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Cooperazione & Relazioni internazionali

Def 2022: ancora parole vuote per la cooperazione internazionale

L’impegno era di destinare lo 0,70% del Reddito nazionale lordo all'aiuto pubblico allo sviluppo. L’Italia per due anni consecutivi si è fermata alla spesa dello 0,22% del Rnl. Senza definiti, scadenzati, progressivi stanziamenti ancora una volta tradirà gli impegni assunti

di Nino Sergi

L’impegno di destinare lo 0.70% del Reddito nazionale lordo all’APS, assistenza pubblica allo sviluppo, non è stato fissato nel 2015, come riporta il testo del DEF, ma si sarebbe dovuto attuare entro il 2015 tra gli “obiettivi del millennio” stabiliti dall’Onu e fatti propri dall’Ue e dall’Italia. Solo pochi Paesi ci sono riusciti.

Tale impegno è stato quindi nuovamente ripreso e scadenzato al 2030 dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. L’Italia per due anni consecutivi si è fermata alla spesa dello 0,22% del RNL, in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Senza definiti, scadenzati, progressivi stanziamenti ancora una volta tradirà gli impegni assunti. Impegni che, in altri ambiti, come quello della difesa, si è inteso invece confermare.

Come se la cooperazione internazionale non rappresentasse un fondamentale strumento di pace, di difesa preventiva. Perché tanta cecità nei nostri governi e nelle forze politiche? “Cooperazione è la parola chiave. Proprio per promuovere i nostri interessi nel mondo essa va nobilitata e resa trasversale, ad ogni atto politico dell’Italia nei rapporti internazionali. Deve rimanere il cardine delle relazioni a livello economico, politico, culturale, ambientale, dei diritti, dello sviluppo, della lotta alla povertà, della sicurezza. Cooperazione significa anche pace”. Così scrivevano recentemente i leader delle reti di Ong/Osc AOI e LINK 2007 al presidente Draghi e a tutti i Parlamentari. Suggerendo anche la modalità per attuare entro il 2030 l’impegno assunto a livello internazionale ed europeo.

“L’articolo 30 della legge 125/2014 impone il graduale adeguamento in linea con gli impegni internazionali assunti (cioè lo 0,70% del RNL) delle risorse per la cooperazione allo sviluppo. Il Parlamento definisca ora, con cifre e date, il significato di tale “graduale adeguamento” che finora ha significato diminuzione piuttosto che aumento delle risorse. Le nostre organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale hanno lanciato la Campagna 070 chiedendo che sia garantita in merito coerenza politica.”

Nella prossima legge di bilancio dovranno quindi essere definite cifre e scadenze precise per attuare l’impegno internazionale assunto. “Gli impegni devono essere onorati” è stato affermato dal Governo e nel Parlamento a proposito dell’aumento delle spese per la Difesa. Sarebbe
vergognoso se un impegno come quello della Cooperazione internazionale non fosse più un “impegno da onorare”.

Ecco il testo del DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2022 AIUTO PUBBLICO ALLO SVILUPPO (APS)

“Nel 2020 l’APS italiano (calcolato sulla base delle erogazioni notificate da 63 enti) è ammontato a 3,7 miliardi, pari allo 0,22 per cento del Reddito Nazionale Lordo (RNL), percentuale equivalente a quella raggiunta nel 2019. La flessione rispetto al 2018, quando il rapporto era dello 0,25, è ancora una volta imputabile in larga misura al notevole decremento delle spese destinate all’accoglienza temporanea in Italia dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Tenuto conto di tali dati, il Governo conferma l’auspicio di un allineamento dell’Italia agli standard internazionali in materia di APS, impegnandosi in un percorso di avvicinamento all’obiettivo dello 0,7 per cento del RNL fissato nel 2015 dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.Al riguardo, si ribadisce l’esigenza di assicurare, con una prospettiva pluriennale, graduali incrementi degli stanziamenti assegnati alle amministrazioni dello Stato per interventi di cooperazione allo sviluppo, in linea con quanto previsto dall’art. 30 della Legge n. 125 del 2014, con particolare riferimento alle risorse allocate al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) per attività di cooperazione allo sviluppo. Al contempo, si riafferma la necessità di promuovere un maggiore coordinamento delle politiche pubbliche nel settore della cooperazione internazionale, con l’obiettivo di migliorare la qualità e la coerenza dell’azione dell’Italia in tema di APS valorizzando, in particolare, gli strumenti previsti dalla Legge n. 125/2014".
(DEF 2022 – Sezione I, Programma di stabilità, Capitolo V, pag. 127)

*Nino Sergi, presidente emerito di INTERSOS e policy advisor di LINK 2007


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