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Cooperazione & Relazioni internazionali

Croce rossa, l’evacuazione delle persone fragili da Leopoli

Sta rientrando da Leopoli la prima missione di evacuazione di civili della Croce Rossa Italiana in collaborazione con la Protezione Civile. Rocca: “Queste persone ora troveranno adeguata protezione e sistemazione nel nostro Paese” Curcio: "La complessità dello scenario in cui operiamo richiede una risposta sinergica"

di Redazione

Completata, da parte della Croce Rossa Italiana, l'evacuazione di oltre 80 persone fragili che, da Leopoli, sono in viaggio verso l'Italia. L'operazione è stata effettuata con la collaborazione del Dipartimento di Protezione Civile.

I 36 mezzi utilizzati per la missione umanitaria sono attesi nel nostro Paese domani mattina alle 9.00. Previsto un punto stampa all’arrivo di una parte del convoglio presso il CONE-Centro Operativo Nazionale Emergenze di Roma della CRI, via del Trullo 550.

Si tratta di persone fragili indicate dalla Croce Rossa ucraina tra cui bambini, anziani e diversamente abili in fuga dall'emergenza e che provengono da ogni parte del Paese, da Lutsk a Kharhiv fino a Kiev. La CRI, prima della partenza, ha effettuato un triage in una struttura sanitaria nel sud di Leopoli.

“Grazie alla perfetta collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile – sottolinea Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) – queste persone troveranno adeguata protezione e sistemazione nel nostro Paese”.

"Il coordinamento che il Dipartimento sta portando avanti con il Terzo Settore ha consentito di trovare, in tempi rapidissimi, strutture protette – ha sottolineato Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento Protezione Civile – per l'accoglienza di queste persone fragili evacuate dall'Ucraina. Ulteriore conferma che la complessità dello scenario in cui operiamo richiede una risposta sinergica."

"Le persone che stiamo portando in Italia si trovavano in strutture protette ucraine. Sono tutti spaventati, ma nella condizione di affrontare il viaggio", ha spiegato Ignazio Schintu, direttore Operazioni, emergenze e soccorsi della CRI.


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