Attivismo civico & Terzo settore

Ifrc, per Francesco Rocca secondo mandato da presidente

L'attuale presidente nazionale della Croce Rossa Italiana confermato alla guida della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Le sue priorità: affrontare il crescente impatto umanitario della crisi climatica, ridurre le disuguaglianze sanitarie, sostenere e proteggere i migranti

di Redazione

Francesco Rocca ha ottenuto il secondo mandato quadriennale in qualità di presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc). Eletto 4 anni fa ad Antalya (Turchia), primo italiano nella storia della Croce Rossa a ricoprire questo importante incarico, ieri è stato riconfermato a Ginevra, nel corso della 23esima Assemblea generale dell’Ifrc, dai rappresentanti di 192 Società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Attualmente Rocca è anche presidente della Croce Rossa Italiana.

«Viviamo in tempi estremamente difficili – ha commentato Rocca dopo la proclamazione – in cui le crisi più complesse si riverberano a livello globale: instabilità economica, carenza di cibo, emergenze sanitarie e crisi climatica si sono sovrapposte, definendo rischi senza precedenti per il mondo. Sono molto orgoglioso di raccogliere questa sfida insieme ai nostri 14 milioni di volontari della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Questa conferma è un tributo al loro duro lavoro, alla resilienza e alla capacità di affrontare ogni tipo di emergenza. Dedico perciò la vittoria di oggi ad ogni singolo volontario che, in questo momento, è al servizio della comunità».

Affrontare il crescente impatto umanitario della crisi climatica, ridurre le disuguaglianze sanitarie, sostenere e proteggere i migranti. Queste sono le tre priorità elencate nel consesso svizzero dal nuovo presidente dell’Ifrc. Rocca ha esortato la comunità internazionale a mettere al primo posto la solidarietà globale e a tradurla in azione. «Quando ci sono volontà politica, dialogo aperto e decisioni multilaterali, tutto è possibile. La risposta politica e collettiva alla crisi ucraina ha mostrato cosa si può fare quando l’umanità e la dignità vengono prima di tutto, quando c’è la volontà di assistere e proteggere le persone».

Rocca, inoltre, ha lodato il ruolo della localizzazione nella risposta umanitaria, impegnandosi a proseguire sulla strada degli investimenti in tal senso. «La pandemia – ha detto – ha mostrato al mondo il ruolo fondamentale svolto dagli attori locali, come i nostri volontari della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, nel rispondere alle crisi. Ecco perché la localizzazione degli aiuti umanitari è il modo più efficace per salvare vite umane e costruire comunità più sicure, forti e sane».

Il ruolo del presidente dell’Ifrc è un ruolo volontaristico. Rocca ha iniziato a fare volontariato alla fine degli anni ‘Ottanta, operando con richiedenti asilo e rifugiati in Italia. È entrato a far parte della Croce Rossa Italiana nel 2007 ed è stato eletto presidente nazionale Cri, la prima volta, nel 2013. Oggi è al suo terzo mandato. All’Ifrc, Rocca è stato in precedenza membro del Consiglio di amministrazione e vicepresidente per l’Europa. Come avvocato ha iniziato la sua carriera professionale combattendo la criminalità organizzata. Successivamente è passato all’amministrazione sanitaria.

Questa mattina a Ginevra, nel corso di una conferenza stampa al Palexpo Conference Center, Rocca illustrerà i progetti futuri e le priorità per l’Ifrc.


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