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Una linea telefonica psicologica per le donne ucraine profughe in Moldova

«Abbiamo incontrato tantissime donne spaventate, angosciate per il futuro dei figli che sono riuscite a portare in salvo e ancor di più per il destino di quelli più grandi, che hanno dovuto lasciare in Ucraina insieme ai mariti», dice AiBi. Ecco perché dà il via a una linea telefonica di supporto psicologico per le famiglie in fuga dalla guerra e per donne vittime di violenza

di Redazione

Un tetto sicuro sopra la testa, cibo, medicinali, un letto: quando scoppia un conflitto, in qualsiasi parte del mondo, i primi interventi di emergenza sono sempre rivolti soddisfare le necessità primarie. Ben presto però emerge che le esigenze di chi scappa sono di più e più profonde. Diventa sempre più importante occuparsi anche del lato psicologico e mentale, più invisibile, ma anche con gli effetti più lunghi e difficili da guarire. In Ucraina e in Moldova, dove è presente con le azioni promosse dalla campagna #BAMBINIxLAPACE, lo staff di Ai.Bi. ha incontrato tantissime donne spaventate, angosciate per il futuro dei figli che sono riuscite a portare in salvo e ancor di più per il destino di quelli più grandi, che hanno dovuto lasciare in Ucraina insieme ai mariti.

A qualcuna basta trovare una persona che le ascolti, altre hanno bisogno di un sostegno più strutturato perché non vedono i loro mariti e familiari da più di due mesi; altre ancora i mariti li hanno già persi e hanno bisogno di aiuto e motivazioni per tornare ad essere una risorsa per i loro figli. Per tutte loro, Ai.Bi. ha attivato una linea telefonica dedicata, attiva 9 ore al giorno e gestita da un'equipe di 4 psicologi che, dopo una formazione specifica, saranno pronti a dare aiuto, sostegno, ascolto e orientamento alle donne e ai minori che si trovano in Moldova.

L’intervento – al momento della durata di 11 mesi – sii avvale del sostegno finanziario del Regno Unito. Per i casi che richiederanno un aiuto più strutturato e costante, si farà riferimento ad altri specialisti presenti sul territorio, che potranno seguire più da vicino e in maniera più continuativa queste persone. L’intento del progetto è anche quello di raggiungere donne e ragazze vittima di violenza e abusi, offrendo loro tutto il supporto di cui possono avere bisogno.