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A teatro: immaginiamo che il mondo non sia patriarcale, ma matriarcale

Al suo posto è uno spettacolo che parla delle donne, ma a parlarne sono gli uomini Non sono uomini che fanno le donne. Sono uomini che si calano, letteralmente, nei panni delle donne e di tutti i piccoli e grandi abusi che le donne vivono nel corso della loro vita. In scena a Milano il 16 giugno (Fabbrica dell’Esperienza di via Brioschi 20 )

di Redazione

Giovedì 16 giugno alle 20,30 alla Fabbrica dell’Esperienza di via Brioschi 20 a Milano sarà presentato il nuovo lavoro della compagnia TeatRing: "Al suo posto". Lo spettacolo nasce dalle storie reali di donne, e riguardano la vita di tutti i giorni, che, anche se privilegiata e felice, resta una vita di piccole attenzioni per salvaguardarci, come il cambiare marciapiede se in una via deserta scorgiamo un gruppetto di uomini; come il tenere le chiavi di casa già in mano quando si scende dalla macchina di notte; come il non andare a passeggio in città da sole di notte, anche se potremmo averne voglia; come l’essere state, tutte, senza esclusione: apostrofate, chiamate con fischi o epiteti volgari; toccate, strusciate, sbavate, abusate nel corpo e nell’anima in modi piccoli e grandi, sottili o evidenti. E non solo una volta nella vita. Molte volte per ogni anno di vita. A qualunque donna, la domanda da porre non è mai: “Hai mai subito un abuso piccolo o grande?”, ma “Quand’è l’ultima volta che hai subito un abuso?” Questa condizione è sorprendente e inimmaginabile per molti uomini.

E così è nato Al suo posto, che parla delle donne, ma a parlarne sono gli uomini. Non sono uomini che parlano di donne. Non sono uomini che fanno le donne. Sono uomini che si calano, letteralmente, nei panni delle donne e di tutti i piccoli e grandi abusi che le donne vivono nel corso della loro vita.

"Desideriamo andare al cuore del problema", spiega Marianna Esposito Regista, dramaturg e attrice. "La violenza è il prodotto di un contesto che urge modificare. Mostrare, con il paradosso di una società al contrario, che l’istinto violento non è del maschio e la tendenza a subire non è della femmina, ma sono il prodotto di una cultura e su di essa possiamo intervenire. Vogliamo mettere la parola fine alla rappresentazione teatrale cara e rassicurante della colpa e del delitto, e usare il teatro come un grimaldello per smascherarci".

In scena un mondo che non è MAI stato patriarcale; è matriarcale: governato da donne; ci sono dee e non dèi; i modi di dire sono opposti (“la botte piena e il marito ubriaco”); gli uomini ricorrono a liposuzioni, tinture, diete, e così via. In scena un giorno qualunque di 4 amici che si ritrovano al bar. Attraverso una sorta di “col-azione perenne”, che non finirà mai (infinito il caffè nelle tazze, infiniti i dolci, infinita l’acqua, il tempo fermo e sospeso), li ascoltiamo e vediamo scorrere vite che in misura piccola o grande subiscono prevaricazioni, abusi, violenze. In un mondo all’incontrario, 4 uomini come tanti, e storie tanto comuni, da non essere nemmeno considerate abusi, ma “goliardate”, “ragazzate”, dal mondo che li circonda.

INFORMAZIONI
Ingresso: 13 euro incluso tessera associativa.
Prenotazioni e sottoscrizione tessera online su https://www.teatring.it/iscrizione
Info e prenotazioni per già tesserati: segreteria@teatring.it.

16 giugno 2022, ore 20:30 | Fabbrica dell’Esperienza , via Brioschi 60 Milano
Testo e regia: Marianna Esposito
Con: Alberto Corba, Alessandro Cassutti, Giulio Federico Janni, Leonardo Tacconella
Assistente alla regia: Francesca Ricci
Scenografie: Stefano Zullo
Spettacolo semifinalista al Premio Teatrale Dante Cappelletti
Progetto realizzato con il contributo di Provincia Autonoma di Trento e di Fondazione Caritro


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