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Scout, la partecipazione ha preso forma

Si è concluso il Consiglio generale dell'Associazione Guide Guide e Scout cattolici italiani tenutosi a Sacrofano (Roma) con la presenza di oltre 300 delegati e 40 ragazze e ragazzi tra i 16 e i 21 anni. Conferita la benemerenza alla memoria di David Sassoli. Eletti il nuovo Capo Scout d’Italia,Fabrizio Marano e il presidente del Comitato nazionale Francesco Scoppola

di Redazione

Con quasi 100 mozioni portate a deliberazione nei quattro giorni dei lavori assembleare, con la presenza di oltre 300 delegati provenienti da tutta Italia si è concluso lo scorso 5 giugno il 48° Consiglio generale dell'Agesci.
Giornate, quelle del Consiglio, ricche di lavori, di commissioni, di deliberazioni ed elezioni che hanno visto, tra gli altri, il nuovo incarico di Fabrizio Marano nel ruolo di Capo Scout d'Italia e di Francesco Scoppola come presidente del Comitato nazionale.


Nella foto a sx, Fabrizio Marano neo Capo Scout d'Italia (sx) e p. Roberto Del Riccio, assistente ecclesiastico generale Agesci – nella foto a dx da sx Francesco Scoppola, neo presidente Comitato nazionale, Roberta Vincini presidente Comitato nazionale e Vincenzo Piccolo, presidente uscente – Foto Giacomo Bindi

Protagonista il tema della partecipazione, grazie anche alla presenza di 40 Rover e Scolte, giovani di età compresa dai 16 ai 21 anni, rappresentanti di tutte le regioni del nostro Paese, che hanno dato vita al documento "Cantieri Costruttori di comunità attive", culmine del progetto "#Benépossibilecomunità in azione".

Di seguito un breve stralcio del documento emerso, che verrà a breve pubblicato nella sua interezza:
"Come guide e scout siamo chiamati alla costruzione del bene comune. Siamo giovani e adulti insieme: ragazzi e ragazze, capi e capo.
Insieme vogliamo prendere parte – partecipare – alla vita del Paese, della Chiesa e dell’Associazione. Ci sentiamo chiamati a contribuire nelle comunità che abitiamo, con uno sguardo vigile verso i bisogni, con la responsabilità del prenderci cura, attraverso un impegno attivo e concreto. In noi stessi e in chi ci sta accanto…
Vogliamo impegnarci in prima persona; vogliamo impegnarci con le nostre comunità; vogliamo chiedere all’associazione tutta di impegnarsi.
Crediamo nel valore della democrazia e ci sentiamo chiamati a vivere ogni esperienza di rappresentanza con uno stile di servizio.
Scegliamo di camminare insieme a tutti coloro che, nei nostri territori, vogliano contribuire al bene comune".

La Capo Guida e il Capo Scout d’Italia, Daniela Ferrara e Fabrizio Coccetti e padre Roberto Del Riccio sj, assistente ecclesiastico generale nell'accogliere i ragazzi e le ragazze ai lavori hanno dichiarato: «Abbiamo convocato i ragazzi perché è una necessità irrinunciabile; in un mondo in cui sono chiamati ad essere destinatari e non protagonisti, dobbiamo essere capaci di fare un passo indietro e consegnare loro il mondo». E hanno aggiunto: «È una sfida, che apre nuovi percorsi e che dovrà continuare. Siamo chiamati ad agire quale collante sociale, in un’epoca in cui alla crisi sanitaria si sono aggiunte la crisi economica e quella sociale».

Nell'ultima giornata un momento intenso di commozione quando Capo Guida e Capo Scout d'Italia hanno consegnato il riconoscimento di benemerenza alla memoria di David Sassoli alla famiglia presente (nella foto) per «essersi speso continuamente per lasciare il mondo migliore di come lo ha trovato, per garantire alle nuove generazioni un futuro più giusto, per disegnare un’Europa capace di dare a tutte e tutti le stesse opportunità e di impegnarsi per realizzare la pace tra i popoli». La moglie Alessandra Vittorini afferma «la vicinanza ai più deboli sembra scontata, ma non lo è mai: l'ultimo viaggio che David ha fatto è stato nei confini "caldi" della Bielorussia, quei confini pieni di profughi. I suoi valori si sono fatti "politica". Ringrazio per suo conto e auguro Buona strada a tutti».


Relatori ospiti della tavola rotonda, che si è tenuta il 2 giugno, il professore Maurizio Carta, docente della Facoltà di Architettura nell’Università di Palermo, la professoressa Gisella Mondino, vicesindaco di Sciacca e assessore alle politiche sociali, giovanili e alla cultura e Don Giuliano Savina direttore Ufficio Nazionale Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Gli interventi e il dibattito emerso hanno ribadito con forza il concetto di partecipare «nel e con il territorio", di farci interrogare dalla realtà e dal tempo, di abitare lo spazio pubblico e di "non fare progetti per i giovani, ma di fare progetti insieme ai giovani».

Il Consiglio generale ha deliberato, tra l'altro, l'avvio di un percorso di riflessione, utile per la realizzazione di una Route nazionale delle Comunità capi, che potrebbe tenersi in occasione dei 50 anni dell'Agesci e ha approvato una mozione che desidera avviare una profonda riflessione sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale: «Questa esigenza ci interpella come educatori. Sarà per l’Agesci un lavoro provvidenziale secondo il senso forte del termine. Ci è stato dato di esprimerci oggi. Potevamo farlo lo scorso anno o l’anno prossimo ed invece accade oggi, nel primo anno del Sinodo, in perfetta sintonia con la Chiesa, all’inizio di un percorso di ascolto di tutte le istanze che vengono dalle diocesi e dalle varie realtà ecclesiali. Ci aspetta un tempo fecondo, senza strappi, utilizziamo questo tempo necessario, che ci è donato», sono le parole di p. Roberto Del Riccio che ben sintetizzano il senso del percorso da intraprendere.

La foto in alto e quella in apertura sono di Matteo Bergamini