Famiglia & Minori

Il Governo stanzia oltre un miliardo per costruire 216 nuove scuole

Le strutture saranno innovative, sostenibili e interamente finanziate con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Al Mezzogiorno è destinato il 42,4% dei fondi. L'esempio di Sassari, dove sarà sviluppato un Polo montessoriano

di Luigi Alfonso

Un miliardo 189 milioni di euro: a tanto ammonta il nuovo stanziamento complessivo che ha portato a 216 le nuove scuole, innovative e sostenibili, che saranno finanziate con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un incremento di fondi (erano 800 milioni di euro per i 195 istituti inizialmente previsti) stabilito su richiesta del Ministero dell’Istruzione. È questo l’esito dell’avviso pubblico rivolto agli enti locali, pubblicato lo scorso mese di dicembre. Le graduatorie delle aree, regione per regione, sono state pubblicate sul sito ministeriale. Al Mezzogiorno è destinato il 42,4% dei fondi: una percentuale leggermente superiore rispetto al 40% inizialmente prefissato. Oggi il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha incontrato in videocollegamento i sindaci e i presidenti delle Province delle aree ammesse al finanziamento, per dare sin da subito tutte le indicazioni necessarie per l’attuazione degli interventi nell’ottica del dialogo e del supporto fondamentali per la buona riuscita delle azioni previste dal Pnrr.

«Il progetto delle nuove scuole – ha detto il ministro Bianchi – è uno dei più innovativi del nostro Pnrr Istruzione. Dopo la presentazione delle linee guida realizzate dal gruppo di lavoro composto da grandi architetti ed esperti di scuola, abbiamo concluso un’altra tappa del percorso con l’indicazione delle aree dove le scuole verranno costruite. Prossimo passo sarà il concorso di progettazione per individuare i progetti, che si ispireranno alle linee guida. Vogliamo che le nuove scuole diventino un punto di riferimento per i territori che le ospiteranno, il cuore della comunità, sostenibili e accoglienti, in grado di offrire a studentesse e studenti ambienti e spazi inclusivi e innovativi. Nuovi edifici per una nuova idea di fare scuola».

Le nuove scuole saranno concepite come spazi aperti e inclusivi; saranno costruite in modo sostenibile ed edificate sui territori di 85 province, a partire dai principi contenuti nel documento “Progettare, costruire e abitare la scuola”, elaborato da un gruppo di lavoro, composto da grandi architetti, pedagogisti ed esperti della scuola, voluto e istituito dal ministro Bianchi. Il decalogo è pensato per fornire un nuovo orizzonte culturale sulla scuola e dare indicazioni utili ai progettisti che si occuperanno della realizzazione degli istituti scolastici del futuro. Gli interventi riguarderanno scuole dei diversi ordini e saranno realizzati sia nelle grandi città che nei piccoli Comuni.

Saranno 6 i nuovi istituti scolastici in Abruzzo, 6 in Basilicata, 16 in Calabria, 35 in Campania, 23 in Emilia-Romagna, 9 in Friuli-Venezia Giulia, 12 nel Lazio, 3 in Liguria, 15 in Lombardia, 9 nelle Marche, 2 in Molise, 9 in Piemonte, 12 in Puglia, 7 in Sardegna, 14 in Sicilia, 16 in Toscana, 2 in Trentino-Alto Adige, 6 in Umbria, 2 in Valle d’Aosta e 12 in Veneto. Ventisette enti locali riceveranno un finanziamento sopra i 10 milioni di euro. L’intervento più consistente è quello del Comune di Castel Volturno (Caserta), che otterrà circa 29,6 milioni di euro. Gli interventi sono stati selezionati sulla base di criteri che riguardavano le caratteristiche dell’edificio pubblico preesistente che andrà sostituito (come, ad esempio, la vetustà della struttura, la sua classe energetica, l’indice di vulnerabilità sismica) e quelle dell’area in cui si trovava e che andrà a ospitare la nuova scuola (rischio idrogeologico, appartenenza ad aree interne, montane, isolane). Le domande pervenute alla scadenza dell’avviso sono state 543. Le cinque regioni che hanno inoltrato più candidature sono state: Campania (95), Lombardia (61), Veneto (47), Emilia-Romagna (45), Toscana (42).

Uno dei tanti esempi di intervento arriva da Sassari, là dove oggi sorge la scuola “Fabrizio De Andrè”, che fa parte dell’Istituto comprensivo San Donato. Un edificio degli anni Sessanta nel cuore del centro storico, dove viene applicato da anni il metodo montessoriano, ma che ormai presenta parecchi problemi strutturali (nonostante abbia subito diversi interventi di manutenzione straordinaria ed ampliamenti), tali da rendere necessaria ed economicamente più conveniente la demolizione del plesso di via dell’Artiglieria con la conseguente ricostruzione ex novo: in questo caso, si terrà conto anche del fatto che la struttura era decisamente sovradimensionata rispetto alle attuali esigenze didattiche. Così sarà possibile garantire un’offerta totalmente in linea con il sistema Montessori ai bambini e ragazzi in età compresa tra 0 e 14 anni, cioè dall’asilo nido alla scuola media. Per l’istituto diretto da Patrizia Mercuri è un grande risultato, in quanto consentirà di mettere ancor di più i bambini al centro dell’azione educativa di un progetto che affonda le radici al 2018, quando fu avviata la prima fase. Con questo finanziamento da 4 milioni 180mila euro (all’interno della “Missione 4” del Pnrr – Istruzione e Ricerca), il Comune di Sassari ha visto premiata una delle migliori proposte in ambito isolano.

«È la scuola cittadina che maggiormente aveva le caratteristiche del bando ministeriale», sottolinea l’assessora ai Lavori pubblici del Comune di Sassari, Rosanna Arru. «La nostra Amministrazione ha creduto moltissimo in questo progetto, il primo che abbiamo presentato per ottenere i finanziamenti del Pnrr. Grazie a questa proposta che diventerà realtà, tutto il quartiere sarà riqualificato. L’istituto sarà completamente demolito e ricostruito con criteri all’avanguardia, in base agli ultimi standard di sicurezza, rispetto per l’ambiente e bisogni pedagogici. Contemporaneamente, poniamo un’altra pietra miliare per quanto riguarda gli asili nido: ci stiamo puntando molto perché c’è molta penuria. Forse il Sud non ha risposto bene ai bandi specifici perché non c’è una cultura diffusa, in questo senso, ma in Sardegna avverto una tendenza differente. In fondo, è questo il primo gradino della formazione di un bambino».

La nuova scuola di via dell’Artiglieria è stata pensata in linea con i tempi e nel pieno rispetto dell’ambiente e del risparmio energetico, con un involucro ad altissime prestazioni di coibentazione e sfasamento termico, la riduzione dell’inquinamento atmosferico attraverso l’aumento della superficie destinata a verde, l’auto-produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

In allegato, le nuove Linee guida orientative per gli ambienti di apprendimento e per la didattica che saranno alla base del
concorso di progettazione delle nuove scuole previste dal PNRR, dal titolo “Progettare, costruire e abitare la scuola”.


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