Cooperazione & Relazioni internazionali

Venezia, il cinema racconta i diritti umani

In occasione della Giornata mondiale dei diritti umani, che si celebra il 10 dicembre, gli studenti del Master europeo in Diritti Umani e Democratizzazione (EMA) del Global Campus of Human Rights organizzano a Venezia la 13esima edizione del Film festival, che accoglierà esperti, attivisti, accademici e registi. Tema di quest'edizione: "Film, Arte e Diritti Umani”

di Redazione

Come ogni anno, da 13 anni, gli studenti del Master Europeo in Diritti Umani e Democratizzazione (EMA) del Global Campus of Human Rights organizzano a Venezia il Festival del Cinema dei Diritti Umani, che avrà luogo venerdì 10 dicembre, in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani, e sabato 11 dicembre, presso la sede del Global Campus of Human Rights, al Monastero di San Nicolò, Venezia.

Global Campus of Human Rights è il più grande network al mondo per l’educazione sui diritti umani, che comprende 100 università a livello globale. Il programma EMA di Global Campus, che forma giovani professionisti da più di 20 anni, è il primo programma di master sostenuto dall’Unione europea. Conta sulla partecipazione di 41 università prestigiose e centri per i diritti umani situati in tutti gli Stati membri dell’Unione europea.

Il tema scelto per questa edizione del Festival è "Film, Arte e Diritti Umani". I diritti delle donne e la libertà di espressione saranno centrali nei film in mostra e nei dibattiti. L’evento vuole sensibilizzare sui diritti delle donne da una prospettiva femminista e sullo scontro tra censura e libertà d’espressione.

Durante il Festival verranno presentati, tra gli altri, i documentari “Beijing Spring” di Andy Cohen, “Caught in the Net” di Barbora Chalupová e Vít Klusáke, e “Nasrin”di Jeff Kausman:

Beijing Spring (2021) mostra il panorama della cinematografia underground, dell'arte radicale e della censura, alla fine degli anni '70, con riferimenti alla situazione attuale di Hong Kong.

Caught in the Net (2021): due documentari che esplorano il mondo dell'abuso sessuale di minori sul web riescono a trasfomare un esperimento in un atto di intervento sociale.

Nasrin (2020) delinea puntualmente la storia della vita di Nasrin Sotoudeh, vincitrice del premio Sakharov 2012 e Right Livelihood nel 2020, e del forte resiliente movimento iraniano per i diritti delle donne.

Il Film Festival ospiterà, inoltre, diverse performance artistiche, per sottolineare ancora una volta la stretta connessione tra arte e diritti umani. La cerimonia si concluderà mettendo in evidenza l’essenziale contributo e i progressi resi possibili da registi e artisti nella quotidiana battaglia mondiale per i diritti umani.

Alcuni momenti dell'evento saranno trasmessi anche online. Maggiori informazioni sul sito del Film Festival dei diritti umani.

Foto: Courtesy of Simeoptics Healing, Part II, Swadisthana


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