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Attivismo civico & Terzo settore

Generare desideri per produrre cambiamento

«Lo scopo è passare da una responsabilità individuale a una responsabilità collettiva». L'intervento del sociologo docente della Scuola Quadri Terzo Settore

di Andrea Volterrani

È possibile immaginare un approccio diverso allo sviluppo delle comunità che consenta l’attivazione di processi di cambiamento partecipati, democratici e duraturi? È possibile lavorare sui desideri e le aspirazioni piuttosto che esclusivamente sui bisogni? È possibile costruire percorsi che contrastino culturalmente e socialmente il dilagare della criminalità organizzata? E quale ruolo possono giocare gli enti di Terzo settore e le reti?

La proposta formativa di Fqts (Formazione quadri Terzo settore) sullo sviluppo sociale delle comunità prova a rispondere partendo dall’analisi delle molteplici comunità contemporanee dove siamo immersi (reali e digitali), delineando come chi le vive possa crescere in consapevolezza ed essere protagonista, insieme agli altri, nell’immaginare e disegnare il proprio futuro avendo al proprio fianco gli enti di Terzo settore e le reti, quale parte (e non sopra o al servizio) di una stessa comunità.

Un approccio allo sviluppo sociale che mette al centro le persone, ed in particolare le relazioni ed i processi educativi e comunicativi/relazionali che, se incrementati in qualità e quantità, possono contribuire a far crescere capitale sociale e coesione sociale, presupposto necessario a qualsiasi ipotesi di sviluppo economico equo, inclusivo e sostenibile delle comunità. Partendo dall’osservazione e dall’analisi (densità, assenza, rarefazione, problematicità) delle relazioni, dei processi partecipativi, educativi e comunicativi della comunità dove gli Ets e le reti sono radicati, il percorso formativo approfondisce la dinamica dei processi di attivazione, coinvolgimento, partecipazione e comunicazione delle persone che vivono nella comunità, con particolare riferimento ai desideri e alle aspirazioni.

L’idea è di lavorare con le comunità perché si possa incrementare sia la coesione sociale sia, soprattutto, la consapevolezza delle proprie potenzialità e risorse per facilitare il passaggio da una responsabilità individuale ad una responsabilità collettiva. In questo processo che è formativo, comunicativo ed educativo gli Ets e le reti saranno affiancati in concreto per promuovere, insieme alle comunità, azioni di immaginazione civica dove le comunità tentano di prefigurare prima, e costruire poi, un diverso futuro sostenibile, sia da un punto di vista sociale che ambientale. Un futuro che non sia eterodiretto, ma che, invece, attraverso progettualità partecipata, co-programmazione e co-progettazione consenta di rendere protagoniste le persone e le comunità.


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