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In Puglia si coltiva il futuro dei bambini con i Tulipani nelle scuole

Il contadino-innovatore Giuseppe Savino ha ideato “Coltiviamo il futuro... 10.000 bulbi di tulipani in 100 scuole pugliesi”, un progetto portato avanti dall’Associazione di Promozione sociale Terra Promessa di Foggia. Alle prime cento scuole primarie che ne hanno fatto richiesta è stato inviato un kit con tutto l’occorrente per far vivere ai bambini l’esperienza di coltivazione del tulipano, per un totale di 10mila bambini coinvolti

di Emiliano Moccia

Prendersi cura di una pianta per coltivare relazioni, per generare bellezza, per avvicinarsi sin da bambini al rispetto della terra e dei frutti che ci dona. Tutto parte da un piccolo sogno, da un piccolo bulbo di Tulipano piantato nel terreno con il desiderio di vederlo crescere, fiorire e colorare i terreni delle scuole pugliesi. Perché sono proprio gli alunni e le alunne delle scuole primarie pugliesi i protagonisti di questa particolare iniziativa che coniuga amore per la terra ed innovazione sociale, con l’idea di riappropriarsi del contatto con la natura e di vivere la magia dell’attesa rappresentata dalla nascita di un fiore. Del resto, in questi anni di convivenza con l’emergenza sanitaria provocata dal Covid-19 «la virtualità è diventata la normalità di tante persone compresi i bambini che frequentano le scuole primarie. È come se fosse mancata “terra” sotto i piedi, è come se le cose concrete non fossero più all’apice dei sogni di ognuno».

E’ da questa riflessione che il contadino-innovatore foggiano Giuseppe Savino ha ideato “Coltiviamo il futuro… 10.000 bulbi di tulipani in 100 scuole pugliesi”, il progetto portato avanti dall’Associazione di Promozione sociale Terra Promessa di Foggia tra i vincitori del bando di concorso “Orizzonti solidali”, promosso dalla Fondazione Megamark in collaborazione con i supermercati Dok, A&O, Famila e Iperfamila. Savino in questi anni si è sempre impegnato a trasformare il concetto tradizionale che riguarda il settore agricolo spingendolo verso un percorso di innovazione sociale che favorisce le relazioni in agricoltura indispensabili per lo sviluppo di idee e di attività imprenditoriali. Col fratello Michele, agronomo, ed il papà contadino da sempre, Giuseppe Savino coltiva le terre di Cascina Savino ed è il fondatore di VàZapp, l’hub rurale che promuove il dialogo e le relazioni tra agricoltori con l’obiettivo di creare innovazione nel mondo agricolo.

Da questo importante percorso basato sull’agricoltura delle relazioni, lo scorso anno il giovane contadino ha avviato sul suo terreno la coltivazione del primo campo di Tulipani di Puglia, che sono stati donati attraverso l’iniziativa di crowdfunding dei “tulipani sospesi” da oltre 600 sostenitori agli Ospedali italiani. Adesso, invece, lo sguardo di Savino si concentra sulla formazione dei più piccoli. «Questa iniziativa vuole avere anche un aspetto pedagogico, perché i bambini ogni giorno impareranno a prendersi cura dello spazio in cui sono stati piantati i bulbi di tulipano, andranno a controllare come stanno, aspetteranno di vedere nascere le prime radici ed aspetteranno la fioritura che, molto probabilmente, avverrà a metà marzo» spiega Giuseppe Savino, ideatore del progetto.

Nelle scorse settimane, quindi, alle prime cento scuole primarie di Puglia che ne hanno fatto richiesta (sono state 160 le domande) collegandosi al sito www.tulipanidipuglia.it, è stato inviato un kit con tutto l’occorrente per far vivere ai bambini l’esperienza di coltivazione del tulipano, per un totale di 10mila bambini coinvolti. «Sono stati anni difficili – prosegue Savino – in cui i giovani hanno sperimentato la debolezza, la precarietà, in cui il terreno formativo si è sgretolato all'improvviso e non ha dato spazio a qualcosa di solido. La pandemia ha accelerato anche l’aridità delle relazioni». Con il progetto, dunque, i bambini possono finalmente sporcarsi le mani, affondarle nel terreno, toccare i bulbi di tulipano. Nel kit che ogni scuola ha ricevuto c’è tutto l’occorrente per squadrare il campo, dissodarlo, per piantare e prendersi cura di uno dei fiori più belli che la primavera propone. «Siamo in continuo contatto con tutti i referenti delle scuole coinvolte per dare consigli e dire come procedere anche in base alle varie temperature delle stagioni. Per esempio, in questi giorni stiamo spiegando come effettuare la pacciamatura per proteggere le piante dal gelo. Ogni campo allestito nei cortili o nei giardini nelle scuole avrà un nome e ogni bambina e bambino potrà segnare il bulbo piantato con il proprio, e quando sarà primavera ognuno potrà ammirare o raccogliere il proprio fiore e portarlo a casa o decidere di lasciarlo nei giardini delle scuole».

Terra e futuro che parlano alle scuole, che provano ad avere un impatto positivo sulle generazioni di domani. «L’idea è di far vivere ai giovani una sana e concreta esperienza di terra, attraverso la bellezza di questo fiore che nasce in Turchia e che poi negli anni trova la sua collocazione in Olanda. La nostra Puglia si trova in mezzo a queste due nazioni e ci piace pensare che la virtù sia proprio in questo stare in mezzo – conclude Savino – . Come diceva sempre don Michele de Paolis, il sacerdote che voluto la nascita dell’APS “Terra Promessa”, la terra è un insegnamento continuo. E in un mondo così connesso che va sempre di fretta, la terra prova ad insegnare ai noi grandi e ai più piccoli valori come l’attesa, la pazienza, l’attenzione, i tempi agricoli, toccando con mano la fatica e la felicità dei frutti desiderati e amati».