Welfare & Lavoro

Tre emendamenti per salvare la sanatoria… del 2020

Tempi lunghi per l’esame delle 230mila domande presentate per la regolarizzazione straordinaria prevista dal governo nel maggio 2020. Solo 38mila i permessi di soggiorno rilasciati. A lanciare l’allarme la campagna Ero straniero oggi in un incontro alla Camera dei deputati. Gli emendamenti saranno presentati in Senato da parlamentari di gruppi diversi tra cui Bonino, De Petris, Errani, Nannicini

di Redazione

«Come campagna Ero straniero seguiamo con grande attenzione l’attuazione della regolarizzazione straordinaria prevista dal governo nel maggio 2020, preoccupati in particolare dai tempi troppo lunghi dell’esame delle 230mila domande presentate e dalla situazione di precarietà che tale ritardo sta determinando», hanno dichiarato i promotori illustrando oggi, 25 novembre, alla Camera dei deputati, il terzo approfondimento sul tema.
«Dai dati risalenti alla fine di ottobre scorso (ottenuti attraverso una serie di accessi agli atti rivolti al ministero dell’Interno e consultabili, insieme al dossier di approfondimento, sul sito della campagna), emerge che poco più di un terzo delle pratiche è stato finalizzato finora da parte delle prefetture e sono solo 38mila circa i permessi di soggiorno rilasciati dalle questure a procedimento ultimato. Ancora critica la situazione in alcune grandi città: a Milano, delle 25.900 domande ricevute, sono in via di rilascio solo 2.551 permessi di soggiorno. A Roma su 17.371 domande, sono 1.242».

In una nota si ricorda che nell’ultimo rapporto della Fondazione Moressa, infatti, su 456mila posti di lavoro persi nel 2020 a causa dell'emergenza Covid, il 35% ha riguardato cittadini stranieri. In particolare, le donne sono state più colpite degli uomini a causa di una maggiore precarietà dei contratti. “Anche alla luce di queste evidenze, sarebbe stato necessario consentire nel minor tempo possibile l’emersione dal lavoro nero e il rientro nell’economia legale delle decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno aderito alla sanatoria. Ma ciò non è successo” chiosano i promotori della campagna nella nota in cui si ricorda: “Le testimonianze raccolte dalla Campagna Ero Straniero da persone in emersione, datori di lavoro, personale impiegato nelle prefetture, operatori di sportelli legali e patronati, dipingono un quadro sempre più allarmante con conseguenze pesanti che riguardano, da un lato, la vita delle persone in attesa; dall’altro, le criticità emerse nello svolgersi dei procedimenti”.

«Tra le questioni più sentite da chi è in attesa di ottenere i documenti», hanno ricordato i promotori «c’è il divieto (Art. 103 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19, poi convertito con legge 17 luglio 2020, n. 77), di fatto, di lasciare l’Italia: i lavoratori e le lavoratrici in emersione, pur avendo una posizione regolare sul territorio, non possono rientrare nel Paese di origine fino a che la procedura non si conclude».

Le ricadute di questo divieto emergono da alcune testimonianze, come quella di un dirigente di uno sportello immigrati di un comune lombardo “Ci sono badanti che non rientrano a casa dai loro figli da due anni, che non hanno potuto partecipare ai funerali di parenti morti per la pandemia. È un dramma vero”. Non dissimile da quella di un operatore di patronato in Veneto “Una persona che seguivo, lavoratrice domestica in emersione, è tornata in Ucraina perché il marito è finito in ospedale con una emorragia cerebrale. Ha perso tutto. Dopo sedici mesi di attesa”. “Il vero problema è stato che Y. non è mai potuta tornare a casa, dal marito e dai figli. E visti i tempi, se va bene dovrà aspettare fino alla primavera prossima. Questo non è giusto. È chiaro che per me è stata una comodità averla sempre qui, ma davvero non è umano” ha raccontato una datrice di lavoro, in Umbria.

Tuttavia – avvisano i promotori della campagna – la situazione dei ritardi negli uffici potrebbe ulteriormente peggiorare. I lievi progressi registrati negli ultimi mesi, infatti, sono dovuti all’attività del personale interinale assunto nelle prefetture proprio in vista del carico di lavoro dovuto alla regolarizzazione. Tale personale, tra un mese, non ci sarà più: il 31 dicembre finisce la proroga dei contratti presso il ministero dell’Interno e, salvo interventi legislativi in tempi brevissimi, si va verso lo stallo definitivo della regolarizzazione.

Per scongiurare tale scenario e porre fine ad alcune storture emerse nella procedura, la campagna Ero straniero ha elaborato alcuni emendamenti alla legge di bilancio, che verranno presentati in Senato da senatrici e senatori di gruppi parlamentari diversi (tra cui Bonino, De Petris, Errani, Nannicini).

Due degli emendamenti sono pensati come interventi a breve termine, necessari a “salvare la sanatoria”. Il primo prevede l’autorizzazione a stanziare le risorse necessarie a prorogare almeno per il 2022 i contratti degli interinali già assunti consentendo così di definire le pratiche nelle prefetture e tamponare il perenne sotto organico di tali uffici. Il secondo garantisce la prosecuzione dei procedimenti in corso consentendo alle persone in attesa, di superare gli ostacoli burocratici emersi a causa del protrarsi dei tempi dell’esame delle domande e ottenere finalmente il permesso di soggiorno.
Vi è poi un emendamento più strutturale con cui si propone di mettere fine al sistema illogico delle sanatorie, introducendo un percorso sempre accessibile per uscire dall’irregolarità e rientrare nell’economia legale, e che produrrebbe entrate, nuove e stabili, per lo Stato.

«Ancora una volta – hanno concluso i promotori di Ero Straniero – proponiamo una soluzione win-win per lavoratori e lavoratrici, per chi li assume e per l’intero Paese in termini di entrate fiscali, contributi di sicurezza sociale, che riprende uno dei punti principali della proposta di legge di iniziativa popolare che abbiamo depositato in Parlamento con oltre 90mila firme nel 2017 e che è ancora ferma in Commissione affari costituzionali della Camera».

Ero straniero è promossa da: Radicali Italiani, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Oxfam Italia, ActionAid Italia, ACLI, Legambiente Onlus, ASCS – Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, AOI, con il sostegno di numerosi sindaci e decine di organizzazioni.


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