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La violenza assistita prima del femminicidio: il webinar di Artemisia

Prima di essere orfani di femminicidio, questi figli hanno assistito alla violenza del padre verso la madre, l’hanno subita a loro volta, e hanno vissuto in una situazione di tensione e paura costante. Quanto è importante captare per tempo i segnali e sapere offrire misure di protezione tempestive? L’associazione Artemisia di Firenze propone per domani 23 giugno un webinar dedicato ai “bambini nella tempesta”

di Sabina Pignataro

Anna Costanza Baldry aveva scelto l’espressione “orfani speciali” per definire gli/le orfani/e di madre uccisa dal padre. A rendere speciali questi orfani non è solo la terribile circostanza che li ha privati della madre, e spesso anche del padre. Prima di questo evento, nella maggior parte dei casi, come evidenzia Teresa Bruno nel libro Bambini nella tempesta. Gli orfani di femminicidio appena uscito per le Edizioni Paoline, questi orfani speciali hanno assistito alla violenza del padre verso la madre, l’hanno subita a loro volta, e hanno vissuto in una situazione di tensione e paura costante.

«I femminicidi non avvengono mai in un vuoto pneumatico, nel nulla. Sono sempre preceduti da segnali, abusi, violenze, minacce, intimidazioni agite dagli uomini violenti verso le donne. A tali soprusi spesso assistono anche i loro figli. Obiettivo del libro è proprio riportare l’attenzione su tutti quei segnali che, se visti e letti correttamente da parte degli operatori che sono in contatto con i bambini e le bambine, dovrebbero consentire di interrompere la violenza», sottolinea Bruno.

Alla luce della sua esperienza come psicologa e psicoterapeuta, e del lavoro trentennale dell’Associazione Artemisia di Firenze, Teresa Bruno invita ad allargare lo sguardo ai momenti che precedono il femminicidio non solo per comprendere meglio il vissuto traumatico degli orfani, e dunque delineare un supporto più efficace, ma anche per attivare misure di protezione tempestive che possono evitare l’esito fatale.

Proprio in questa direzione, l’impegno per la promozione di una comunità civile e professionale informata e partecipe nella prevenzione e nel contrasto delle violenze in danno di bambini e bambine e il rafforzamento dell’intensità, della specializzazione e dell’efficacia degli interventi sono alla base del progetto DREAM, recentemente avviato con il coordinamento dell’Associazione Artemisia, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini.

Secondo dati di Save The Children, in Italia sono più di 1,4 milioni le mamme vittime di violenza domestica e, accanto a loro, in un caso su due (48,5%), ci sono le bambine e i bambini. In un caso su tre la mamma è stata di vittima dei maltrattamenti anche durante la gravidanza. Sono bambini che respirano quotidianamente i segni tangibili di questa violenza, che è fisica, che è psicologica, che è economica. Che si manifesta con le parole, con le grida, con le azioni, con la limitazione della libertà. E purtroppo di questa violenza si nutrono. Si saturano. A volte così tanto da convincersi che la violenza sia il modello per la vita reale.

«La famiglia viene spesso identificata come un luogo di protezione, dove le persone cercano amore, accoglienza, sicurezza e riparo. Ma – scrive Teresa Bruno – come mostrano le evidenze, per molti è invece un luogo che mette in pericolo la vita, nel quale avvengono alcune delle più drammatiche forme di violenza commesse sulle donne, sulle bambine e sui bambini. La violenza nell’ambiente domestico è di solito opera degli uomini che con le vittime hanno, o hanno avuto, un rapporto di fiducia, d’intimità e di potere: mariti, fidanzati, padri, suoceri, patrigni, fratelli, zii, figli o altri parenti».

Secondo dati e ricerche che l’autrice cita abbondantemente nelle centocinquanta pagine, «oggi, grazie allo sviluppo degli studi e delle ricerche nel campo delle neuroscienze, della psicopatologia dello sviluppo e della neurobiologia interpersonale, possiamo affermare che essere esposti a eventi che suscitano sentimenti di terrore, impotenza e una disregolazione cronica sul piano emozionale può produrre effetti trasformativi sul piano cognitivo, affettivo, comportamentale e fisiologico, causando un danno biologico nei soggetti in età evolutiva».

Purtroppo pero, spiega Teresa Bruno, «troppo spesso il trauma subito dai bambini che vivono in situazioni di violenza non viene preso in considerazione, viene occultato o travisato, anche perché sulla lettura della violenza pesa ancora un enorme pregiudizio contro le donne».

Troppo spesso il trauma subito dai bambini che vivono in situazioni di violenza non viene preso in considerazione, viene occultato o travisato, anche perché sulla lettura della violenza pesa ancora un enorme pregiudizio contro le donne

Teresa Bruno

Di fronte al numero dei femminicidi che resta costante, di fronte al sommerso di bambini e bambine vittime e testimoni di violenza, come deve cambiare l’approccio delle istituzioni e dei servizi?

Per discuterne Artemisia invita a un incontro online domani 23 giugno con esperti/e, studiosi/e, rappresentanti delle istituzioni e del terzo settore, condotto dalla giornalista Sabina Pignataro, di Vita e co-autrice, insieme a Sara De Carli dell’e-book A braccia aperte, realizzato da Vita con l’impresa sociale Con i Bambini.

Programma del 23 giugno

  • 14.15-14.30 Accesso alla piattaforma Zoom
  • 14.30-14:35 Saluto introduttivo Elena Baragli, presidente, Associazione Artemisia
  • 14.35-14.45 Sabina Pignataro intervista Teresa Bruno, autrice del libro “Bambini nella tempesta”

  • 14.45-15.15 Proteggere i bambiniSupportare gli orfani di femminicidio. L’impegno delle istituzioni.
    Intervengo:

Sen. Valeria Valente, presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio
Donata Bianchi, presidente della Commissione VII Pari Opportunità, Pace, Diritti Umani del Comune di Firenze
Simona Rotondi, Attività Istituzionali impresa sociale Con i Bambini

  • 15.15-15.25 I bambini vittime e testimoni di violenza nel lavoro di Artemisia. Il progetto DREAM. Interviene:

Petra Filistrucchi, vicepresidente e coordinatrice del progetto Dream. Diamo Risposte Efficaci contro Abuso e Maltrattamento, Associazione Artemisia

  • 15.25-15.55 Gli interventi di protezione e cura prima e dopo il femminicidio. Intervengono:

Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine nazionale degli assistenti sociali
Maria Grazia Foschino Barbaro, psicologa e psicoterapeuta, vicepresidente CISMAI
Silvia Permoli, responsabile della Casafamiglia Io Sono Mio

  • 15.55 -16.15 Rilevare, proteggere, riparare: le competenze necessarie e la formazione degli operatori. Intervengono:

Luca Milani, docente di Psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Comitato Scientifico Progetto Dream
Teresa Francesca Bertotti, docente di Sociologia e ricerca sociale, Università di Trento

  • 16.15-16.30 Domande e risposte. Conclusioni.

WEBINAR ZOOM – ISCRIZIONE OBBLIGATORIA AL SEGUENTE LINK:

https://forms.gle/nGK5Jv4aDd4ftcDf7

Immagine di apertura tratta da “Il Grande Volo”, l'albo illustrato scritto da Fulvia Degl’ Innocenti, illustrato da Silvia Colombo (Edizioni Astragalo) dedicato alla violenza assistita. Ne avevamo parlato in questo articolo.


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