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Economia & Impresa sociale 

Agricoltura, ecco Iamme marchio anti-caporalato

Progetto di agricoltura sociale promosso dal Gruppo Megamark di Trani e NoCap, ha l’obiettivo di contrastare il caporalato e il lavoro irregolare nel settore agricolo, garantendo prezzi giusti e rispetto dei diritti dei lavoratori

di Emiliano Moccia

Donne italiane che per tanti anni sono state sfruttate in campagna dai caporali o donne straniere che hanno conosciuto sulla loro pelle la brutalità dello sfruttamento sessuale. Migranti vittime di schiavitù e costretti a vivere nei ghetti in difficilissime condizioni igienico-sanitarie. Uomini che provengono da profonde situazioni di disagio che non riescono a trovare sbocchi occupazionali che non siano a nero. Dal 2019 ad oggi sono centinaia le storie di dolore che dal Nord al Sud della Puglia attraverso “Iamme” hanno potuto conoscere la strada del riscatto sociale, del lavoro, dell’inclusione. Perché “Iamme” è sì un modo di dire napoletano per esortare a fare qualcosa, a muoversi, ma è anche un progetto di agricoltura sociale promosso dal Gruppo Megamark di Trani, con oltre 500 punti vendita nel Mezzogiorno, e NoCap, impegnata nel promuovere e valorizzare le aziende agricole che rispettano i diritti dei lavoratori.

Passata di pomodoro, pelati, salsa di datterino, salsa di ciliegino, salsa di datterino giallo. Tutti prodotti rigorosamente biologici con un’unica finalità: contrastare il caporalato e il lavoro irregolare nel settore agricolo, garantendo ai produttori un prezzo giusto per i loro prodotti e ai lavoratori il pieno rispetto dei loro diritti, a partire dall’applicazione dei contratti collettivi del lavoro. «La linea di prodotti “Iamme” nasce dalla consapevole necessità di fare qualcosa di concreto per fermare la piaga del caporalato che nel nostro territorio è particolarmente sentito. “Iamme. Liberi di scegliere” è il risultato dell’incontro e collaborazione con l’associazione NoCap, che coinvolge fornitori che si allineano allo scopo di questa iniziativa assumendo i lavoratori sottratti al caporalato per essere inseriti – con contratti nazionali regolari – nel progetto» spiega Annabella Donnarumma, responsabile acquisti ortrofrutta Gruppo Megamark. «Questi prodotti sono poi venduti nei nostri supermercati e il consumatore è libero di scegliere. Nel corso di questi tre anni il consumatore ha condiviso il senso dell’iniziativa, ha acquistato il prodotto e ne ha potuto apprezzare la qualità».

Nel protocollo il Gruppo Megamark si è impegnato ad acquistare prodotti etici garantiti dal bollino NoCap, rilasciato alle imprese agricole e di trasformazione dopo apposite verifiche effettuate dagli ispettori dell’Associazione NoCap. Del resto, le tante esperienze sviluppate anche in Puglia raccontano di come l’agricoltura sociale sia uno strumento importante per favorire inclusione sociale e lavorativa di persone che provengono da diverse situazioni di disagio: caporalato, giustizia riparativa, dipendenze, donne vittime di violenza. Di qui, il ruolo del Gruppo guidato da Giovanni Pomarico che mira a distribuire prodotti capaci di coniugare etica e qualità. Una sfida non sempre facile, come raccontano le tante inchieste legate alla filiera agricola e alle imprese che sfruttano i lavoratori. «Riteniamo che la distribuzione organizzata moderna abbia un ruolo importante e possa fare molto in questo senso adottando canoni etici nel rispetto dei diritti di tutti. Siamo convinti che promuovendo prodotti etici possiamo sensibilizzare il consumatore al rispetto dei diritti che cerchiamo di garantire e tutelare con questi progetti» prosegue Donnarumma.

Per questo, diventa essenziale stare «attenti alla selezione dei fornitori perché ogni rapporto, anche commerciale, è regolato da un codice etico che tutti i nostri partner e stakeholder devono necessariamente rispettare per poter intraprendere un percorso di collaborazione con noi. L’idea è quella di proporre un prodotto che sia sostenibile e per noi la sostenibilità prima di tutto è rispetto» conclude Donnarumma. «Rispetto dei diritti dei lavoratori, rispetto dei campi, rispetto del prodotto e rispetto del consumatore che sceglie di acquistare un prodotto etico consapevole che con il suo acquisto sta contribuendo ad una importante iniziativa». L’attenzione al sociale e alle comunità trova continuità anche grazie al concorso “Orizzonti Solidali”, destinato al terzo settore pugliese, la cui decima edizione sarà presentata il 24 marzo. Nelle nove edizioni precedenti la Fondazione del Gruppo Megamark ha finanziato cento progetti, con una donazione totale di quasi 1,8 milioni di euro, che riguardano l'assistenza sociale, la sanità, la cultura e l’ambiente.