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Adozioni internazionali: nuove linee guida per gli enti autorizzati

La Commissione Adozioni Internazionali ha approvato le nuove Linee guida per gli enti autorizzati che aggiornano quelle risalenti al 2005. Siglato anche un protocollo d'intesa con il Ministero dell'Istruzione per la revisione e il monitoraggio dell'attuazione delle Linee guida sulla scuola e il benessere degli alunni adottati del 2014

di Redazione

Nuove Linee guida per gli enti autorizzati: le ha approvate la CAI, andando così ad aggiornare le Linee guida precedenti che risalgono al 2005. «Il documento nasce dalla necessità di fornire agli enti indicazioni in materia di organizzazione e di adempimenti amministrativi al fine di assicurare uniformità di comportamenti e omogeneità nell’offerta dei servizi, tenendo conto dell’evoluzione e dei significativi cambiamenti intervenuti sia nel nostro Paese che nei Paesi di origine dei minori adottati. La Commissione auspica che la scelta di separare le responsabilità tra i vari soggetti che intervengono nel procedimento di adozione renda questo documento un valido strumento di lavoro per gli enti autorizzati e un prezioso supporto per le coppie che approcciano le adozioni internazionali».

Il vicepresidente della CAI, Vincenzo Starita, le presenta come Linee Guida frutto di «innumerevoli incontri effettuati con i rappresentanti di raggruppamenti di vari Enti», nate quindi dall’«ascolto attivo proposto dalla Commissione Adozioni Internazionali» e con una «modalità partecipativa». La necessità di procedere all’aggiornamento delle LG per gli EEAA «nasce dall’esigenza di tener conto dell’evoluzione e dei significativi cambiamenti intervenuti sia nel nostro Paese che nei Paesi di origine dei minori adottati; cambiamenti che hanno caratterizzato non solo l’ambito strettamente giuridico ma anche quello politico, sociale ed economico»; «non è soltanto il dato quantitativo a destare preoccupazione, ma anche quello psico-sociale», scrive. «Oggi, più di ieri, la presenza degli EEAA nell’accompagnamento della coppia durante la delicata fase dell’attesa dovrà prevedere percorsi che permettano ai futuri adottanti di elaborare la riprogettazione e negoziazione del percorso adottivo; accettare l’attesa come momento di preparazione all’incontro adottivo per elaborare il bambino immaginario e idealizzato con il bambino reale».

Nelle Linee Guida è previsto che l’EA «può accettare nuove procedure sulla base dei due seguenti criteri: capacità di gestione tale da garantire, in via ordinaria, un’adeguata assistenza nelle procedure adottive; capacità di assicurare un’adeguata proporzione tra incarichi portati a termine e le procedure adottive in corso tenendo conto della situazione del Paese di origine». L’EA ha l'obbligo di pubblicare mensilmente i dati statistici relativi alle adozioni realizzate e al numero di coppie in attesa. L’EA può presentare, per la successiva autorizzazione da parte della CAI, l’istanza degli aspiranti genitori adottivi di instradare la loro procedura su un secondo Paese di origine, diverso da quello scelto al conferimento dell’incarico, qualora in quest’ultimo sopravvengano elementi di criticità rispetto all’adozione tali da poter gravemente pregiudicare le aspettative degli aspiranti genitori in attesa. Tale autorizzazione sarà subordinata all’impegno formale della coppia di proseguire in via esclusiva la procedura adottiva in relazione alla quale interverrà la prima proposta di abbinamento. In tutte le altre ipotesi è fatto divieto di indirizzare coppie in più Paesi di origine. La sospensione delle procedure di adozione disposta dal Paese di origine parimenti non pregiudica, salvo diverse disposizioni assunte da quest’ultimo, gli aspiranti genitori adottivi che abbiano già in corso una procedura di adozione: questi ultimi hanno, pertanto, la facoltà di proseguire la procedura presso un altro Paese, se del caso conferendo all’uopo incarico ad altro ente autorizzato. La CAI può autorizzare questo secondo EA ad assumere tale incarico.

Nei giorni scorsi la Commissione Adozioni Internazionali (CAI) ha sottoscritto anche un Protocollo d’intesa con il Ministero dell'Istruzione con l'obiettivo di "Promuovere e rafforzare il benessere scolastico, l'inclusione e favorire il diritto allo studio degli studenti adottati”. Il protocollo prevede esplicitamente anche la revisione delle Linee guida alunni adottati che risalgono al dicembre 2014, con l’impegno di promuoverne la diffusione negli istituti scolastici, di avviare il monitoraggio relativo alla loro attuazione e di avviare percorsi di formazione sulle linee guida. Ci sarà quindi una collaborazione tra le due istituzioni per la diffusione nelle scuole dei contenuti della formazione a distanza realizzata nel 2020 con l'Istituto degli Innocenti e disponibile sul sito della CAI; realizzare occasioni di approfondimento rivolte a docenti e dirigenti scolastici sui temi dell'adozione; promuovere campagne di informazione culturale rivolte a genitori, alunni e studenti; promuovere la diffusione delle nuove Linee di indirizzo, provvedendo anche alla loro traduzione nelle lingue dei principali Paesi di origine degli alunni e degli studenti adottati; realizzare guide/opuscoli sul tema dell'adozione ad uso delle scuole italiane.

In allegato le Nuove Linee Guida per gli Enti Autorizzati e il protocollo siglato con il Ministero dell'Istruzione.


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