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Cooperazione & Relazioni internazionali

Profughi, luci ed ombre

Europa splendida nell'accoglienza dei profughi ucraini. Smentiti muri e fili spinati, dice Filippo Grandi Alto Commissario Onu per i Rifugiati. Ma c'è chi vuole dividere i richiedenti asilo fra quelli accettabili e quelli di serie B, come Boris Johnson

di Alessandro Banfi

C’è un argomento sul quale l’Europa, in questa guerra terribile e inaspettata, ha dato un esempio positivo al mondo ed è quello dei profughi. Lo ha riconosciuto oggi in una bella intervista al Foglio Filippo Grandi (nella foto), alto commissario Onu per i rifugiati (qui l’integrale). Dice Grandi fra l’altro: «Bisogna dire che la reazione dell'Unione Europea è stata immediata e puntuale. Il provvedimento straordinario di protezione temporanea concesso ai rifugiati ucraini è stata un'iniziativa molto intelligente. Ha smontato il mito dell'impossibilità gestionale dei flussi migratori. Anni di muri, respingimenti e ostacoli sono stati smentiti nell'arco di un solo mese, a dimostrazione che la solidarietà, quando è sostenuta da tutti, è davvero possibile».

L’Europa, di fronte ad una delle crisi umanitarie più importanti in termini numerici dalla Seconda Guerra Mondiale ha, in pochissimo tempo, messo in moto una grande macchina dell’accoglienza. Circa 4 milioni e mezzo di persone (stime del 9 aprile) sono fuggite dall’Ucraina in meno di due mesi. Una volta varcato il confine hanno ricevuto accoglienza, solidarietà, aiuto immediato. Nei vari Paesi membri hanno avuto la possibilità di avere subito un visto facilmente rinnovabile, giocattoli e scuole per i bambini, mediatori culturali e psicologi per i traumi provocati del conflitto. Ha detto ancora Grandi al Foglio: «E' scattato qualcosa di molto forte nel cuore della gente che ha capito, oggi più che mai, l'impatto umano della guerra. Una guerra inaspettata, assurda e mediatizzata che ha messo in relazione, nella coscienza delle persone, le bombe con la fuga. Mi piacerebbe che la stessa compassione fosse riservata allo Yemen, al Sahel, agli altri luoghi del mondo lacerati dai conflitti».

Sembra quasi impossibile che sia la stessa Europa che qualche mese fa ci faceva vergognare per il braccio di ferro al confine tra Bielorussia e Polonia sui profughi dell’Afghanistan. Infatti i pregiudizi riaffiorano. Proprio in Polonia a Przemyśl, città epicentro del passaggio dei profughi ucraini, Laika, una street artist romana, ha realizzato un murales dal titolo “COME WITH ME – ALL REFUGEES WELCOME” (Qui la sua intervista). L’opera ritrae una donna rifugiata ucraina che fugge insieme al suo bambino dalla guerra e porta con sé una rifugiata siriana ed una bambina africana.

Proprio questa settimana la Gran Bretagna ha raggiunto un accordo sconcertante con il Ruanda. Il piano è quello di spedire i richiedenti asilo arrivati nel Regno Unito nel Paese africano: le autorità ruandesi, in cambio di un lauto compenso, si impegnano a gestire la procedura di asilo, verificando i requisiti. L'intenzione del governo di Boris Johnson è quella di scoraggiare chiunque a chiedere l’asilo sul suolo inglese, delegando ad un altro Paese la responsabilità della procedura di accettazione e riconoscimento. È vero: l’Inghilterra ha abbandonato formalmente l’Europa ma le sue decisioni finiscono per avere conseguenze culturali su tutto il continente. Nel mondo non ci possono essere richiedenti asilo di serie A e richiedenti asilo di serie B.


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