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Il 29 giugno alla Camera lo Ius Scholae

Dopo anni e anni di attesa, finalmente siamo di fronte ad un traguardo storico che vuole eliminare l’assurdità di avere bambini di serie A e bambini di serie B nelle nostre scuole. Gli alunni con cittadinanza straniera nelle scuole di ogni ordine e grado (dall’infanzia alla secondaria di II grado) sono 876.801 e per quasi due terzi (573.845) sono nati in Italia

di Michele Anzaldi

Il 29 giugno la Camera dei Deputati discuterà la proposta di legge sulla cittadinanza che mira a introdurre lo Ius Scholae, ovvero dare la cittadinanza italiana ai bambini figli di extracomunitari che abbiano frequentato almeno un ciclo scolastico in Italia, senza che debbano aspettare il compimento dei 18 anni. Dopo anni e anni di attesa, finalmente siamo di fronte ad un traguardo storico che vuole eliminare l’assurdità di avere bambini di serie A e bambini di serie B nelle nostre scuole.


A chi dice che ci sono cose più importanti, che non c’è fretta, che è meglio aspettare vorrei ricordare che sono almeno 7 anni che aspettiamo, da quando nel 13 ottobre 2015, durante il Governo Renzi, la Camera ha approvato in prima lettura la proposta di legge sullo Ius Culturae. Fu un grande successo, grazie al lavoro del gruppo Pd alla Camera guidato all’epoca da Ettore Rosato. Dopo le dimissioni di Renzi da presidente del Consiglio a fine 2016, il Governo di Paolo Gentiloni ha tentato al Senato di far concludere l’iter della legge, ma non si arrivò al voto per l’assenza di una maggioranza certa. Forse si sarebbe potuto mettere la fiducia, come Renzi aveva fatto per la legge sulle Unioni civili, ma la vicinanza con le elezioni trascinò la questione nelle polemiche da campagna elettorale e tutto si fermò. Il Governo Gentiloni, però, ha avuto il grande merito di varare lo Ius Soli sportivo con la cosiddetta norma “Tam Tam Basket”, una legge di civiltà che ha consentito ai giovani della squadra di Castel Volturno e a decine di migliaia di giovani figli di stranieri di praticare lo sport al pari dei loro coetanei. Un successo anche internazionale, visto che della vicenda si sono occupati anche i media stranieri, tanto che la tv Al Jazeera ha deciso di dedicare alla Tam Tam addirittura un documentario, che sarà presentato nelle prossime settimane.

Ora abbiamo la possibilità, prima che finisca questa legislatura, di dare finalmente uguali diritti a tutti i bambini con una norma di civiltà. Ieri in commissione Cultura abbiamo votato contro il tentativo della destra di bloccare l’iter della legge. Adesso spetta all’Aula della Camera esprimersi. Sulla carta i voti ci sono, sarebbe davvero inspiegabile e imperdonabile rimandare ancora.

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Secondo gli ultimi dati recentemente pubblicati dall’Istat, il numero di minori stranieri che abitano nel nostro Paese supera 1 milione. Si tratta circa dell’11,5% della popolazione residente al di sotto dei 18 anni. Inoltre, secondo le stime del report del Ministero dell’Istruzione rispetto agli anni 2019/2020, gli alunni con cittadinanza straniera nelle scuole di ogni ordine e grado (dall’infanzia alla secondaria di II grado) sono 876.801. Corrispondono al 10,3% del totale della popolazione scolastica e per quasi due terzi (573.845) sono nati in Italia. Questi ultimi rappresentano oltre l’80% degli alunni con cittadinanza straniera nella scuola dell’infanzia, il 75% nella scuola primaria, il 62% nella secondaria di I grado e poco più del 40% nella secondaria di II grado.

* Deputato di Iv membro della Commissione cultura della Camera


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