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Giornata Memoria, 10 sussidi per combattere l’antisemitismo a scuola

Le Linee guida contro l'antisemitismo, elaborate da Milena Santerini per la presidenza del Consiglio, diventano strumenti per fare educazione civica e combattere il pregiudizio anti-ebraico in classe

di Giampaolo Cerri

Chi sono gli aschenaziti? Chi i sefarditi? E il termine mizrachista, quale gruppo di ebrei individua? E, ancora, quando si legge "beta israel", di quali ebrei si parla?

Sono alcuni degli elementi di conoscenza della cultura israelitica offerti alle scuole italiane grazie alle Linee guide contro l’antisemitismo elaborate da Milena Santerini, coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo presso la presidenza del consiglio dei Ministri e e docente dell’Università Cattolica.

Le linee guida sono state tradotte in dieci sussidi didattici elaborati dall’OSCE, organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, in vista proprio della Giornata della Memoria , che si celebra oggi, 27 gennaio.

Si tratta del frutto di un lavoro iniziato esattamente un anno fa, con il Protocollo d’intesa siglato tra ministero dell’Istruzione, la stessa Coordinatrice nazionale e la Unione Comunità Ebraiche italiane-Ucei.

Nei sussidi, illustrati da Melissa Sonnino di CEJI – a Jewish Contribution to an inclusive Europe, molti strumenti e strategie utili agli insegnanti per combattere l’antisemitismo fra i banchi.

Perché, come anche i recenti episodi di cronaca hanno dimostrato, il sentimento anti-ebraico si riaffaccia pericolosamente.

“Sì, l’antisemitismo a scuola esiste”, ha confermato Santerini in un recente webinar dedicato all’argomento dal Centro studi Contesti, Affetti e Relazioni Educative – Care della Cattolica. Seconto Santerini, “ci riteniamo immuni da questo virus perché intendiamo l’odio antiebraico solo nella sua forma più estrema, quella che ha portato al genocidio”.

Oggi, il veicolo è una propaganda subdola, soprattutto sul web e sui social, “che porta gente comune ad accettare, con indifferenza, esiti di estrema violenza, partendo da pregiudizi, stereotipi, a volta addirittura dall’umorismo, dalla derisione. Strumenti che portano alla deumanizzazione e alla mentalità complottista”, ha detto la docente della Cattolica.

Un rischio per la scuola stessa, che richiede, appunto, un lavoro dedicato.

“Quando gli studenti dicono ‘è solo black humor’, ‘stiamo solo scherzando’”, ha osservato la coordinatrice della lotta all’antisemitismo, “lì si sta costruendo una distanza emotiva: gli stereotipi, i pregiudizi, le battute, la normalità del disprezzo quotidiano ci portano a un disimpegno morale che, nel tempo, può divenire un progetto violento”.

Di qui, la necessità di creare appunto le Linee guida, “documento in progress che ha un intento fortemente applicativo”.

Ovviamente, nei sussidi, si trovano riferimenti all’ampia galleria dei luoghi comuni e delle leggende nere sugli ebrei, quel sub-strato che ha alimentato, ed alimenta, l’odio antisemita: dal mito “deicida” alla speculazione finanziaria, ai Protocolli dei Savi di Sion, a tutto il vasto filone cospirativo che per esempio, ha prodotto la bufala dei dipendenti ebrei di una nota banca che aveva sede al World Trade Center, avvertiti misteriosamente il giorno prima dell’11 settembre di non recarsi al lavoro l’indomani. Una leggenda metropolitana raccontata per vera, più e più volte.

Photo by DAVIDCOHEN on Unsplash


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