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Musica, acqua, cibo. L’arte urbana rigenera Carpino

“Carpino Street Project – L’arte urbana non esclude” è un intervento realizzato nel piccolo centro del Gargano da un gruppo di artisti per stimolare la riflessione sull’inclusione e l’accoglienza trasformando in arte tre simboli dell’identità del borgo: musica, acqua e cibo

di Emiliano Moccia

Musica, acqua e cibo. Tre parole che rappresentano la sintesi ideale per spiegare, rigenerare e valorizzare il borgo di Carpino – piccolo centro agricolo nel Parco Nazionale del Gargano, adagiato su due colline e posizionato tra il Lago di Varano e la Foresta Umbra – attraverso un intervento di arte urbana che vuole stimolare la riflessione sull’inclusione e l’accoglienza. Sono loro i tre elementi «che caratterizzano l’identità di Carpino, evidenziando il patrimonio materiale legato ai luoghi e al paesaggio, e quello immateriale costituito dalle tradizioni, sottolineando la capacità dell’arte urbana di non escludere e di appartenere a tutti». DDuMstudio è uno studio di architettura e design composto da Chiara e Laura Pirro, Giulio Mandrillo. Raccontano storie, territori e persone attraverso cose, spazi e comunità. Dal 2015 si sono trasferiti sul Gargano, a San Marco in Lamis, per lavorare nell’ambito dell’architettura, del paesaggio rurale e dello spazio pubblico.

“Carpino Street Project – L’arte urbana non esclude” è un nuovo progetto che vede protagonista il gruppo in qualità di direttori artistici per accendere i riflettori sull’arte urbana come «veicolo di inclusione e rilettura dei valori della tradizione in chiave contemporanea». Per questo, dallo scorso 25 marzo sono stati impegnati nel caratteristico centro garganico per realizzare tre diverse opere in altrettanti luoghi culturali: Palazzo Baronale, Chiesa di San Cirillo e Piazza del Popolo. Con loro si sono uniti anche Seba Mat – Sebastiano Matarazzo – artista che lavora nel campo del muralismo e dell’illustrazione, e Team Art, collettivo formato da Marica Montemurro e Giovanni Papapietro. La comunità di Carpino ha accolto gli artisti con grande entusiasmo e partecipazione, improvvisando per le strade anche canti e balli insieme ai Cantori Di Carpino, contagiando tutto il centro storico in un clima di festa e di condivisione.

«Dopo l’esperienza di Vico del Gargano con l’“Accademia degli Eccitati 2.0”, che ha acceso “i lumi” su tematiche legate all’ecologia utilizzando il linguaggio visivo della street art, continuiamo il percorso di valorizzazione del Gargano. Questa volta l’arte diventa veicolo di argomenti di estrema attualità, dimostrando come sia possibile facilitare l’integrazione e generare senso di appartenenza», spiegano i creativi di DDuMstudio. Dopo quasi due settimane passate a Carpino tra pioggia e sole, amici vecchi e nuovi, colori e pennelli, le opere sono complete e pronte per essere ammirate.

Su via Mazzini un muro lungo circa 32 metri ospita un murale di Seba Mat sul tema della musica, chiaro riferimento ai celebri Cantori di Carpino che hanno portato la loro musica folk in tutto il mondo. Sempre su via Mazzini, in prossimità dell’incrocio con la SP50, DDuMstudio e Roberta Gravina hanno curato un’installazione urbana sul tema dell’acqua, elemento che abbraccia la piana di Carpino, con il Lago di Varano e il mare Adriatico divisi da un sottile lembo di terra. Infine, all’ingresso del paese in direzione Foresta Umbra, su via Padre Pio, Team Art ha realizzato un’opera murale ispirata al tema del cibo ed in particolare al legame tra Carpino e il paesaggio agricolo, a partire dall’olio extravergine di oliva.

L’intero progetto è stato diretto dal sindaco Rocco Di Brina, con il supporto dell'amministrazione comunale. «Le opere, che hanno musica, acqua e cibo come temi principali, saranno i bigliettini da visita ufficiali della nostra comunità» ha detto Di Brina inaugurando le opere a suon di musica e balli, di chitarra battente e tamburello. La visita e la conoscenza di Carpino, dunque, da oggi passa anche per queste opere di rigenerazione urbana che raccontano attraverso colori ed immagini la storia del paese, le sue tradizioni e la sua identità.