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Con SpecialMente l’inclusione si racconta in un podcast

Il programma di responsabilità sociale d’impresa di Bmw Italia narra cinque storie in altrettanti episodi del podcast “Senza cornice” di Chora Media. Protagonisti e voci narranti persone che hanno saputo superare gli ostacoli siano essi la disabilità o lo scontare una pena. Dal 29 aprile sui principali piattaforme audio free la voce narrante di Giovanni Cupidi presenta le vite, a cominciare dalla sua che hanno abbattuto gli schemi

di Antonietta Nembri

«Una nuova avventura del programma SpecialMente», così Roberto Olivi direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione di Bmw Italia ha presentato “Senza cornice” il podcast di Chora Media che racconterà in cinque puntate, a partire dal 29 aprile, altrettante storie che hanno a che fare con inclusione sociale, cultura, dialogo interculturale, sicurezza stradale e diversity: i pilastri del programma di responsabilità sociale d’impresa di Bmw Italia che dalla sua origine ha saputo coinvolgere milioni di persone.
E tra i protagonisti dei cinque episodi ci sono altrettante persone che in questi anni hanno incrociato sul loro cammino SpecialMente. Come Carlotta “Cocca” Visconti, campionessa di boccia paralimpica che, ha ricordato Olivi, «ho conosciuto ragazzina sulle piste di Sauze d’Oulx con SciAbile», o Emiliano Malagoli un motociclista che ha perso una gamba in un incidente e che oggi continua ad andare sulle due ruote e con la sua associazione Diversamente Disabili aiuta altri a fare altrettanto sostenuto da Bmw Motorrad Italia.

«La forza delle idee ci ha spinto ad andare oltre» ha continuato Olivi raccontando dei progetti in corso al Beccaria a Milano con “Rugby oltre le sbarre” o la sartoria Made in Rebibbia. Ma come raccontare in modo diverso queste storie? Con una voce narrante che è essa stessa una storia di inclusione: Giovanni Cupidi, attivista per il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità e vincitore del Premiolino Bmw SpecialMente nel 2019 (ne abbiamo scritto qui).

«Questo progetto è una delle cose più innovative che abbiamo mai prodotto perché non raccontiamo l’inclusione da fuori», ha spiegato Mario Calabresi, direttore di Chora Media. «Abbiamo invece dato voce alle persone che raccontano la loro vita facendo così raccontare le sfide a chi le vive».

Così per cinque venerdì consecutivi si potranno ascoltare e soprattutto conoscere vite molto diverse, ma legate da un filo rosso: la capacità dei protagonisti di superare un ostacolo che la vita ha messo sul loro percorso e di trasformarlo in qualcosa di meglio. Alex Zanardi, atleta paralimpico e Brand ambassador Bmw, parla di questa forza come del “talento residuo”, quello che emerge nel momento del bisogno e che ci permette di rialzarci. Malagoli da parte sua ha ricordto l'insegnamento di Zanardi: «sfruttare al massimo quello che ci è rimasto perché il 90% dipende da come si reagisce a quello che ti è successo».
In video collegamento da Palermo (nell'immaagine), Giovanni Cupidi ha raccontato come il primo episodio parta proprio da lui con «un’intervista a mia madre perché se dovevo partire dalla mia storia, dovevo partire dall’inizio» e riferendosi a lui, “Cocca” e Malagoli «noi tre siamo dotati di una buona dose di resilienza, ci vuole tanta forza interiore che è fomentata dall’aiuto di amici e familiari».

Questi gli episodi che a partire dal 29 aprile si susseguiranno tutti i venerdì sulle piattaforme audio free (Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Google Podcast)

Episodio I – Inizio io La sincerità nasce dalla condivisione: per questo Giovanni Cupidi, prima di raccontare le storie di altre persone, parla della sua esperienza. Ad aiutarlo a raccontarsi ci saranno sua madre Erina e uno dei suoi più cari amici, Juan Carlos. Ospite della puntata anche la filosofa e attivista Sofia Righetti, che parlerà di cos’è l’abilismo.

Episodio II – VoceGiovanni Cupidi racconta la storia di Carlotta Visconti, campionessa di boccia paralimpica, amante dello sci e di tanti altri sport. Carlotta ha una tetraparesi distonica. Anche la sua voce è diversa da quella che viene considerata la norma («occorre imparare ad ascoltare», ha chiosato Olivi durante la presentazione) e per questo suo padre Davide nel podcast le presta la sua, facendole quasi da interprete. Nella puntata intervengono oltre una decina di amici e parenti di Carlotta Interviene di nuovo Sofia Righetti, esperta di linguaggio sulla disabilità, che spiega cosa si intende per “infantilizzazione”.

Episodio III – Strada Emiliano Malagoli è un motociclista. Nel 2011, mentre era in sella alla sua moto, ha avuto un incidente e ha perso una gamba. Proprio come Giovanni Cupidi, Emiliano non considera affatto una tragedia ciò che gli è accaduto. In questa puntata parlano di lui anche alcuni degli amici che condividono la sua stessa passione, mentre Sofia Righetti racconta cosa si intende per “pornografia motivazionale”.

Episodio IV – StoffaLa prima cosa che viene in mente quando si pensa al carcere di Rebibbia non è certamente una stanza piena di stoffa, forbici e ditali. Eppure, esiste un posto in cui gli inquilini del carcere romano possono imparare il lavoro sartoriale. Giovanni Cupidi racconta il progetto Made in Rebibbia attraverso la storia di Daniele Piscioneri – uno dei proprietari della sartoria fondata nel 1969 dal papà Ilario – e Manuel Zumpano – apprendista sarto che sta affrontando un percorso di detenzione. Don Gino Rigoldi, cappellano dell’Istituto Beccaria di Milano e presidente di Comunità Nuova, racconta alcuni aspetti della realtà carceraria italiana.

Episodio V – FaticaPalla ovale, terzo tempo, fatica, fiducia assoluta nei compagni, passione, etica. Valori profondi e speciali. Per questo motivo è nato il progetto “Rugby Oltre le Sbarre”, che coinvolge tre istituti penali fra cui il carcere minorile Beccaria. Il giornalista Giorgio Terruzzi e l’educatore Valerio Savino raccontano a Giovanni Cupidi il potere del rugby e in che modo questo sport può incentivare una cultura dell’accoglienza e del sostegno. Don Gino Rigoldi, cappellano dell’Istituto Beccaria di Milano, racconta a Giovanni come vivono i ragazzi all’interno dell’istituto.


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