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Migranti, protocollo Associazione costruttori-Misericordie per sostegno e formazione

Intesa Ance-Confederazione nazionale per assistere, già nel Paese di origine fino alla fase successiva all’arrivo in Italia, i cittadini stranieri che vogliono venire nel nostro Paese per lavorare nell'edilizia. Dalla formazione all'alloggio. Il presidente Giani: "Farsi promotori di una integrazione e di un’accoglienza condivisa"

di Giampaolo Cerri

Creare una rete nei paesi interessati dal decreto flussi per offrire alle persone che intendono fare ingresso in Italia una prospettiva di vita e un'opportunità di lavoro in edilizia, settore che grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza – Pnrr può offrire grandi opportunità di formazione, occupazione e inclusione sociale.

Il percorso di inserimento prevede assistenza già nel Paese di origine nella fase che precede la partenza fino a quella successiva all’arrivo in Italia, la messa a disposizione di un alloggio con valido supporto alle necessità dei soggetti interessati e la realizzazione di un percorso formativo mirato all’occupazione nel settore.

Sono questi alcuni dei punti qualificanti del Protocollo di collaborazione tra la Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia e l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) firmato oggi, 21 giugno. Si tratta di un accordo che consente di selezionare le persone nei Paesi di origine, con l’aiuto anche di organizzazioni del Terzo settore o religiose che operano in loco, individuandone le competenze e mettendo in campo una formazione ad hoc dedicata al settore dell’edilizia. Il tutto con la garanzia di un regolare contratto di lavoro e di un alloggio.

L’Ance, tramite le sue articolazioni territoriali, anche con il supporto del sistema bilaterale dell’edilizia e con gli organismi presenti nei Paesi di origine, si impegna a favorire la formazione dei cittadini stranieri e il loro impiego nelle imprese edili, nell’ottica dell’inclusione sociale e con l’obiettivo di soddisfare i fabbisogni di manodopera del settore. Per la presidente dell’Ance Federica Brancaccio, quello di oggi è un accordo virtuoso. Stiamo dando risposte concrete a diversi bisogni in uno spirito di reciprocità. L’accoglienza da un lato e l’occupazione dall’altro diventano strumento di un dialogo costruttivo che come fine ultimo ha quello di accompagnare l’inclusione sociale della persona”.

La Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia si impegna a fornire risposte ai bisogni delle persone provenienti da paesi extraeuropei arrivate in Italia per lavoro attraverso centri di ascolto denominati “Casa del Noi”: uno spazio aperto, accogliente e inclusivo dove il personale volontario altamente formato all’accoglienza, potrà prendere in carico eventuali bisogni e richieste da parte del singolo, oltre che indirizzarlo verso altri servizi o centri del territorio per poter trovare risposta alle proprie esigenze.

Per Domenico Giani, presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia, “grazie a questo accordo che vuole offrire una prospettiva di vita e un’opportunità per le persone provenienti da altri paesi, possiamo farci promotori di una integrazione e di un’accoglienza condivisa in cui lo straniero che arriva abbia a disposizione una rete che offre un autentico servizio alla persona attraverso formazione, occupazione e inclusione sociale. Ance e Misericordie sono due mondi diversi apparentemente lontani ma che in questa occasione uniscono le proprie competenze e professionalità al servizio del bene comune. Con questo protocollo d’intesa", ha concluso Giani, "economia e servizio alla persona possono dialogare e operare insieme per dare risposte concrete ai nuovi bisogni di chi lascia il proprio paese in cerca di una vita dignitosa”.

La foto in apertura è di Daiano Cristini per Agenzia Sintesi


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