Politica & Istituzioni

Un emendamento battezza l’economia sociale italiana

Un emendamento all'art. 195 bis della Legge di Bilancio introduce un finanziamento per la promozione dell'economia sociale. L'emendamento proposto dal senatore Di Piazza, è il primo segnale del nostro Parlamento e della maggioranza di Governo che sino ad oggi sembrava non aver colto l'importanza del Piano d'azione per l'economia sociale della Commissione europe a cui l'emendamento fa esplicito riferimento.

di Riccardo Bonacina

La commissione Bilancio del Senato ha iniziato la notte scorsa (a partire dalle due) il voto sugli emendamenti alla manovra: una maratona notturna per licenziare il testo prima possibile e consentire l’approvazione della nuova Legge di Bilancio 2022 entro Natale.

Molti i provvedimenti approvati già votati dalla Commissione, che entreranno a far parte del maxi emendamento che cambierà il testo della Manovra 2022. Quello sul rinvio dell'introduzione della partita Iva al Terzo settore, e un emendamento all'art. 195 bis della Legge di Bilancio che introduce un finanziamento per la promozione dell'economia sociale.

Ce ne da notizia il senatore Steni Di PIazza, già sottosegretario al Lavoro e al Welfare, ancora in Senato in una lunga maratona che si concluderà con una votazione non prima delle 15 di oggi. Come scrivevano i sussidiari, Di Piazza “è stanco ma felice” perchè l'emendamento è il primo segnale del nostro Parlamento e della maggioranza di Governo che sino ad oggi sembrava non aver colto l'importanza del Piano d'azione per l'economia sociale della Commissione europe a cui l'emendamento fa esplicito riferimento.

L'emendamento il cui primo firmatario è Di Piazza (che subito precisa “appena l'ho presentato c'è stata un'adesione bipartisan”) prevede un finanziamento di 1,5 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023 per l'implementazione di politiche di promozione dell'economia sociale così come previsto nell'Action plan for social economy della Commissione europea.

«Il Piano d'azione europeo prevede azioni che dovranno essere messe in campo, tra cui anche agevolazioni per questa forma di economia inclusiva e sostenibile. Tecnicamente”, ci spiega Di Piazza, «prevediamo la realizzazione di un conto satellite per l'economia sociale. I conti satelliti, riconosciuti a livello internazionale, ampliano il quadro centrale dei conti economici nazionali fornendo una rappresentazione dettagliata di un determinato ramo dell’economia o trattando tematiche particolari. In questo modo, i conti satelliti soddisfano il fabbisogno in materia di dati e informazioni non monetarie, permettendo di realizzare analisi specifiche. Da qui il protagonismo dell'Istat previsto nell'emendamento che aiuterà a definire quali sono le tipologie di impresa e le attività qualificabili come “economia sociale”».

Potremmo dire che l'emendamento approvato in Commissione Bilancio del Senato rappresenta l'atto di nascita dell'economia sociale in Italia come vero e proprio settore economico. Esisteva già una delega nel Governo affidata alla vice ministro Laura Castelli ma sino ad oggi del tutto silente. Ora sarà possibile mettersi al lavoro su un tema di così strategico in ambito economico a livello nazionale ed europeo.

«Il mio augurio», ci dice anncora Di Piazza, «è che tutti gli attori ell'economia sociale promuovano un tavolo insieme alle istituzioni per disegnare politiche di vera promozione”


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