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Conferenza ministeriale sulla Child Guarantee, ecco com’è andata

Si è svolta ieri a Parigi la Conferenza ministeriale sulla Child Guarantee, con un confronto diretto tra una delegazione di ragazzi e ragazze - tra cui anche due ragazzi del Punto luce di Palermo Zen di Save the Children - e i ministri. «Nascere in un luogo piuttosto che in un altro non può significare avere meno diritti», hanno sottolineato i ragazzi. Per marzo sono attesi i piani operativi nazionali. Prossimo appuntamento a luglio

di Arianna Saulini

Si è appena chiusa a Parigi la Conferenza ministeriale sulla Child Guarantee “Costruire il futuro dell'Europa: attuare la Garanzia Europea per l'infanzia”, organizzata dal Segretario di Stato per l'infanzia e la famiglia francese a nome della Presidenza del Consiglio dell'Unione europea ed aperta da Adrien Taquet, alla presenza e con la partecipazione di numerosi ministri e istituzioni di tutti i Paesi europei. All’incontro erano presenti anche alcuni dei coordinatori nazionali della Child Guarantee, una figura prevista dalla stessa CG con la finalità di coordinare e monitorare efficacemente l’attuazione della raccomandazione, alla cui nomina hanno provveduto tutti i Paesi europei, ad eccezione di Germania e Italia.

Un’occasione importante per fare il punto sull’attuazione della Child Guarantee, visto che tutti i Paesi sono ora impegnati nella finalizzazione dei Piani Operativi nazionali da sottoporre alla Commissione Europea a marzo e che denota un’attenzione al tema da parte della Presidenza francese. Un’occasione peraltro giunta in un momento cruciale per l’Europa, che sta aprendo le proprie frontiere a centinaia di migliaia di profughi dall’Ucraina tra cui moltissimi bambini e ragazzi: una situazione allarmante che ha portato i ministri presenti alla firma della “Dichiarazione dei ministri europei incaricati dell'infanzia, sulla situazione in Ucraina".

La mattina è stata dedicata ad un confronto diretto tra una delegazione di ragazzi e ragazze – tra cui anche due ragazzi del Punto luce di Palermo Zen di Save the Children – e i ministri, secondo una pratica di ascolto che si sta ormai diffondendo a livello europeo e che si fonda sul diritto di partecipazione delle persone di minore età su tutte le questioni che li riguardano. È un previsto dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e che la Child Guarantee ha fatto proprio invitando i Paesi a coinvolgere i ragazzi sia nella fase di predisposizione del Piano nazionale che nella fase di monitoraggio. Molte le testimonianze ed i temi toccati dai ragazzi: tra cui quello delle periferie delle città, luoghi troppo spesso dimenticati, in cui è difficile crescere, trovare opportunità educative, luoghi di aggregazione a misura di ragazzo e ragazza, spazi verdi. Ragazze e ragazzi chiedono quindi se la CG potrà essere anche uno strumento per avvicinare le periferie al resto della città e dell’Europa.

Enoch e Daniel hanno portato la voce dei ragazzi del punto luce dello Zen di Palermo di Save the Children: «Noi crediamo che ogni bambino debba avere la possibilità di immaginare lo stesso futuro, a prescindere dal luogo in cui è nato. Crediamo anche che la bellezza sia un diritto e che le periferie siano brutte solo perché qualcuno ha deciso che lo debbano essere. Ma ricordate: un bambino a cui è negata la bellezza diventerà un adulto che non saprà riconoscere la bellezza. Dobbiamo rompere questo cerchio: la Child Guarantee potrebbe essere il primo passo verso un reale cambiamento. Il cammino è ancora lungo, ma noi siamo fiduciosi. Abbiamo bisogno di voi per accorciare le distanze. Perché nascere in un luogo piuttosto che in un altro non può significare avere meno diritti». A loro ha risposto la Ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, assicurando che siamo pronti ad ascoltare e coinvolgere i ragazzi perché siano effettivamente i protagonisti dei quartieri dove vivono, sottolineando come occorrono azioni concrete investendo nella scuola, anche rinforzando il sistema della mense scolastiche, e nelle esperienze di educazione extrascolastiche, su cui è importante il supporto del Terzo settore.

La società civile rappresentata da Eurochild e Save the Children Europe è intervenuta sul tema dell’implementazione della CG negli stati membri. Come Save the Children, sono intervenuta per sottolineare, anche sulla base di quanto emerso nel nostro recente rapporto europeo (Guaranteeing Children’s Future: How to end child poverty and social exclusion in Europe), l’importanza di adottare i Piani nazionali operativi nel rispetto dei tempi indicati, raccomandando che essi prevedano investimenti adeguati, utilizzando sia fondi europei che nazionali, in modo da avere un impatto efficace sulla povertà minorile, di porre attenzione alle forti differenze regionali affinchè investimenti e azioni arrivino anche nei territori più deprivati, e di cogliere dunque questa opportunità per predisporre una strategia organica, sviluppando ed individuando chiari indicatori utili anche ai fini del successivo monitoraggio.

Il viceministro della Repubblica Ceca ha anticipato che il dialogo proseguirà anche durante la loro presidenza, con un nuovo appuntamento a luglio. Auspichiamo che per tale data si discuterà alla luce dei Piani definiti da tutti i Paesi e che per allora anche l’Italia si sia dotata di un Piano operativo con una strategia organica e di lungo periodo e di un coordinatore dotato di risorse e di un mandato adeguato.

In chiusura Adrien Taquet, Segretario di stato francese per l’infanzia e la famiglia, ha sottolineato come l’incontro sia stato un’occasione per uno scambio proficuo, da cui tutti i partecipanti escono ricchi di idee ed esperienze, riflessioni comuni, e di quanto stato ispirante ascoltare i ragazzi. Occorre assumere il ruolo di Game changer, l’unico modo per sconfiggere la povertà minorile.

*Arianna Saulini è European and Domestic Advocacy Manager Save the Children Italia


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