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Francia, nascono i patti di cooperazione

È la città di Grenoble la pioniera in Francia di questa svolta storica, ispirata all’esempio italiano dei patti di collaborazione. La decisione è stata adottata con una delibera del Consiglio municipale di Grenoble, nel corso della quale Anne-Sophie Olmos, consigliera comunale con delega al controllo di gestione e agli appalti pubblici, ha esposto i principi per un’amministrazione cooperativa

di Cristina Barbetta

Facilitare il diritto all’iniziativa dei cittadini creando un patto di cooperazione. Questa la sfida della città di Grenoble, che ha votato lo scorso 28 marzo una delibera per la cogestione dei beni comuni, ispirata all’esempio italiano dei patti di collaborazione.

  • Una svolta che ha radici nel territorio

La storia cooperativa di Grenoble è all’origine di questa decisione storica. Dalle prime mutue della Francia nate in città grazie agli operai guantai, ai servizi pubblici dell’acqua e dell’energia, al ristorante aziendale organizzato attraverso l’associazione per l’accesso al cibo e la città di Grenoble, «i protagonisti della cultura della cooperazione sul nostro territorio continuano a moltiplicarsi», spiega Anne-Sophie Olmos, consigliera comunale di Grenoble con delega al controllo di gestione e agli appalti pubblici. Il Comune di Grenoble riceve infatti moltissime domande da parte dei cittadini, che vogliono dare il loro contributo ai servizi pubblici.

  • Reinterpretare la convenzione del collaboratore occasionale volontario

Per mettere a punto il patto di cooperazione (pacte de cooperation), la città si è basata sulle modalità della convenzione del collaboratore occasionale volontario del servizio pubblico. Il giurista in diritto amministrativo dei beni comuni Olivier Jaspart ha chiarito che «l’instaurazione di questo patto di cooperazione consiste in un reale passo avanti dal momento che riconosce un diritto all’iniziativa cittadina permanente. E questo significa reinterpretare la collaborazione occasionale volontaria».

  • I tre documenti che accompagnano la delibera

I principi per un’amministrazione cooperativa della città di Grenoble, espressi nella delibera, sono accompagnati da tre documenti. Il primo è il patto di cooperazione, che consente di formalizzare la relazione tra la città e i cittadini di Grenoble. Nel documento le parti interessate possono concordare gli obiettivi convenuti, la durata della cooperazione e le rispettive responsabilità. Questo patto protegge, anche dal punto di vista legale, sia l’amministrazione sia i volontari che contribuiscono.

Il secondo documento è il Certificato di azione cittadina, che valorizza la partecipazione degli abitanti della città. «E’ un modo per la città di Grenoble di dire grazie, e può essere anche un “plus” nel curriculum di una persona che cerchi lavoro», spiega Anne-Sophie Olmos.

Infine, la guida pratica della partecipazione cittadina. Quest’ultima, spiega la consigliera comunale Olmos, «serve da quadro di riferimento per favorire l'associazione di tutte le parti interessate alla vita democratica locale, che si esprime in diverse dimensioni: rappresentativa, diretta e partecipativa. Nuove forme di fare insieme ci portano oggi ad arricchire queste dimensioni con quella della democrazia cooperativa».

  • La democrazia cooperativa

Anne-Sophie Olmos afferma che «la democrazia cooperativa consiste nel proporre alle persone di agire concretamente modificando il loro ambiente e i servizi pubblici, e nel considerare le persone come attori e attrici a pieno titolo». «La cooperazione implica un’intesa tra le parti interessate che va oltre le nozioni di cliente o beneficiario, a favore di una partecipazione attiva in vista di un progetto comune», dice la consigliera comunale.

I cittadini di Grenoble saranno in grado di determinare le sfide sulle quali desiderano intervenire, e sulle quali sono pronti a cooperare per prendersi cura dei beni comuni. Le modalità e le procedure che renderanno possibile questa gestione in comune saranno determinate caso per caso attraverso atti amministrativi o delibere ad hoc.

  • «Far emergere nuovi dispositivi e pratiche per le sfide delle amministrazioni»

Il Comune di Grenoble ha iniziato a collaborare sulle sfide della trasformazione pubblica con la 27e Région, “action tank” che ha l’obiettivo di trasformare la cultura della gestione in vigore presso le collettività locali. «Questi progetti contribuiranno a sostenere la trasformazione democratica, ecologica e sociale del territorio di Grenoble, a sostenere il posizionamento della città nelle dinamiche europee, e infine a esplorare questioni emergenti sulle trasformazioni pubbliche», spiega Anne Sophie Olmos. Nel 2021 la città di Grenoble ha firmato una convenzione con la 27e Region, «con l’obiettivo di far emergere, presso le amministrazioni pubbliche, nuove forme, dispositivi e pratiche adattate alle nuove sfide alle quali le amministrazioni devono far fronte», conclude Anne Sophie Olmos.

In allegato la delibera del Consiglio municipale di Grenoble.

Foto di apertura: Florian Olivo/Unsplash


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