorni tra il 2019 e il 2020, per una casa curata da un agente qualificato si scende invece a soli 46 giorni. Secondo le statistiche, il dato complessivo del venduto dopo un intervento di valorizzazione immobiliare è del 97 per cento. E, indicatore estremamente significativo, lo sconto medio risulta solo del 4 per cento, a fronte dei 10,9 punti percentuali della media italiana.

Il dato è fornito dall’Associazione nazionale Home Staging Lovers, sulla base del sondaggio che, come ogni anno, ha interpellato i professionisti delle due maggiori associazioni italiane del settore.

«Il 2020 è stato un anno significativo, in cui le persone hanno continuato a cercare e vendere case, ma con tempi decisionali sempre più ristretti», sostiene Michela Galletti, presidente dell’Associazione Home Staging Lovers, associazione di categoria riconosciuta dal Mise. «Per questo diventa ancora più importante fare un’ottima prima impressione per chiudere l’affare velocemente e in modo redditizio».

I dati confermano che i professionisti del settore immobiliare che si sono avvalsi di uno strumento innovativo come l’home staging hanno ottenuto migliori risultati

Michela Galletti, presidente dell’Associazione Home Staging Lovers

Chi sono gli home stager

Ma chi sono gli home stager? «Per definizione, sono coloro che si occupano di arredare case prima di venderle, su mandato del costruttore o dell’agenzia, in modo da agevolare la vendita», sottolinea Francesca Martinelli, fondatrice di Hooms e tra le home stager più seguite sui social media. Oggi sono circa 300/400 gli home stager presenti sul mercato, con un’età media che si aggira intorno ai 43 anni. «La professione è in crescita, gli italiani stanno riscoprendo la casa e quindi il ruolo è molto richiesto», sottolinea Martinelli.

Ma questa professione non va confusa con quella degli interior designer. «Si occupano della stessa cosa, la casa, ma in tempi diversi: gli home stager pensano alla vendita mentre gli interior designer ai gusti del committente che decide di rimodernarla, una volta acquistata», spiega Martinelli. Per questo, l’attività dell’home stager è attentamente ponderata. «A monte di ogni progetto c’è sempre un ragionamento sulla tipologia di cliente che si desidera attrarre. Di conseguenza si curano vari elementi per costruire una comunicazione visiva mirata a conquistare i potenziali acquirenti, che ancora prima di visitare l’immobile di solito lo vedono sul web».

L’home stager racchiude in sé competenze diverse, dal design d’interni alla fotografia, fino al marketing immobiliare. «Gli interventi sono temporanei, non strutturali: ci si concentra per esempio sulla disposizione dei mobili, sui colori, sui tessili, sulla decorazione, sull’illuminazione», spiega Michela Galletti.

Ma come si diventa home stager? «Si svolgono corsi di formazione», risponde Martinelli. «Io stessa ho lasciato la docenza per seguire questa passione e oggi sono la prima a insegnare la materia ai tanti che vogliono imparare». Il primo obiettivo resta quello di vendere. «Molti pensano che sia l’allestimento il protagonista ma non è vero: in questo modo il costruttore o l’agenzia non ti richiamano se la casa non ottiene visualizzazioni e quindi più possibilità di vendita»…


Continua a leggere su Morning Future


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA