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Sostenibilità sociale e ambientale

Da barrique a nidi per gli uccelli con il lavoro dei detenuti

Da albero a barrique per la vinificazione, da barrique a nidi artificiali destinati a ospitare uccelli insettivori utili all’equilibrio del vigneto, costruiti dai detenuti del penitenziario di Alessandria. E’ questa la finalità del progetto “Il Nido della Sostenibilità” promosso dalla Cantina Ricci Curbastro

di Emiliano Moccia

«Da albero a barrique per la vinificazione, da barrique a nidi artificiali destinati a ospitare uccelli insettivori utili all’equilibrio del vigneto, costruiti dai detenuti del carcere di Alessandria. Il ciclo virtuoso del legno all’insegna del recupero di persone e materiali». Il senso dell’iniziativa promossa dall’azienda Ricci Curbastro che ha sede a Capriolo, in provincia di Brescia, è tutto in queste parole. Un percorso di sostenibilità ambientale, economica ed etica che la cantina del Franciacorta ha deciso di condividere e portare avanti insieme alla casa circondariale “Cantiello e Gaeta” con l’idea di recuperare i materiali e chi in passato ha avuto problemi con la giustizia. Il percorso “Le Tre Vite dell’Albero” segna di fatto il primo capitolo di un progetto più ampio legato a “Il Nido della Sostenibilità”.

«Il legno di barili e barriques, che proviene da foreste demaniali francesi gestite in modo sostenibile, non è sempre facilmente riciclabile: i classici usi come tavolini o come fioriere scontano il limite di spazi spesso ridotti nelle abitazioni così come nei locali pubblici. E questo rischia di interromperne il ciclo virtuoso» ha detto Riccardo Ricci Curbastro, illustrando l’iniziativa. «Per noi, si trattava di offrire a queste doghe di rovere una terza vita dopo la crescita in foresta che garantisce, grazie all’energia solare, lo stoccaggio nel legno dell’anidride carbonica così pericolosa per il riscaldamento globale e dopo l’uso per svariati anni come contenitore ideale per la maturazione dei nostri vini».

Al concetto di sostenibilità ambientale ed economica, quindi, si è aggiunto il terzo pilastro, quello della sostenibilità etica. Il ciclo virtuoso del legno prosegue, infatti, grazie all’intervento dei detenuti del reparto falegnameria del carcere piemontese a cui è stato affidato il compito di trasformare le doghe di barili e barriques in cassette per nidi artificiali destinati ai vigneti aziendali per ospitare Cinciallegre, Codirossi e altri insettivori utili all'equilibrio naturale dei vigneti stessi. A seguire il lavoro nella sua concretezza sarà la cooperativa Idee in Fuga, promossa da Ises e creata allo scopo di rendere produttivo il tempo dei detenuti dell’Istituto di Pena di Alessandria. All’interno del carcere è stata creata una nuova falegnameria per permettere alle persone recluse di acquisire nuove competenze in grado di offrire opportunità di lavoro una volta terminata la pena. «Ci adoperiamo per coinvolgere i detenuti in attività che offrano loro una seconda possibilità, partendo proprio dal lavoro, perché solo il lavoro garantisce dignità e possibilità di riscatto reale» ha evidenziato Andrea Ferrari, presidente dell’associazione Ises impegnata in azioni di promozione sociale e culturale. «In tal senso, il progetto dei nidi artificiali sposa perfettamente la nostra mission: recuperare persone e materiali partendo da qualcosa di nuovo, di bello, di utile e rispettoso per l’ambiente». Le botti in legno che si trasformano in nidi di uccelli si inseriscono in questo lungo cammino, coniugando innovazione ambientale ed attenzione al sociale.

I detenuti lavorano sei giorni su sette, affiancati dalla Polizia Penitenziaria e da esperti falegnami volontari con l’obiettivo di soddisfare ordini da tutta Italia recuperando materiali e promuovendo una economia circolare che utilizzi legno riciclato o scartato per difetti. In questo cammino di riscatto sociale si inserisce la visione della cantina Ricci Curbastro che in questi anni ha seguito il cammino della sostenibilità portando nel 2005 l’azienda alla completa autosufficienza per l’energia elettrica, poi nel 2015 al biologico ed infine ad essere una delle prime 9 aziende italiane certificate sostenibili con lo standard Equalitas nel 2017. «Tutto ciò che utilizziamo in cantina» ha concluso Riccardo Ricci Curbastro «segue una logica di naturale recupero. Come il sughero dei tappi, usato per la produzione di pannelli fonoassorbenti e coibentanti, oppure utilizzando su alcuni vini fermi tappi in polimero prodotto da canna da zucchero, ad impatto produttivo neutro e interamente riciclabili».


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