Welfare & Lavoro

Fragilità, a Foggia un fondo di garanzia per gli affitti

“Cerco Casa Offro Garanzie” mira a facilitare l’accesso alle locazioni per quanti lentamente stanno venendo fuori dalla povertà. Perché per riacquistare la totale autonomia abitativa non sempre basta trovare un lavoro. Risorse per coprire i mesi di caparra da dare ai proprietari e garantire due mensilità in caso di insolvenza dell’affittuario

di Emiliano Moccia

«Quando ho terminato il percorso di accoglienza sentivo l’esigenza di trovare un posto tutto mio, una casa, un piccolo appartamento in cui poter andare a vivere per riprogettare meglio il mio futuro. Avevo anche trovato lavoro ma non avevo i soldi per pagare i tre mesi di anticipo del fitto al proprietario. Ricevere un aiuto in questo senso mi ha permesso di affittare la casa e di riprendere il mio cammino di inclusione sociale con maggiore tranquillità».

Ruggiero Di Cuonzo ha 57 anni e per circa un anno e mezzo ha vissuto come un senza dimora nella città di Foggia. Separazione e perdita del lavoro sono state alla base della sua caduta all’inferno, che gli ha fatto conoscere da vicino tutti i disagi del vivere in strada, senza servizi e privi di uno sguardo verso il futuro. Ruggiero, però non ha mai mollato, complici anche la sua forza di volontà e la sua esperienza professionale. Prima ha trovato accoglienza in un dormitorio cittadino, poi attraverso la rete del volontariato è stato inserito in un progetto di Housing Sociale più strutturato, dove ha seguito corsi di formazione ed ha potuto riprogrammare con più calma la sua vita, scoprendo nuove competenze ed immaginando nuove opportunità. Fino a quando, dopo aver trovato lavoro come operatore sociale, ha deciso di uscire fuori dalla bolla dell’accoglienza per camminare con le proprie gambe.

Il fondo economico

L’iniziativa “Cerco Casa Offro Garanzie” mira proprio a questo, a facilitare l’accesso agli affitti alle persone più fragili, a quanti lentamente stanno venendo fuori dalla polvere e dalla povertà per i motivi più diversi, oggi più che mai aggravati dalla pandemia, dalla crisi economica e dal calo dell’occupazione. Il fondo economico, dunque, ha un duplice obiettivo: «Da una parte vuole coprire in anticipo i mesi di caparra richiesti dal richiedente della casa, anticipando la somma che l’affittuario andrà poi a restituire» spiega Domenico la Marca, presidente della cooperativa Arcobaleno. «Ed allo stesso tempo, vuole garantire due mensilità direttamente al proprietario dell’appartamento in caso di insolvenza dell’affittuario. Misura valida per il primo anno di affitto, tempo utile per una relazione di fiducia tra proprietario e affittuario». L’iniziativa punta a completare l’offerta dei servizi di accoglienza ed accompagnamento messi in campo nell’ambito di “Abitare le Relazioni”, un progetto di housing e co-housing sociale attivo da oltre due anni in provincia di Foggia e sostenuto da Fondazione CON IL SUD.

Una rete di solidarietà

Far gli interventi, anche la predisposizione di una Lettera di referenza da esibire al momento della richiesta all’eventuale titolare di appartamento o all’agente immobiliare coinvolto. «E’ sempre possibile avviare un cammino di autonomia con le persone che per i motivi più diversi sono finite in strada. Si procede per gradi, si parte dal dormitorio, si va in seconda accoglienza, poi si entra nell’Housing Sociale di qui è più facile costruire contatti e legami, con i beneficiari. E’ più facile entrare nelle loro storie, creare relazioni di fiducia» spiega la Marca. Oltre alle realtà coinvolte nel progetto “Abitare le Relazioni”, al fondo hanno già aderito anche la Caritas Diocesana di San Severo, la Cooperativa Arcobaleno, la Parrocchia di Gesù e Maria di Foggia, Agape Coop ed altre stanno prendendo contatti per poter partecipare a questo misura. «Il fondo è aperto a tutte le associazioni, fondazioni e realtà operative sul territorio, affinché si attivi quel circolo virtuoso in grado di sfatare dubbi e difficoltà per tutte le parti coinvolte» conclude la Marca. L’ultima fase è quella della sensibilizzazione, di far capire ai proprietari di case e agli operatori di agenzie immobiliari l’importanza di facilitare l’incontro tra domanda ed offerta abitativa quando sono coinvolte le persone più fragili. Perché ripartire è sempre possibile. E la storia di Ruggiero, e non solo la sua, sono lì a ricordarlo.