Sostenibilità sociale e ambientale

Cucinelli, col Principe Carlo per le comunità locali in Himalaya

La casa di moda fondata dall'industriale umbro aderisce alla task force fashion della "Initiative" per il mercato sostenibile istituita dal Principe di Galles. Sosterrà un progetto che vuol ripristinare i paesaggi degradati e recuperare le tradizionali abilità artigianali per migliorare le economie locali del cashmere, del cotone e della seta. "Affrontando le sfide globali legate al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità"

di Giampaolo Cerri

Solomeo chiama, Londra risponde. Brunello Cucinelli, l'industriale-umanista, viaggia spedito sulla strada della sostenibilità ambientale.

Dopo le azioni che impegnavano il suo gruppo moda verso la transizione ecologica, con un importante taglio delle emissioni programmato per i prossimi anni, ha coinvolto l'azienda che porta il suo nome – e che ha rigenerato l'antico borgo di Solomeo, in Umbria, arricchendolo di varie pregevolezze come il Teatro – nelle attività del The Sustainable Market Initiative, l'iniziativa cioè ideata e presieduta da proprio da Charles Philip Arthur George Mountbatten-Windsor, il Principe di Galles. E lo ha fatto andando personalmente fino a Buckingham Palace.

"Nella serata di lunedì 9 maggio", informa infatti una nota della maison di moda, "si è tenuta a Buckingham Palace la cena per la The Sustainable Market Initiative, ideata e presieduta da Sua Altezza Reale il Principe di Galles, il cui grande obiettivo è quello di costruire uno sforzo globale coordinato per consentire al settore privato di accelerare la transizione verso un futuro sostenibile. All’interno di essa operano varie 'Task Force', ognuna dedicata ad un settore specifico: dalla moda, al settore bancario, fino alla transizione energetica. La Casa di Moda Brunello Cucinelli ha aderito, con estrema sollecitudine, alla Fashion Task Force presieduta da Federico Marchetti, che mira a produrre effetti positivi sul clima e sulla natura, garantendo il proprio impegno nei flussi di lavoro dedicati all’agricoltura rigenerativa, nonché nel sostenere economicamente il progetto Himalayan Regenerative Fashion Living Lab".

Quello della Himalayan Regenerative Fashion Living Lab è il secondo progetto della Task Force della Moda ed ha l’obiettivo di ripristinare l’armonia tra le piccole comunità locali di alcune aree dell’Himalaya con la natura e l’ambiente e al tempo stesso, creare catene di valore della moda che siano sostenibili.

"Nel concreto il progetto ripristinerà paesaggi degradati e recupererà le tradizionali abilità artigianali e tessili al fine di migliorare le economie locali del cashmere, del cotone e della seta, affrontando le sfide globali legate al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità. Il progetto “Himalayan Regenerative Living Lab”, si avvarrà sul campo dell’associazione Reforest Action e della Circular Bioeconomy Alliance guidata dallo scienziato Marc Palahi e durerà per un periodo di due anni (2022-2023).

"Siamo onorati di poter partecipare ad una così nobile iniziativa", ha detto Cucinelli, "e per questo ci sentiamo di esprimere la nostra più profonda gratitudine a Sua Altezza Reale il Principe di Galles, uomo garbato e di grande classe, che insieme all’amico Federico Marchetti, ha saputo concepire la bellissima, affascinante idea di mettere insieme alcuni brand della moda mondiale per provare a migliorare il nostro pianeta. La nostra madre Terra", ha proseguito l'industriale umbro, "ci ha accolti e nutriti, ci ha consentito di godere delle sue meravigliose risorse ed è grande la nostra responsabilità verso la sua tutela più piena e accurata possibile. Sono sempre stato affascinato dall’Oriente, da queste aree del mondo e dalle persone che vivono dove il paesaggio è così incantevole e il cielo così vicino agli uomini. È con sincero entusiasmo che abbiamo accettato di partecipare ad un progetto di altissima umanità, affinché diverse popolazioni possano continuare a vivere nei luoghi della loro antica vita in armonia con la natura. Come da noi", ha concluso Cucinelli, "sono convinto che paesaggio, economia, artigianato e tradizioni siano parte di un tutto, che il progetto della Himalayan Regenerative Fashion Living Lab concepisce genialmente come un tutto olistico".

Insomma, se il "re del cashmere" (foto sotto, ndr), come la stampa finanziaria spesso chiama questo geniale imprenditore 69enne, di Castel Rigone (Pg), figlio di contadini, se il re del cashmere, dicevamo, si allea al principe di Galles, qualcosa di buono ne nascerà.

Dalla a The Sustainable Markets Initiative alla Reforest Action

Lanciata dal principe Carlo alla riunione annuale del World Economic Forum 2020 a Davos, con la missione di avviare azioni audaci e innovative nell’arco del prossimo decennio, la SMI mira a guidare e accelerare la transizione del mondo verso un futuro sostenibile coinvolgendo e sfidando i settori pubblico, privato e filantropico per generare valore economico in armonia con la sostenibilità sociale e ambientale.

Reforest Action, invece, come parte della Circular Bioeconomy Alliance, è una impresa B-Corp che si occupa della riforestazione di alcune aree del mondo. La sua missione è di preservare e recuperare aree in degrado del pianeta attraverso la piantagione di specie vegetali appartenenti all’ecosistema esistente. Reforest action vuole sensibilizzare individui ed imprese affinché si pongano in essere programmi concreti per salvaguardare l’ambiente attraverso un approccio olistico.

Infine, Circular Bioeconomy Alliance, fondata anch'essa dal Windsor nel 2020, punta a creare legami tra la finanza, le aziende che operano all’interno delle catene di valore a base biologica e azioni concrete per recuperare terreni, migliorare la biodiversità e offrire lavoro e prosperità alle comunità locali e indigene. Tra i membri si annoverano organizzazioni intergovernative, aziende, investitori, organizzazioni di ricerca e ONG che forniscono competenze e implementano progetti in aree legate alla bioeconomia circolare. L’alleanza è dotata di un segretariato presso l’Istituto Forestale Europeo.

Foto in apertura di Sergey Pesterev su Unsplash


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