Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Nel 2021 tornano a crescere le richieste d’asilo in Italia

Fondazione Ismu segnala che oltre 56mila migranti hanno fatto domanda di asilo nel nostro paese durante il 2021, più del doppio rispetto al 2020 quando le domande pervenute erano state 27mila. Tra i richiedenti asilo del 2021 spicca il dato relativo ai minorenni, che costituiscono un quinto di tutti i richiedenti, di cui 3.257 non accompagnati e 8.312 al seguito di adulti

di Redazione

Dopo la significativa riduzione del numero di richiedenti asilo, iniziata tra il 2017 e il 2018, e l’ulteriore contrazione delle domande di protezione avvenuta del 2020 nel periodo della pandemia Covid-19, Fondazione ISMU segnala che nel 2021 le richieste di protezione sono tornate a crescere. Infatti oltre 56mila migranti hanno fatto domanda di asilo nel nostro paese durante il 2021, più del doppio rispetto al 2020 quando le domande pervenute erano state 27mila.

Nel 2021 sono aumentati soprattutto i richiedenti asilo afghani e i minori. Tra i richiedenti asilo del 2021 spicca il dato relativo ai minorenni, che costituiscono un quinto di tutti i richiedenti, di cui 3.257 non accompagnati e 8.312 al seguito di adulti. La crisi afghana dell’agosto 2021 in particolare ha determinato un flusso importante di migranti in cerca di protezione: sono stati oltre 6mila i cittadini afghani che hanno fatto domanda di asilo in Italia l’anno scorso, mentre furono “solo” 600 del 2020. Nel complesso dei paesi UE gli afghani hanno presentato circa 97.800 domande di asilo, il doppio rispetto al 2020.
Nel nostro paese spiccano durante il 2021, oltre alle provenienze asiatiche ormai consolidate quali quelle da Pakistan (7.513) e Bangladesh (7.134), anche le domande presentate da cittadini tunisini, al terzo posto in graduatoria (7.102 richiedenti asilo).
Sul fronte degli esiti in prima battuta va segnalato come il numero di domande esaminate ha risentito dell’andamento delle richieste: le domande esaminate nel corso del 2020 sono state 42mila e quasi 53mila nel 2021, numeri ben diversi rispetto agli anni 2016-2019 quando le commissioni territoriali hanno esaminato in media 90mila domande all’anno.

Nel corso dell’ultimo biennio è diminuito il numero di esiti negativi (56% nel 2021 contro 75% del 2020), mentre nel 2021 è cresciuta la quota di coloro che hanno ricevuto lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria (oltre 16mila persone) ed è aumentata significativamente la risposta positiva delle Commissioni per la concessione di protezione speciale (6mila persone, pari al 12% di tutti gli esiti).

A determinare gli esiti positivi con massima protezione sono soprattutto le domande presentate da cittadini afghani, che nel 2021 hanno ricevuto nel 97% dei casi lo status di rifugiato o quantomeno la protezione sussidiaria, e da cittadini somali (95%). Gli esiti negativi alle domande esaminate nel 2021 sono invece determinati soprattutto dai dinieghi riguardanti cittadini provenienti da: Tunisia (92%), Bangladesh (85%) e Marocco (83%).

Se nel 2021 la crisi afghana ha determinato un flusso importante di richiedenti asilo anche nel nostro paese, nel 2022 si sta assistendo alla crisi dei profughi ucraini in fuga dalla guerra iniziata con l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe. I dati relativi alle richieste di protezione di cittadini ucraini non sono ancora disponibili, ma soprattutto la grave crisi umanitaria sta determinando uno scenario in continua evoluzione con l’adozione di provvedimenti straordinari a livello europeo e nazionale per far fonte all’emergenza. Uno tra tutti il provvedimento che consente di concedere la protezione temporanea per la prima volta in Europa: il 4 marzo il Consiglio europeo ha adottato all'unanimità una decisione di esecuzione che permette una protezione temporanea a seguito dell'afflusso massiccio di persone in fuga dall'Ucraina a causa della guerra. La protezione temporanea è un meccanismo di emergenza applicabile in casi di afflussi massicci di persone e teso a fornire protezione immediata, senza che sia necessario esaminare la sussistenza dei presupposti per lo status di rifugiato o protezione sussidiaria (previo accertamento della sussistenza dei presupposti e l’assenza di condizioni ostative indicati nel DPCM 29 marzo 2022). In Italia sono aperte le richieste di permesso di soggiorno per protezione temporanea per gli sfollati provenienti dall’Ucraina (per informazioni dettagliate consultare il sito https://integrazionemigranti.gov.it/it-it/Ricerca-news/Dettaglio-news/id/2373/Protezione-temporanea-emergenza-Ucraina-domande-in-Questura).

Flussi dall’Ucraina nei primi mesi del 2022. Nei prossimi giorni e mesi si capirà quale sarà il flusso verso l’Italia alla luce anche dell’introduzione della protezione temporanea, tenendo conto comunque che la maggior parte dei profughi per il momento si è spostata nei paesi limitrofi, con la speranza di poter tornare presto nelle proprie case, ma la situazione potrebbe cambiare in funzione dell’andamento del conflitto e della sua durata. I dati UNHCR, infatti, mostrano come i profughi ucraini siano attualmente soprattutto: in Polonia (2,5 milioni), in Romania (645mila), nella Repubblica Moldova e in Ungheria (400mila in entrambi in paesi).

Occorre, tuttavia, considerare che i cittadini ucraini sono esentati dall’obbligo di visto e possono circolare liberamente nell’area Schengen per 90 giorni. e, quindi, potrebbero spostarsi in altri Stati membri UE nelle prossime settimane.
Secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Interno, nel 2022 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina arrivate in Italia alla data di oggi 13 aprile sono complessivamente 91.137: 47.112 donne, 10.229 uomini e 33.796 minori


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA