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Economia & Impresa sociale 

Cgm e Idee in Rete firmano un Manifesto d’Intenti

I due consorzi hanno avviato un percorso che ha l’obiettivo di generare benessere e rigenerare le comunità. Tra le priorità la rigenerazione urbana e lavorare per restituire alle comunità i beni confiscati. «L’impresa sociale non è incisiva se non lavora a stretto contatto con il proprio territorio» afferma Giuseppe Bruno presidente di Cgm, da parte sua Marco Gargiulo presidente di Idee in Rete sottolinea la necessità di «Costruire alleanze di senso»

di Redazione

Passare dall’essere un semplice ente fornitore di servizi a vero e proprio motore di rigenerazione della comunità. Questo il percorso di cambiamento intrapreso dall’impresa sociale cooperativa, una trasformazione in cui la grande sfida è quella di diventare protagonisti attivi della trasformazione sociale ed economica del nostro Paese. Un percorso che potrà avere successo solo se la cooperazione sociale sarà in grado di individuare valori e “oggetti di lavoro” che rappresentino una base di condivisione tutelando le specificità di ognuno all’interno del contesto territoriale.

Ed è su questi presupposti che il Consorzio Nazionale Cgm – che raccoglie al proprio interno oltre 600 cooperative, 49 soci di cui 44 consorzi e 5 cooperative – e Idee in Rete – consorzio nazionale che ha l’obiettivo di costruire un welfare generativo – hanno deciso di avviare un percorso volto alla collaborazione e al rafforzamento territoriale fra le cooperative e imprese sociali lanciando un vero e proprio “Manifesto di Intenti” per valori e azioni, volto ad intensificare un dialogo nei territori in cui Cgm e Idee in Rete sono presenti. Questa joint venture intende rendere consapevoli gli attori del Terzo settore riguardo al fondamentale ruolo che ogni impresa e cooperativa sociale possiede e ricopre in qualità di infrastruttura sociale, capace di intercettare e interpretare i bisogni della comunità.

«L’impresa sociale non è incisiva se non lavora a stretto contatto con il proprio territorio» afferma Giuseppe Bruno, presidente del Consorzio Nazionale CGM. «Intensificare le relazioni con le realtà locali garantisce una conoscenza capillare del territorio e permette di fornire una risposta efficace ai bisogni, valorizzando al contempo il potenziale umano. Il Manifesto d’Intenti aspira a dimostrare quanto la condivisione di idee e valori comuni siano in grado di diventare un fil rouge che guida tutti, in concerto, ad agire per la crescita sociale».

«Costruire alleanze di senso», dichiara Marco Gargiulo, presidente del Consorzio Idee in Rete. «È questo il passo decisivo che l’impresa sociale deve compiere per creare generatività, riportando al centro i bisogni delle comunità in una logica di ampia coesione sociale. E per farlo c’è bisogno di uno scambio di pensiero e azione, di condividere un percorso comune dove la cooperazione sociale è leva fondamentale per vivacizzare i territori e protagonista nella trasformazione sociale ed economica del nostro Paese. Per questo, con grande entusiasmo, abbiamo costruito insieme al Consorzio Cgm, il Manifesto d’intenti, che rappresenta un chiaro segnale del perché serve offrire una visione condivisa, rispondendo al bisogno di futuro attraverso quel contributo frutto di competenze ed esperienza che caratterizza l’essere Impresa Sociale».

Il Manifesto non si limita a delineare i valori attorno cui nasce, ma elenca azioni concrete da mettere in pratica per favorire una maggiore coesione territoriale. Assumono un ruolo di primaria importanza i programmi di rigenerazione ad impatto sociale ed ambientale che permetteranno di intervenire sui Beni confiscati, restituendo alla comunità spazi e terreni che diventeranno luoghi di dialogo e confronto. Inoltre, un focus particolare è dedicato ai programmi di inserimento lavorativo, che promuovono e finalizzano percorsi di inclusione lavorativa ad ampio raggio, intercettando tutte le forme di svantaggio che si collocano in aree grigie non certificabili.


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